”Il confronto con il sindaco di Palermo, Lagalla, continua a non avvenire. In sua assenza, a riceverci è stato Eugenio Ceglia, direttore generale, che ha assicurato nei prossimi giorni un’azione di sensibilizzazione. Ancora una volta abbiamo espresso il nostro disappunto per una scelta che snobba le organizzazioni sindacali confederali, il tempo però è ormai scaduto e bisogna fare qualcosa di concreto per questa città. Ecco perché siamo pronti a mettere in campo, nelle prossime settimane, iniziative di protesta per rispondere a questo comportamento antisindacale da parte del sindaco”. Lo hanno affermato i segretari Cgil Palermo, Cisl Palermo Trapani e Uil Sicilia e Area vasta, Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Ignazio Baudo, stamani al termine del presidio unitario davanti Palazzo Palagonia, che i sindacati confederali avevano organizzato “per chiedere di essere ricevuti dal sindaco e di potere ristabilire il confronto e le corrette relazioni necessarie per discutere e affrontare le criticità che riguardano la città”. “Sono ancora troppe le risposte che mancano per risolvere i problemi della città. Serve fare il punto sui nodi ancora irrisolti – concludono i sindacati – tra i quali i problemi strutturali legati al bilancio, al Pnrr, alle partecipate e alle emergenze sociali”. Cgil Cisl Uil dopo il nulla di fatto al Comune, si sono recati in Prefettura per riferire al Prefetto e chiedere la sua mediazione. I tre segretari hanno consegnato il documento con le loro richieste, che era stato oggetto della conferenza stampa della scorsa settimana e che era stato inviato anche al sindaco. “Abbiamo comunicato al prefetto l’esito del mancato confronto e la inevitabile iniziativa di mobilitazione”. Dal canto suo il Prefetto ha garantito che sensibilizzerà l’amministrazione comunale affinché avvii un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali unitarie. “Se così non sarà – fanno sapere i sindacati – organizzeremo nelle prossime settimane, iniziative di mobilitazione unitaria”.
Mese: Luglio 2024
Rivoluzione digitale, in Sicilia parte ReStart
Percorsi formativi gratuiti e personalizzati con l’obiettivo di acquisire e sviluppare competenze, conoscenze e abilità nel settore digitale in Sicilia. Ecco il progetto “ReStart: Riqualificazione Digitale per il Futuro del Lavoro”, iniziativa selezionata e sostenuta dal fondo per la repubblica digitale e portata avanti dalla Uil che si rivolge a persone disoccupate e inattive tra i 34 e i 50 anni residenti o domiciliati nell’Isola.
“L’obiettivo è fornire a questi partecipanti competenze digitali, oggi sempre più necessarie nella nostra terra, per entrare nel mondo del lavoro. Un’occasione importante per chi cerca lavoro, un buon lavoro – afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia -. I dati confermano il divario digitale tra le diverse regioni italiane e il Sud è indietro rispetto al Centro-Nord in termini di accesso alle tecnologie e alfabetizzazione digitale proprio per mancanza di formazione. Ecco perché sosteniamo questo progetto, si tratta di acquisire competenze digitali di alta qualità e fondamentali per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro in un momento in cui si parla di digitalizzazione dei servizi necessari per i cittadini”.
ReStart avrà una durata di 15 mesi, cinque sono le regioni meridionali coinvolte: Sicilia, Basilicata, Campania, Molise e Puglia. Il catalogo formativo offre oltre 40 corsi in piattaforma e-learning, in streaming, on-demand e anche in presenza. In prima battuta è prevista un’attività di orientamento finalizzata ad individuare i fabbisogni formativi e professionali di ciascun partecipante in modo da costruire un corso personalizzato e allineato alle esigenze del lavoro. I partecipanti saranno poi coinvolti in attività di supporto e orientamento e altre iniziative volte a supportali nel percorso di crescita professionale. Alla fine il progetto offrirà ai 200 partecipanti una formazione completa. Grazie alla definizione di un “piano formativo individuale”, infatti, tutti saranno messi in condizione di acquisire e sviluppare competenze, conoscenze e abilità digitali specifiche in modo semplice e intuitivo.
E Piero Gaglio, responsabile del progetto per la Uil Sicilia, precisa. “E’ un progetto nuovo e innovativo che mette a disposizione dei partecipanti le tecnologie più avanzate con metodi di formazione flessibili garantendo un accesso capillare grazie alla vasta rete di strutture locali dei partner coinvolti. Alla fine dei corsi sarà rilasciato un certificato di frequenza”. Le domande dovranno essere presentate tramite modulo online disponibile sulla pagina web www.restartdigitale.it.
Autonomia differenziata
Parte in Sicilia la campagna per il referendum per chiedere l’abrogazione dell’autonomia differenziata. Oggi, nel corso di una riunione del comitato promotore – alla quale hanno partecipato rappresentanti regionali di Cgil, Uil Verdi, Acli, Wwf, Demos , Anpi, Pd, Psi, Legambiente, Italia Viva, + Europa ,Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Arci, Libera, Ali Autonomie Locali, Legacoop, Uisp, Rifondazione comunista, Comunità Sant’Egidio, Sud chiama Nord, associazione Sinistra futura Sicilia, Udu, Federconsumatori, Auser, Sunia – sono state definite le prossime tappe che impegneranno sindacati, partiti, associazioni che sostengono l’iniziativa nella raccolta delle firme per il referendum. Già nei prossimi giorni saranno disponibili le schede dove apporre la firma e saranno costituiti comitati provinciali. Il 20 e il 21 luglio, giorno di lancio della campagna su scala nazionale, postazioni saranno allestite nei 390 comuni. La campagna sarà svolta dai soggetti promotori ognuno nei vari ambiti e secondo le proprie peculiarità. Ci sarà anche una piattaforma per la firma on line. Cgil e Uil, con i segretari generali Alfio Mannino e Luisella Lionti hanno anticipato che ci saranno iniziative nei luoghi di lavoro ma anche, ad esempio, davanti agli ospedali, posto che la sanità pubblica siciliana, già in crisi, sarà uno dei settori più colpiti dall’autonomia differenziata. Un tema d’altronde su cui Cgil e Uil si cimentano da tempo, con iniziative tematiche su sanità, infrastrutture e istruzione ma anche volte ad esprimere preoccupazione e dissenso sull’autonomia differenziata, come la manifestazione regionale del 15 aprile 2023 a Caltanissetta, più di un anno fa, quando il provvedimento era ancora in itinere. “Nostro obiettivo- hanno detto Mannino e Lionti- è far crescere la consapevolezza sull’arretramento che l’autonomia differenziata produrrà su servizi e infrastrutture, su sanità e istruzione. Abrogare la legge, votando sì al referendum, è dunque dare opportunità a Sicilia e siciliani che invece verrebbero negate, tornando indietro – hanno aggiunto- senza possibilità di recupero. Questa deve essere una battaglia senza confini e senza steccati politici- hanno sottolineato Mannino e Lionti- una grande battaglia di popolo, di massa sulla quale puntiamo a coinvolgere quanti più soggetti, dal mondo della cultura, alla Chiesa”. I due esponenti sindacali hanno sottolineato che “l’intenzione non è difendere l’esistente ma proporre un nuovo modello di sviluppo del Mezzogiorno, proiettandolo nell’area euro-mediterranea. E per questo servono investimenti e misure dedicate nell’ambito di un progetto unitario del sistema Paese”. Con l’autonomia differenziata, invece, la Sicilia già da subito, secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato, perderà 1,3 miliardi l’anno, con ripercussioni su tutti i servizi essenziali. I Lep peraltro non sono né partiti, né finanziati”. Una doppia sfida dunque si apre- hanno sottolineato i segretari di Cgil e Uil- portare la gente al voto con la consapevolezza che è in gioco il futuro della Sicilia e delle giovani generazioni, per abrogare la legge affermando un principio fondamentale: che la democrazia si afferma e si difende e assieme alla democrazia i diritti con la partecipazione, innanzitutto al voto”. “Siamo in presenza di una misura che divide il Paese- ha detto Lionti- che non garantisce i diritti essenziali, questo in una Sicilia già abbandonata, come dimostra lo stato della sanità”. “E’ grave l’atteggiamento del presidente della regione- ha rimarcato Mannino- l’unico di una regione meridionale ad approvare una misura che produrrà uno scempio, rispetto al quale ci saremmo aspettati il più netto dissenso”.
“Palermo è in emergenza, amministrazione immobile”: sit-in a piazza Pretoria
Cgil, Cisl e Uil hanno denunciato oggi in una conferenza stampa a piazza Pretoria, davanti alla sede del Comune di palazzo delle Aquile, l’immobilismo dell’amministrazione comunale, l’assenza di visione sul futuro della città e l’esclusione dei sindacati da qualsiasi occasione di confronto e di condivisione. “Un dialogo che non è mai cominciato. Abbiamo provato in tutti modi, lettere, manifestazioni. Un silenzio assordante, che abbiamo deciso di non accettare più. Siamo qui perché è finito il tempo dell’attesa”, hanno detto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il segretario regionale Uil Sicilia Giuseppe Raimondi. Una conferenza stampa, alla vigilia del Festino, per puntare il dito sulla condizione di una città in emergenza, sul degrado, sulla qualità della vita e dei servizi a Palermo. Convinti della necessità di una riorganizzazione delle aziende partecipate, tutte in questo momento in agitazione, i segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto chiarezza sulle reali intenzioni dell’amministrazione comunale. “L’amministrazione è immobile. O meglio: si muove in senso opposto a quello che le lavoratrici e i lavoratori diretti del Comune e delle aziende partecipate si aspettano – hanno aggiunto Ridulfo, La Piana e Raimondi – Chiediamo da mesi all’amministrazione di aprire un tavolo oltre che sulle partecipate, sul bilancio e sulla gestione del Pnrr. E’ interesse di tutti, anche dei cittadini, conoscere l’esito degli investimenti, i progetti e gli stati di avanzamento e come si stanno spendendo i soldi. Siamo in una situazione di emergenza sociale: la casa, la violenza per le strade e la violenza di genere, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, i controlli nella catena di appalti e subappalti, le infiltrazioni della criminalità e della mafia. Troppe le questioni aperte, che non si affrontano”. I sindacati hanno chiesto di fare quello che altre amministrazione, come Roma, Firenze, Bologna stanno facendo: protocolli di legalità e cabine di regia sui grandi temi. “In questi due anni il confronto non è partito, i pochi incontri che abbiamo ottenuto sono stati formali, burocratici. Rivendichiamo la possibilità di un dialogo costante. Oggi, in questo momento di festa, annunciamo le nostre iniziative: il 22 ci autoconvocheremo a palazzo Palagonia, chiedendo di essere ricevuti dal sindaco”. Nel documento che hanno consegnato ai giornalisti Cgil, Cisl e Uil mettono a fuoco i vari punti. “L’amministrazione – scrivono – non si è dotata di un piano strategico che permetta il rilancio delle sue partecipate: quello che invece si percepisce è uno stato di abbandono rispetto ai servizi complessivi strategici e essenziali, che rischia di portare a soluzioni estreme non condivise”. “Allo stesso modo – aggiungono – pur apprezzando l’aumento delle ore a favore dei dipendenti del Comune inquadrati in categoria C, non possiamo non evidenziare come sia indispensabile dare risposte equivalenti ai lavoratori inquadrati nelle altre categorie ferme a 30 ore, sempre nell’ottica del rafforzamento della macchina pubblica a favore dei bisogni dei cittadini”. Per questo, Cgil, Cisl e Uil rivendicano la necessità di un confronto dell’amministrazione comunale che coinvolga i corpi intermedi della città “che possono e devono essere considerati come elemento di ricchezza per l’amministrazione e non un fastidio”. “In questo senso – aggiungono – è innegabile che l’assenza di risposte alle numerose richieste di incontro, in particolare proprio sul tema del bilancio, siano state, oltre che lesive della dignità delle persone che rappresentiamo, un’occasione persa per questa giunta”. Pertanto, pur riconoscendo che su vertenze specifiche si sia aperto un dialogo che ha coinvolto anche le categorie, quello che Cgil, Cisl e Uil hanno rivendicato, fin dall’insediamento dell’attuale giunta è “la possibilità di una discussione generale sul modello di città che si vuol costruire”. “Una visione di insieme che tenga unite le valutazioni su servizi ai cittadini, la produzione culturale, la mobilità di merci e persone, l’industria ecc. Per tutte queste ragioni, riteniamo irrinunciabile rivendicare l’apertura di un dialogo vero e plurale su questi temi”. Una “visione” che è mancata a partire dal Dup, il documento unico di programmazione vissuto, dicono Cgil, Cisl e Uil, come “mero adempimento burocratico, l’ennesimo noioso allegato al bilancio di previsione da far predisporre agli uffici”. “Quello che è stato esitato quasi a metà mandato è un documento dell’immobilismo che ha finora caratterizzato questa amministrazione – aggiungono nel documento Cgil, Cisl, Uil – Doveva essere il momento nel quale mostrare la visione di un modello di città e degli interventi che si volevano predisporre fino al completamento del mandato, una volta preso atto dei problemi e di tutte le criticità che la città vive quotidianamente”. E invece, elencano i sindacati, le spese di funzionamento, fitti passivi, acqua luce e gas sono aumentate, l’importo complessivo della spesa per debiti fuori bilancio – uno dei più grossi problemi contabili del Comune – continua ad essere un valore importante, nonostante che i bilanci di previsione siano stati approvati i tempi ragionevoli e la cassa grazie agli interventi governativi si sia temporaneamente sistemata, azzerando il ricorso alla anticipazione di tesoreria. E si è tornati alla antica abitudine di non rispettare la scadenza dei pagamenti a favore delle società partecipate. “Rimane sempre bassa la capacità di riscossione delle entrate, che è uno dei fattori scatenanti dell’ulteriore aumento dell’abnormità del fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE), spada di Damocle che continua ad incombere sul Comune di Palermo, che potrebbe rideterminare il patologico ricorso all’anticipazione di tesoreria”. Per le aziende partecipate, i sindacati constatano l’assenza degli accantonamenti obbligatori riguardo la necessaria ricapitalizzazione “che scongiuri il rischio che gli amministratori siano costretti a portare i libri in tribunale” Uniche note positive: il fondo rischi spese legali ridotto, bene anche il rilancio dei progetti varati dalle precedenti amministrazioni “ma ci saremmo aspettati, parimenti, una progettualità nuova che marcasse l’identità e la visione di questa amministrazione”.
Autonomia differenziata in Sicilia
Domani, 10 luglio, si svolgerà la prima riunione operativa per la Sicilia del comitato che promuove il referendum per chiedere l’abrogazione dell’autonomia differenziata, divenuta legge il 26 giugno. Il quesito referendario è stato depositato in Corte di Cassazione il 5 luglio e pubblicato il giorno successivo nella Gazzetta ufficiale. Partirà ora la raccolta delle firme a sostegno. La riunione è organizzata da Cgil e Uil regionali e si svolgerà in modalità mista a partire dalle 12 con la partecipazione di rappresentanti di Verdi, Acli, Wwf, Demos , Anpi , Pd- Psi- Legambiente, Italia Viv, + Europa , Cgil, Uil, Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Arci, Libera, Ali Autonomie Locali, Legacoop, Uisp, Rifondazione, Comunità Sant’Egidio. La sede per la partecipazione di presenza è la Cgil regionale ( via Bernabei 22), dove ci saranno i segretari generali di Cgil e Uil Alfio Mannino e Luisella Lionti. “Punteremo tutti insieme- scrivono in una nota Alfio Mannino e Luisella Lionti – a costruire la più ampia partecipazione dal basso. Questa infatti non è una battaglia di parte, ma è una battaglia che riguarda il futuro della Sicilia, del Mezzogiorno, delle giovani generazioni. E’ una battaglia di tutti. Non ci stiamo- aggiungono- a essere ostaggi di una politica che guarda ad altri interessi e a consolidare le proprie posizioni sulla pelle dei meridionali che rischiano di avere meno servizi, meno sanità, meno scuola, meno infrastrutture senza peraltro che il sistema Paese ne tragga vantaggi”
Stress termico, Cgil Cisl e Uil Sicilia: “Associazioni datoriali ancora assenti, governo intervenga.
Rammarico e rabbia per Cgil, Cisl e Uil Sicilia che non sono più disposte a tollerare l’assenza delle organizzazioni datoriali quando si parla della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Anche oggi, infatti, nessuno si è presentato al confronto voluto dall’assessorato regionale al Lavoro e la stesura dell’accordo sullo stress termico, che prevede misure per tutelare i lavoratori nelle ore più calde, si fa quindi più lontana. “Da un anno lavoriamo per l’approvazione di questo testo – affermano i rispettivi segretari Alfio Mannino e Francesco Lucchesi, Sebastiano Cappuccio e Rosanna Laplaca, insieme a Luisella Lionti e Ignazio Baudo -. Siamo già in estate e le temperature hanno raggiunto livelli alti, non possiamo mettere a rischio la vita dei lavoratori. Per questo chiediamo al governo regionale di intervenire subito e di mettere in atto le procedure per la sottoscrizione del protocollo entro la prossima settimana. Questa assenza è inaccettabile così come la mancanza di proposte per superare le criticità riscontrate dalle aziende. E’ necessario un confronto, serve superare questo ostacolo, un intervento regolatore non è più rinviabile. Non vogliamo più morti sul lavoro”. I sindacati non intendono fare un passo indietro e sono pronti alla mobilitazione in assenza di risposte immediate e concrete.
Parità di genere: Cgil, Cisl e Uil chiedono norme e strumenti operativi che supportino l’ attività della consigliera di parità e il riconoscimento di un’indennità
Palermo. Cgil, Cisl e Uil Sicilia chiedono al governo regionale “trasparenza” nell’iter per la selezione della nuova consigliera regionale di parità”. E all’Ars di varare norme a supporto dell’attività della consigliera e di dedicare una sessione di lavori parlamentari alla condizione della donna in Sicilia. Le richieste in una nota a firma Gabriella Messina ed Elvira Morana ( Cgil), Rosanna Laplaca (Cisl), Luisella Lionti e Vilma Costa (Uil) inviata alle assessore del governo regionale Albano, Volo, Amata e Pagana, alle deputate regionali e a tutti i componenti dei gruppi parlamentari. Le rappresentanti sindacali lanciano un appello affinchè le loro richieste mirate a combattere le discriminazioni abbiano il massimo del sostegno in sede istituzionale, nel mondo delle associazioni, nella società civile. I sindacati chiedono, in particolare, il riconoscimento di un’indennità economica e dei permessi a sostegno dell’attività della consigliera. “Non prevedere tali strumenti- dicono le sindacaliste- significa non volere agevolare l’azione della consigliera confermando scarsa attenzione alla condizione generale della donna e specificamente a quella nel mercato del lavoro e disattenzione riguardo agli strumenti per il contrasto alle discriminazioni”. Le esponenti di Cgil, Cisl e Uil ricordano l’ampio ventaglio di funzioni della consigliera, fino ad oggi non pienamente esercitate: dalla rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere con la promozione di conseguenti azioni positive, per citarne alcune. Alla consigliera è riconosciuto l’accesso al rapporto biennale che le aziende con più di 100 dipendenti sono obbligate a redigere ogni due anni. “Siamo alla seconda redazione- rilevano Cgil, Cisl e Uil- senza che in Sicilia ci sia stata una lettura sul quadro regionale della condizione delle donne nel mondo del lavoro. E’ evidente- sottolineano -la scelta del governo regionale di lasciare la nostra regione nella totale arretratezza, senza neanche volere mettere a frutto quanto tracciato anche dal Pnrr per colmare i divari di genere e senza la definizione della strategia regionale di genere che da tempo sollecitiamo per contrastare le discriminazioni nel mondo del lavoro Chiediamo una inversione di rotta”.
2024 dac