Palermo. “L’accordo su Almaviva siglato ieri è il miglior accordo possibile, in questo contesto complicato, che mette in salvo 2.988 lavoratori almeno per 18 mesi. Adesso è importante capire gli effetti delle nuove regole suoi volumi di lavoro che resteranno in Italia e come si possa razionalizzare e migliorare il ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma il dato vero oggi è che, finalmente, si comincia a tutelare il lavoro nel nostro Paese”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Tumminia, segretario della Uilcom Sicilia, che aggiungono: “Ritirati i licenziamenti, bisogna attivare al più presto i meccanismi per salvaguardare l’occupazione. Un ruolo fondamentale sarà quello delle Regioni, chiamate a garantire la copertura economica degli ammortizzatori sociali e interventi di politiche attive per integrare i salari dei dipendenti. Per quanto riguarda le due sedi palermitane, l’Azienda ha garantito che, in attesa di una nuova soluzione, resteranno operative”. Sindacato, Governo e Almaviva si incontreranno ogni mese al Mise per verificare la tenuta dell’accordo e i suoi risvolti in base agli andamenti di mercato. Il prossimo 17 giugno è previsto, sempre a Roma, il primo incontro sulla crisi del settore dei call center, che vedrà anche la partecipazione dei committenti.
Mese: Maggio 2016
Strage di Capaci, Barone: “Diciamo No alla mafia. La Sicilia ha bisogno di sviluppo e lavoro onesto”.
Palermo. “La Uil Sicilia non abbasserà mai la guardia e rinnova oggi il suo impegno nella lotta alla mafia”. Lo sostiene lo stesso segretario generale, Claudio Barone, nel giorno del ricordo delle vittime della strage di Capaci. E Barone aggiunge: “Ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte è il primo passo per sensibilizzare i giovani, che rappresentano il nostro futuro, e promuovere la legalità nell’Isola. Ma siamo vicini anche a chi ogni giorno, come il presidente del Parco dei Nebrodi Antoci, combatte per una società migliore e lontana dai giochi di potere. E’ vero, c’è ancora tanto da fare in Sicilia. La nostra terra, per ripartire, ha bisogno di uno sviluppo economico sano e di lavoro onesto. Per questo, e per contribuire all’affermazione della giustizia, continueremo con iniziative e mobilitazioni”.
Formazione, Raimondi: “Aiuti da Roma? Bene ma è tutto da verificare. Subito un incontro per stabilire piano di interventi”.
Palermo. “Apprezziamo l’apertura da parte del Governo nazionale per fronteggiare l’emergenza della Formazione professionale siciliana. Verificheremo, però, se alle parole seguiranno i fatti e soprattutto se gli impegni assunti da Roma saranno attuati in tempi brevi. Il sottosegretario Faraone parla di prepensionamenti ed esodi anticipati ma c’è ancora un problema da risolvere. Servono, infatti, risorse per garantire il sostegno al reddito a circa 2.500 lavoratori che nei prossimi tre quattro mesi smetteranno di lavorare”. Lo sostiene Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Adesso chiediamo all’assessore Marziano e al sottosegretario Faraone un incontro immediato per stabilire la cronologia degli interventi e tutelare i lavoratori”.
Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy
#7maggio, Barone: “Un successo la manifestazione. I siciliani sono stanchi di una classe politica che pensa solo alle poltrone“.
Palermo. “Un successo la manifestazione di protesta, che dimostra come i siciliani siano stanchi di essere governati da una classe politica che pensa solo a giochi di potere e a poltrone. La Sicilia affonda e il Governo regionale, sino a oggi non ha affatto nulla per evitarlo e nel frattempo si perdono o si rischiano di perdere posti di lavoro, sempre più famiglie sono in mezzo alla strada e la prospettiva per i giovani è il lavoro nero o l’emigrazione”. Lo sostiene il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Le emergenze non sono iniziate con questa legislatura ma si sta facendo troppo poco per provare a risolverle. Tutti i settori stanno vivendo emergenze drammatiche, non si può continuare a rinviare”. Ed ecco le priorità della Uil Sicilia: sbloccare subito le risorse europee per mettere in sicurezza strade, scuole, acquedotti e ridare lavoro agli edili facendo ripartite l’economia. Non abbandonare i Poli industriali in crisi ma fare in modo che vengano realizzati i piani di riconversione. A Gela come a Siracusa, Termini e Milazzo. E ancora razionalizzare e rendere più efficiente la pubblica amministrazione rinnovando i contratti e dando sicurezza ai lavoratori delle ex Province e ai precari dei Comuni. Tutelare il territorio utilizzando meglio forestali e Consorzi di bonifica. Mettere punto a una gestione scellerata del sistema idrico e di quello dei rifiuti e individuare una governance efficace ed efficiente. Potenziare gli organici della Sanità e intervenire subito sulla drammatica situazione delle Emergenze. Rendere fruibile il patrimonio culturale della regione per potenziare il turismo, oggi in crescita. Effettuare, infine, una vera riforma della Formazione e dell’Istruzione. “La condizione di precario, lavoratore in nero o emigrante senza speranza di ritorno è certamente frustrante – continua il leader della Uil -. In Sicilia sono raddoppiati i voucher che forniscono una copertura legale al lavoro nero, come dimostra l’aumento degli incidenti gravi e mortali sui posti di lavoro. Non possiamo tollerare che la politica continui a pensare di dare mance in cambio di consenso elettorale. Bisogna dare stabilità e certezze senza ricatti e soprattutto fare ripartire l’economia dell’Isola favorendo investimenti e sviluppo. Il nostro obiettivo – conclude il segretario Barone – è tutelare i lavoratori, i giovani e i pensionati che oggi vivono di una condizione di crescente marginalità. La politica oggi non da più risposte e il sindacato deve attrezzarsi per rappresentare queste persone. Bisogna reperire subito le risorse per gli interventi di sostegno al reddito affinché le famiglie possano sopravvivere. Troppo poche quelle in atto disponibili per cassa integrazione, ammortizzatori in deroga, mobilità e contratti di solidarietà. E della legge per il contrasto alla povertà non se ne sa più nulla. Bisogna spendere questi fondi bene e aprire agli investitori. La Regione deve smetterla di creare ostacoli su tutto e snellire la burocrazia”.
Manifestazione di protesta di Cgil, Cisl e Uil a Palermo. I sindacati: “Vogliamo dare un segnale forte, e’ tempo di cambiare”.
Palermo, 4 maggio. Dalla crescita industriale al ripristino degli ammortizzatori in deroga. Dalla stabilizzazione dei precari alle garanzie per i lavoratori delle ex Province sino alla valorizzazione della pubblica amministrazione. Dall’utilizzo dei Fondi europei al rilancio dell’agricoltura, della forestazione e dei Consorzi di bonifica. E ancora, dal mantenimento dell’occupazione nei call center al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi sociosanitari. Queste sono solo alcune delle richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil al Governo Crocetta, a sostegno delle quali i sindacati hanno organizzato per sabato 7 maggio, a Palermo, la manifestazione regionale: “Sicilia in lotta! Più lavoro. Più sviluppo. Più inclusione”. Alle 9.30 in piazza Marina è previsto il concentramento. Il corteo poi attraverserà la città sino ad arrivare in piazza Indipendenza dove interverranno i lavoratori dei settori in crisi e, per il comizio, i segretari generali di Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, e Uil Sicilia, Claudio Barone. E’ prevista la partecipazione di circa dodicimila tra lavoratori, giovani disoccupati e pensionati e l’arrivo di un centinaio di pullman da tutta l’Isola. “Sino ad oggi la politica ha dimostrato di tenere solo alle poltrone e ai privilegi, infischiandosene delle emergenze che oramai attanagliano tutti i settori. Per questo – sostengono i leader sindacali – vogliamo dare un segnale forte, riempiendo la piazza di Palermo il prossimo 7 maggio.
Twitter, ecco gli hashtag ufficiali della manifestazione: #7Maggio e #LaSiciliaAffonda
Vertenza Almaviva, Barone e Tumminia: “Bocciato accordo è necessario riaprire confronto. Governo nazionale faccia la sua parte“.
“Il dato del referendum dei lavoratori Almaviva di Palermo ha bocciato l’ipotesi di accordo sui contratti di solidarietà del Governo Renzi. Le misure proposte non sono piaciute e oggi si chiedono maggiori garanzie sul futuro occupazionale e risorse in tempi certi per i contratti di solidarietà. Dopo quattro anni di sacrifici richiesti dall’Azienda, i lavoratori non hanno più niente a cui rinunciare”. Lo dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia e Giuseppe Tumminia, segretario della UilCom Sicilia, che aggiungono: “Se il Governo nazionale non stanzierà le risorse per consentire all’Inps di erogare il sostegno al reddito in tempi certi, nessun accordo sarà mai reggibile perché i lavoratori non avranno garanzie di sopravvivenza. Anche le forme di elasticità sono troppo esasperate e vanno riviste. Infine, l’impegno all’utilizzo delle risorse europee per un piano formativo che consenta di integrare il reddito del lavoratori deve prevedere un percorso preciso e certo. Bocciata l’ipotesi di accordo, quindi, chiediamo la convocazione di un tavolo di confronto, non solo tra Azienda e sindacati ma anche con il Governo nazionale, che possa dare la certezza su quando le risorse saranno effettivamente disponibili. E’ fondamentale, infine, attivare quelle norme, sino ad oggi disattese, che eviterebbero la delocalizzazione delle commesse all’estero per tutelare il lavoro in Italia rendendo concreti ed esigibili gli impegni contenuti nell’ordine del giorno del Mise”.