Palermo. “Utilizzare i fondi comunitari per riqualificare i lavoratori delle aziende siciliane in crisi. Su 249 milioni (Por Fse 2014/2020) si possono reperire anche le risorse per promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori. Chiediamo, quindi, al Governo Crocetta uno sforzo straordinario per riuscire ad utilizzare questi soldi che possono alleviare il disagio sociale, superando il concetto della pura assistenza e accompagnando un’effettiva riconversione produttiva. Questa è la proposta della Uil Sicilia per fare fronte all’emergenza occupazionale. Su oltre 23mila lavoratori che già hanno usufruito di ammortizzatori sociali, circa seimila rischiano di restare in mezzo alla strada senza alcun sostegno. La richiesta della cassa integrazione, però, è destinata ad aumentare, visto l’aggravarsi delle crisi industriale con la vertenza Gela che interessa cinquemila lavoratori”. Lo dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Raimondi della segretaria della Uil Sicilia, che con la Lumsa S.Silvia di Palermo, hanno organizzato un seminario di approfondimento sul Jobs Act: “Flessibilità, ammortizzatori sociali e Politiche attive del lavoro”. L’appuntamento è domani e sabato nella sede dell’Università in via Umberto Maddalena. Interverranno, tra gli altri, l’assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano, l’assessore regionale del Lavoro, Gianluca Micciché, e il direttore dell’Inps Sicilia, Maria Sciarrino. Chiuderà il segretario confederale, Gugliemo Loy. Approfondendo l’analisi dei settori in crisi nell’Isola, non manca quello della Formazione escluso dal ministero del Lavoro dal sostegno al reddito e per questo oggetto di ricorso presso il Comitato europeo dei diritti sociali. Ma la Uil Sicilia non dimentica la crisi dei ventimila lavoratori dei call center a partire da quello di Almaviva. Non decolla nemmeno la riconversione del sito industriale di Termini Imerese e si teme per la StMicroelectronics, che rappresenta il polo di eccellenza tecnologico più avanzato. “Il Governo nazionale – continuano Barone e Raimondi – ha stanziato alla nostra regione risorse insufficienti e anche di fronte alle nuove emergenze è intervenuto con il contagocce, garantendo ai lavoratori del Petrolchimico la cassa integrazione sino ad aprile. La Regione siciliana non ha più la disponibilità dei 110 milioni dei Fondi Pac, serviti lo scorso anno a coprire il deficit delle risorse nazionali. Un quadro drammatico che ha già portato a tensioni sociali incontrollabili”. Per la Uil Sicilia è possibile intervenire utilizzando i fondi per le Politiche Attive del Lavoro, anche per interventi di riqualificazione professionale, come indicato dalle norme del Jobs Act. Per le Politiche passive sarà possibile, invece, sfruttare le risorse dei Programmi operativi complementari (Poc). “Siamo consapevoli che questi strumenti da soli non possono garantire la ripresa produttiva e che bisogna modificare una politica industriale sino ad oggi fallimentare – precisano Barone e Raimondi -. La riforma del lavoro può mettere a servizio della crescita alcuni buoni strumenti o rivelarsi, come temiamo, un’operazione di mera facciata che gonfia i numeri degli occupati finché durano i super-incentivi ma rende l’occupazione più precaria. La patologia più grave è proprio quella dei voucher che favoriscono il lavoro nero e sono responsabili dell’abnorme incremento degli incidenti gravi e mortali nei cantieri. Chiediamo, quindi, di cambiare alcune norme sbagliate e intollerabili. Siamo disponibile, invece, a contrattare operazioni che consolidino l’occupazione, il tessuto produttivo e prevedano flessibilità e produttività”.
Mese: Gennaio 2016
Elezioni Rsu, Tumminia: “In Sicilia la Uilcom si riconferma primo sindacato in Telecom Italia”.
Palermo. In Sicilia la UilCom si riconferma prima organizzazione all’interno di Telecom Italia con 783 voti e 9 rappresentati sindacali eletti. Sono i primi dati delle elezioni per il rinnovo delle Rsu. Seguono Slc Cgil con 723 voti, Fistel Cisl con 463, Snater con 259, Ugl con 149 e Cisal con 34. Su quasi tremila lavoratori, hanno votato in 2411. E lo stesso segretario regionale, Giuseppe Tumminia, dice: “Ringraziamo tutti coloro che, ancora una volta, ci hanno dato fiducia. Il risultato assume un valore ancora più significativo visto il clima in cui si è svolta la campagna elettorale, caratterizzata da un confronto sul piano industriale che ha visto i sindacati divisi”. E Tumminia aggiunge: “Adesso dobbiamo recuperare il premio di produttività e costruire un accordo sui passaggi di livello fermi dal 2006 e gestiti in maniera unilaterale dall’Azienda”.
Gela, Barone: “A rischio migliaia di posti di lavoro e sviluppo. Eni si fermi o tensione sociale sarà incontrollabile”.
Palermo. “L’idea di svendere l’industria della chimica e di cedere gli stabilimenti a dei perfetti sconosciuti è inaccettabile. Eni si deve fermare ed evitare la cessione di Versalis a un fondo americano che sino ad oggi non ha dato alcuna garanzia. A rischio c’è il futuro della nostra Isola e di migliaia di lavoratori”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che nel giorno della protesta a Gela aggiunge: “Ancora non sono partiti gli investimenti per la Green Refinery, per le prospezioni e le trivellazioni petrolifere. E proprio il referendum sulle trivellazioni, che la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile, non aiuterà a fare ripartire questo settore. Come al solito si usano emergenze ambientali in modo strumentale. A pagarne il prezzo, però, saranno sempre e solo i lavoratori. E’ necessario che il Governo Renzi garantisca subito le risorse per il sostegno al reddito, per evitare una incontrollabile tensione sociale, e lo sblocco degli investimenti per difendere i posti di lavoro”.
Partecipate, Cgil, Cisl e Uil: “Subito piani industriali delle aziende, solo dopo si pensi alla mobilità del personale”.
Palermo. “Prima di attivare la mobilità che riguarda circa settemila lavoratori è necessario risolvere i problemi interni delle Partecipate di Palermo, che si trascinano da anni”. Lo dicono Enzo Campo segretario di Cgil Palermo, Daniela De Luca segretario di Cisl Palermo-Trapani e Gianni Borrelli della Uil Palermo, a seguito di un incontro organizzato con le categorie interessate, che aggiungono: “Siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori e dei servizi da essi erogati per l’attivazione di una eventuale mobilità. Non siamo contrari ma ad oggi non ci sono i presupposti. Prima è necessario sanare situazioni oramai incancrenite all’interno delle singole aziende. Per questo è necessario attivare subito tavoli di confronto con Reset, Amap, Amat, Rap, Sispi e Amg. I prossimi passaggi con l’Amministrazione comunale, dopo il 22 gennaio, data in cui le aziende devono consegnare i piani di fabbisogno del personale, saranno determinanti per esprimere una valutazione complessiva”.
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Tecnis, Baudo: “Subito chiarezza su futuro di società e lavoratori. Cassa integrazione ultimo strumento da attivare”.
Palermo. “E’ necessario fare subito chiarezza sul futuro della società Tecnis e sulla realizzazione dell’anello ferroviario a Palermo. I lavoratori, una trentina circa, da diversi mesi senza stipendio continuano comunque a lavorare fiduciosi ma allo stesso tempo chiedono garanzie sul futuro occupazionale”. Lo dice Ignazio Baudo, nuovo segretario generale della Feneal di Palermo, dopo l’assemblea stamane in cantiere, che aggiunge. “L’attivazione della cassa integrazione, approvata a Roma, deve essere l’ultimo strumento da attivare. La Feneal Uil intende cercare qualsiasi soluzione alternativa e utile che permetta il prosieguo dell’opera. Per questo abbiamo chiesto subito l’attivazione di un tavolo di confronto”.