PALERMO. “Funzionari che svolgono compiti fondamentali come l’utilizzo dei fondi europei, obiettivo primario del Governo Crocetta, hanno ricevuto all’improvviso l’ordine di trasferimento al settore della Formazione. Saranno costretti, quindi, ad abbandonare le pratiche in corso. Il tutto senza rispettare regole e norme. Un metodo “selvaggio” che contestiamo e che porterà la macchina burocratica della Regione a un ulteriore blocco e stato di emergenza. La Uil, da sempre favorevole alla mobilità per fronteggiare l’emergenza dei vuoti di organico, ha già fatto presente all’Amministrazione che lo strumento da utilizzare è quello del comando temporaneo che consente, in modo legale, di spostare i dipendenti più liberi da incarichi”. Lo dice Luca Crimi della Uil Fpl, che aggiunge: “Ad abbandonare il proprio ufficio dovrebbe essere anche il Consegnatario dei Beni culturali, figura cardine che gestisce i beni della Soprintendenza e nominata tra l’altro con decreto quinquennale. Questo è un esempio di trasferimento, disposto senza regole e criteri, che potrebbe bloccare l’attività di un settore importante. Per questo – conclude Crimi – chiediamo subito al Governo Crocetta un tavolo di confronto per individuare le professionalità e trasferire il personale in maniera corretta verificandolo soprattutto con i responsabili degli uffici. Attraverso la contrattazione è possibile farlo in maniera più efficace acquisendo il consenso degli interessati, necessario per lavorare bene, ma soprattutto evita una pletora di ricorsi”.
Mese: Novembre 2014
Regione, Barone e Crimi: “Spostamento dipendenti necessario ma solo con comando temporaneo”.
PALERMO. “Apprezziamo il piglio con cui l’assessore Lo Bello sta affrontato il problema della carenza di personale alla Formazione. Ci sono famiglie che aspettano lo stipendio da più di un anno, non perché non ci siano le risorse ma perché mancano i dipendenti che sbrighino queste pratiche. E’ necessario, quindi, recuperare il personale perché è una situazione di vera emergenza e lo strumento che va utilizzato è quello del comando temporaneo che consente, in modo legale, di spostare i dipendenti in casi straordinari e per un lasso di tempo definito”. Lo dicono il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e Luca Crimi della Uil Fpl, che spiegano: “I trasferimenti, invece, non sono temporanei e per avviarli è necessario rispettare regole e criteri. E non occorre invocare le norme del decreto Renzi perché – non essendo state recepite in Sicilia – non sono applicabili. Ci sono, comunque, i contratti che prevedono la mobilità tramite accordi presso l’Aran. Questo sindacato – continuano Barone e Crimi – non chiede tavoli di confronto dai tempi biblici ma una contrattazione veloce. Tra i problemi avvistati è irrilevante quello delle distanze. La maggior parte dei dipendenti regionali, infatti, lavora all’interno dell’area urbana di Palermo e rientrerebbe quindi nei 50 km o 30 km previsti dalle varie normative. E’ più importante, invece, che per i trasferimenti si individui in maniera precisa, così come sta avvenendo nella Formazione, qual è l’effettivo bisogno di personale e di professionalità. Nulla a che vedere con la vetusta procedura d’interpello, che lancia un messaggio nella bottiglia sperando in una improbabile risposta. Ma è altrettanto chiaro che non possiamo passare da una situazione di totale immobilità a una situazione in cui si può provvedere a trasferimenti, non temporanei, in maniera arbitraria. La Uil – concludono Barone e Crimi – è sempre favorevole e disponibile a gestire i processi di mobilità perché condividiamo il concetto che non bisogna guardare astrattamente alle piante organiche, che da tempo abbiamo comunque chiesto di ridisegnare, ma alle effettive necessità di una Pubblica amministrazione. La contrattazione consente di farlo in maniera più efficace acquisendo il consenso degli interessati, necessario per lavorare bene, ma soprattutto evita una pletora di ricorsi”.
Smentita della Uil Sicilia all’articolo pubblicato da 109 su Formasind ed Enfap
PALERMO. La Uil Sicilia smentisce quanto affermato dal giornalista Daniele De Joannon nell’articolo dal titolo “La Uil vende a se stessa”, pubblicato sul settimanale siciliano “109” a Novembre. La Uil non è proprietaria dell’Enfap. Ad Agosto del 2012, infatti, prima di qualsiasi inchiesta giudiziaria, è stato modificato lo Statuto dell’Enfap per consentire l’ingresso di nuovi soci, estranei alla Uil, subentrati subito nella gestione dell’Ente. La Uil Sicilia non essendo da allora più titolare dell’Enfap aveva previsto di chiedere all’Ente – per i progetti bilaterali tra organizzazioni sindacali e datoriali – una cessione del ramo d’azienda che è stata successivamente attuata come da rogito notarile del 14 Marzo 2014. L’Enfap ha concluso e rendicontato progetti afferenti la bilateralità per complessivi 873mila euro negli ultimi otto anni, meno dello 0,5% del fatturato annuo. Dalla lettura del rogito notarile si vede chiaramente che per quanto riguarda questi progetti, l’Enfap rimane titolare delle partite di debito e di credito e cede a una società della Uil solo la mera proprietà intellettuale, utile per il riconoscimento del know how. Nell’articolo in questione ciò viene detto ma in modo assolutamente ambiguo e volutamente confusionario per sollevare equivoci e illazioni. Va, infine, precisato che detti progetti non afferivano all’attività convenzionata fra l’Ente e la Regione siciliana e non era mai stata intestato agli stessi alcun rapporto di lavoro dipendente di personale dell’Enfap. E’ incontrovertibile, quindi, che la cessione del ramo d’azienda non ha dunque risvolti negativi sulle attività che l’Ente ha svolto o potrà svolgere e sui livelli occupazionali dello stesso. Pertanto le interpretazioni, volutamente distorsive, di quanto contenuto in atti pubblici e verificabili sono solo intese a denigrare immotivatamente il sindacato e aumentare le difficoltà già pesanti che l’Ente sta attraversando in questo momento. Perciò ci si riserva di adire all’autorità giudiziaria competente al fine di meglio tutelare l’immagine della Uil Sicilia. Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia
Lsu, Borrelli: “Nuovo stop ai 100 milioni. A rischio stipendi e servizi a Palermo”.
PALERMO. “Salta per la seconda volta il contributo da 100 milioni da destinare ai precari di Palermo e Napoli. A rischio il futuro di oltre duemila dipendenti del capoluogo siciliano, tra cui ex precari stabilizzati e lavoratori a tempo determinato del bacino degli Lsu in procinto di essere stabilizzati”. Lo dice Gianni Borrelli, della Uil Sicilia, che aggiunge: “Un altro duro colpo sui più deboli che potrebbe mettere a rischio i servizi fondamentali alla cittadinanza. Chiediamo alla politica locale e nazionale di cambiare rotta e di cercare soluzioni concrete a favore del Mezzogiorno”.
SINDACATI CONTRO IL TAGLIO AI PATRONATI
Palermo. “No al taglio ai patronati”. All’appello lanciato da Cgil, Cisl, Uil e Acli di Palermo a tutte le componenti politiche, nella prima mobilitazione unitaria cittadina svolta nella sede della Camera del Lavoro di Palermo, hanno aderito questa mattina un gruppo di deputati e senatori nazionali della maggioranza e della minoranza. I presenti, il senatore del gruppo misto Francesco Campanella, del movimento #Italia lavori in corso, i deputati del Pd Franco Ribaudo e Magda Culotta, e il deputato di Sel Erasmo Palazzotto, hanno fatto fronte comune con le quattro organizzazioni e confermato il loro impegno per sopprimere, attraverso l’emendamento già presentato dal Pd con 140 firme, l’articolo 26 del comma 10 della Legge di stabilità, che riduce di altri 150 milioni il fondo patronati, con una modifica che porta il prelievo sul gettito contributivo dei lavoratori da 0,226 per cento a 0,148 per cento. All’incontro erano presenti i rappresentanti dei patronati di Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uili e Acli. La mobilitazione intanto continua. Sabato 15, per la giornata già indetta di mobilitazione nazionale, a Palermo si terrà un presidio in piazza Castelnuovo per diffondere la raccolta di firme alla petizione “No ai tagli ai patronati”. Sarà presente al Politeama il presidente nazionale dell’Inas Antonio Sorgi. Il colpo di scure del governo sui patronati arriva in un momento in cui – hanno detto stamattina i sindacati – nei patronati il lavoro è in crescita, con un aumento delle richieste di intervento. “Quello del governo è un taglio eccessivo e balordo, che mette in seria discussione l’esistenza in vita dei patronati, riconosciuti come servizi di pubblica utilità dalla Corte costituzionale – hanno dichiarato Angela Biondi, segretaria organizzativa Cgil, Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Palermo e Trapani, Luisella Lionti, segretaria organizzativa Uil e Ignazio Beninati, presidente Acli Palermo- II sistema dei patronati svolge la funzione di presidio democratico: un servizio che è in grado di rispondere al 90 per cento delle richieste che i cittadini presentano ai nostri sportelli. E solo il 40 per cento di queste richieste è coperto dal fondo, il resto del lavoro svolto è gratuito. Le risorse che il governo vuole abolire non sono statali. Giù le mani: i lavoratori finanziano il fondo con i loro soldi”. Le quattro organizzazioni, Inca-Cgil, Inas-Cisl, Ital-Uil e Acli di Palermo, riunite nel coordinamento Ce.pa, con la loro rete di sportelli distribuita sul territorio provinciale forniscono assistenza per ogni tipo di servizio, da quelli pensionistici, alle domande di maternità, ai servizi per gli immigrati. La Cgil mette a disposizione 15 sedi dell’Inca, e 21 dipendenti. La Cisl con l’Inas ha 20 sedi e 22 dipendenti. L’Ital Uil ha 28 sportelli e 33 operatori. E L’Acli ha trenta sedi e sette dipendenti più la rete dei volontari. “Il governo sa benissimo che i patronati oggi stanno sopperendo al lavoro che l’Inps non svolge più da quando ha attuato il processo di telematizzazione totale – hanno aggiunto i responsabili delle organizzazioni – Non è stata tenuta in conto la scarsa alfabetizzazione informatica della gente, che al Sud ha tassi altissimi. Ai cittadini non basta un Pin: tutti, e non solo le fasce più svantaggiate, si rivolgono a noi perché cercano il personale qualificato e il supporto telematico che sanno di trovare nei nostri patronati”.
Gela, Ferro (Uiltec Sicilia): “Accordo siglato. Adesso Eni rispetti gli impegni”.
PALERMO. “Siglato l’accordo che impegna Governo nazionale, Eni, Regione siciliana e sindacati ad avviare il progetto di riconversione delle raffinerie di Gela. Un passo importante per la difesa dell’occupazione e il consolidamento di questa realtà industriale”. Lo annuncia Antonio Ferro, segretario Uiltec Sicilia che spiega: “Adesso il compito di questo sindacato sarà quello di vigilare su tappe e tempi affinché siano rispettati gli accordi”. www.uilsicilia.it
Consulenti lavoro, Barone: “A Palermo il Festival del lavoro? Appoggiamo candidatura”.
PALERMO. “La Uil Sicilia condivide l´impegno dell´Ordine provinciale di Palermo dei Consulenti del Lavoro nel volere ospitare l´anno prossimo nel capoluogo siciliano il Festival del Lavoro. Sosteniamo, quindi, la candidatura sperando che questa città possa contribuire a tenere accesi i riflettori sulla condizione del mercato del lavoro in Italia”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia.
Formazione, Raimondi: “Confronto ripartito. Il nuovo Governo agisca subito per tutelare i lavoratori”.
PALERMO. “Pagamento degli stipendi, correnti e arretrati, e accesso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori della Formazione siciliana. Queste le priorità della Uil Sicilia emerse oggi al confronto con il nuovo Governo Crocetta”. Lo dice il segretario Giuseppe Raimondi, che aggiunge: “L’assessore Mariella Lo Bello, ha assicurato a giorni l’avvio dei trasferimenti al Dipartimento della Formazione per colmare il vuoto d’organico e uscire finalmente dall’emergenza. Inoltre ogni settimana, e già dal prossimo venerdì, è stato concordato un confronto no-stop con le organizzazioni sindacali sul tema dei pagamenti e a seguire sul Progetto Prometeo. Abbiamo affrontato, inoltre, il problema degli ammortizzatori sociali in deroga, delle misure di esodo incentivato, del programma Garanzia Giovani e dei corsi Oif. Adesso chiediamo di passare dalle parole ai fatti. Le proposte ci sono, i mezzi anche. Speriamo che il nuovo Governo cambi passo e metta a punto i provvedimenti necessari per tutelare tutti i lavoratori del settore”. E Raimondi continua: “Al nuovo dirigente del dipartimento del Lavoro, Anna Rosa Corsello chiediamo di non perdere tempo e di fissare un incontro immediato con le organizzazioni sindacali per risolvere l’emergenza riguardante Garanzia Giovani e la ricollocazione del 1.750 ex Sportellisti e per assicurare il sostegno al reddito ai lavoratori del settore”.
Fincantieri, Comella: “La politica non perda più tempo. Necessario siglare subito Accordo di programma”.
PALERMO. “Per il futuro del cantiere navale di Palermo è necessario definire in tempi brevi l´Accordo di programma quadro per il bacino da 80 mila tonnellate. Una grande occasione che la nostra Isola non può farsi sfuggire. Per questo chiediamo alla politica di superare l’inerzia e di bandire al più presto la gara”. Lo dice Vincenzo Comella, segretario regionale della Uilm, dopo l´incontro di oggi Mise, che aggiunge: “Serve un intervento immediato del Governo Renzi e della Regione siciliana, che adesso devono mantenere gli impegni. In ballo c’è il futuro di migliaia di lavoratori, compresi quelli dell´Indotto”.
Gela, Barone: “Da Eni passi avanti per la salvaguardia di industrie e posti di lavoro.
PALERMO. “Il verbale di incontro, siglato questa sera dalle organizzazioni sindacali e da Eni, che riguarda il progetto di riconversione delle raffinerie di Gela rappresenta un passo importante per la difesa dell’occupazione e il consolidamento di questa realtà industriale”. Lo annuncia Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che spiega: “Gli investimenti previsti minimizzeranno le perdite occupazionali e comunque sarà possibile tutelare tutti i lavoratori. Di fondamentale importanza sarà l’incontro previsto il prossimo giovedì, 6 Novembre. Al Mise, infatti, dovranno essere date garanzie, dal Governo Renzi e dal Governo regionale, sulle procedure autorizzative che riguardano la raffinazione verde, la logistica e le prospezioni petrolifere. E’ necessario evitare – conclude Barone – che i ritardi della burocrazia blocchino, ancora una volta, le occasioni di lavoro produttivo in Sicilia. Per questo è fondamentale coinvolgere gli stakeholder istituzionali dando risposte al territorio. Serve creare un clima di massimo consenso e collaborazione. Questa è una scommessa industriale non facile ma è di certo l’unica possibile per rilanciare sviluppo ed economia”.