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Arriva a Palermo la Carovana Uil: “No ai lavoratori fantasma”

Palermo. Contrastare il lavoro precario e dare voce soprattutto ai giovani, questo l’obiettivo della carovana Uil “No ai lavoratori fantasma”, guidata dal segretario generale Pierpaolo Bombardieri, che per la quarta tappa del suo viaggio itinerante ha scelto il capoluogo siciliano. Il prossimo 27 e 28 febbraio un grande tir di oltre 13 metri farà sosta in piazza Verdi, a Palermo, trasformandola in un punto di informazione e confronto. In programma, infatti, dibattiti e interviste con i vertici dell’organizzazione nazionale, autorità cittadine e testimonianze di lavoratori precari. “In Sicilia sono circa 250mila i lavoratori sotto la soglia di povertà. I numeri sono impietosi, solo 207mila siciliani hanno un contratto a tempo indeterminato – afferma la segretaria della Uil Sicilia Luisella Lionti -. Secondo gli ultimi dati dell’Inps, sono oltre cinquemila i rapporti di lavoro fittizi e oltre 8.900 gli irregolari scoperti dagli ispettori. Più basse le retribuzioni delle donne, spesso soggette a part-time involontario e a lavoro discontinuo, e dei giovani. Ovviamente basse anche le pensioni, l’importo medio è pari a mille euro mensili. Visti i numeri – continua la Lionti – è facile comprende come ben il 36,6% dei siciliani e delle siciliane è a rischio povertà. A fronte di salari bassi c’è chi proprio non lo percepisce. Il tasso di disoccupazione in Sicilia ha superato, infatti, il 16,1%, quello femminile è del 18,3%, quasi quattro punti percentuali in più rispetto al dato maschile e doppio rispetto a quello nazionale. La disoccupazione giovanile, infine, è al 31,2% (media italiana 16,6%). Il quadro è disastroso, ecco perché chiediamo da troppo tempo un cambio di rotta, servono risposte concrete da parte di una politica sempre più assente e sorda”.

Ma ecco il programma.

Giovedì 27 febbraio alle 9.30 apre i lavori la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti. A seguire il segretario Organizzativo Uil, Emanuele Ronzoni, presenterà l’Iniziativa. Poi via alle tavole rotonde: “Pnrr e transizioni, nessuno sviluppo senza una transizione sociale” (Vera Buonomo, segretaria confederale Uil); “In-Sicurezza nei luoghi di lavoro-Il ruolo chiave degli enti bilaterali” (Ivana Veronese segretaria confederale Uil, Giulia Zuccarello  componente coordinamento Artigianato Uil);  “Il ruolo Chiave delle rsu nel pubblico impiego” (Attilio Bombardieri segretario Uil Rua, Sandro Colombi segretario UilPa, Giuseppe D’Aprile segretario Uil Scuola, Rita Longobardi segretaria Uil Fpl, Emanuele Ronzoni segretario Organizzativo Uil); “I servizi Uil alle persone” (Giovanni Angileri presidente Caf Uil, Benedetto Attili tesoriere Uil, Giuliano Zignani presidente Ital Uil, Maurizio Corso direttore Caf Sicilia, Enzo Domina direttore Ital Sicilia).

Venerdì 28 febbraio alle 9.30 la tavola rotonda “Sanità, un disastro annunciato. Un sistema da rivedere” (Carmelo Barbagallo segretario Uil Pensionati, Santo Biondo segretario confederale Uil). Alle 11 “Il lavoro di oggi fra preoccupazione e salari bassi. Quale futuro per i giovani. Parteciperà il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

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Pnrr asili nido e scuole infanzia, Cgil, Cisl e Uil su cabina coordinamento

Cgil, Cisl e Uil esprimono i loro dubbi e le loro preoccupazioni a conclusione dell’ultima riunione della cabina di coordinamento Pnrr che si è svolta in Prefettura sulla missione 4, che comprende il piano per asili nido, scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia e il piano per l’estensione per tempo pieno e mense. “L’incontro ha consentito di fare il punto sui progetti in corso e sui problemi riscontrati dai diversi comuni per la realizzazione delle opere previste dalle misure. Ostacoli di tipo procedurale, burocratico e gravi ritardi nel corrispondere ai comuni sia le somme per l’avvio delle opere sia quelle necessarie per il completamento”, dichiarano per la Cgil le segretarie provinciali Laura di Martino e Bijou Nzirirane, per la Cisl Palermo Trapani la segretaria generale Federica Badami e Giuseppe Brando, segretario Cisl scuola, per la Uil Sicilia il segretario regionale Ignazio Baudo e Salvatore Sampino, segretario generale Uil Fpl.

“Troppe criticità che nei fatti hanno determinato la rinuncia ai finanziamenti del Pnrr da parte di diversi comuni, per timore – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – di non completare i lavori nei tempi previsti o per assenza di strutture e spazi adeguate da riconvertire in asili. Tutte incognite che meritano di essere affrontate. A Palermo sono già tre i progetti di asili nido fuoriusciti dal Pnrr mentre Balestrate rinuncia per mancanza di locali idonei”. “Ribadiamo le nostre preoccupazioni nel vedere svanire l’opportunità di rispondere ai bisogni reali a sostegno della genitorialità e dei diritti delle bambine e dei bambini nella nostra provincia – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – Restano irrinunciabili gli obiettivi fissati dal Pnrr, per raggiungere lo scopo di eliminare le diseguaglianze territoriali. Per questo richiediamo al governo nazionale la necessità di trasferire tempestivamente le somme ai comuni, al fine di concludere i lavori nei tempi previsti, considerato che la stragrande maggioranza degli enti locali non è nelle condizioni di potere anticipare le somme, in quanto già in situazioni economiche precarie”.

“Siamo più che convinti – proseguono i segretari Di Martino e Nzirirane per la Cgil, Badami e Brando per la Cisl e Baudo e Sampino per la Uil – che occorra utilizzare tutte le risorse e prevedere l’accorciamento dei tempi di erogazione delle somme per evitare ulteriori ricadute negative sul sistema educativo e sociale del Paese, che ancora oggi registra, come certificato dall’Istat, distanze considerevoli rispetto a tanti paesi europei e che nel nostro evidenzia forti differenze tra nord e sud”. “Solo la sinergia e la cooperazione fra tutte gli organi istituzionali e sociali – concludono i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil – nonché un’attenzione maggiore alle esigenze degli enti locali, potrà trovare meccanismi e soluzioni in grado di superare le criticità che ancora oggi insistono. E successivamente concentrare l’attenzione rispetto a uno straordinario e necessario piano di assunzioni pubbliche, per migliorare l’accesso e la qualità dei servizi e per scongiurare il rischio che tali investimenti producano ‘scatole vuote’”

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Tari, i dati dell’indagine nazionale Uil

“La Tari pesa sulle famiglie siciliane e dell’intero Sud Italia più che nel resto d’Italia. Più del doppio, ad esempio, rispetto al Nord-Est. Eppure, proprio le città della nostra Isola sono tra quelle maggiormente segnate dal fenomeno cronico delle emergenze-rifiuti. Sicilia tartassata e malservita, mentre cresce la povertà e si riducono le opportunità di lavoro dignitoso. Da poli occupazionali di importanza vitale, come il petrolchimico siracusano e la Etna Valley di Catania ma non solo, arrivano intanto segnali inquietanti di un disastro sociale annunciato”. Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, commenta così i dati dell’Indagine conoscitiva sulla Tari diffusa oggi dall’organizzazione sindacale. Il Rapporto nazionale, realizzato dal Servizio Politiche Fiscali e Previdenziali diretto dal segretario confederale. Santo Biondo, evidenzia fra l’altro che “considerato l’impatto sul reddito netto medio familiare, questo risulta più elevato al Sud e nelle Isole con un’incidenza della Tari pari all’1,34 per cento, ossia più del doppio rispetto allo 0,64 registrato nel Nord-Est”. Stando al report, basato sulle delibere tariffarie comunali e sull’ultimo dato Istat relativo ai redditi netti familiari, Trapani con 510.98 euro e Siracusa (481.46 euro) sono nella “top-ten” delle città italiane con i costi più alti. Al di sopra della media nazionale, che si attesta sulla ben più modica cifra di 337.77 euro, anche Catania – quarta fra le città metropolitane con 475.44 euro – e Palermo, 344.60 euro, mentre Messina “respira meglio” perché la voce di spesa si ferma a 302.60 euro. Da segnalare pure l’incremento-record di Caltanissetta, “più 31 cento”, essendo passata dai 250.09 del 2023 ai 327.79 euro dell’anno successivo. A completare il quadro regionale sono Enna (305.89 euro), Ragusa (420.74 euro) e Agrigento (467.86 euro). Luisella Lionti dichiara ancora: “L’indagine conoscitiva Uil precisa come le famiglie di Sicilia e Sud Italia siano costrette a destinare al pagamento della Tari una quota percentuale di reddito che risulta di gran lunga superiore a tutte le altre aree del Paese. Anche così aumentano divari e diseguaglianze. Anche così si spiega perché chiediamo risorse, investimenti, per questa nostra Isola che resiste e va avanti con sempre maggiore difficoltà ma con sempre più donne e uomini che rinunciano persino a cure e cibo pur di far quadrare i conti. È urgente, mai come adesso, un confronto serrato fra parti sociali e istituzioni per trovare soluzioni condivise, rapide, concrete”.

👉In merito al Rapporto Tari, da citare infine per il loro particolare rilievo alcuni passaggi delle conclusioni a firma del segretario nazionale Uil, Santo Biondo: “Il risultato di questa indagine è un ennesimo campanello d’allarme per il Mezzogiorno, direttamente connesso alle difficoltà e ai ritardi nell’attuazione del Pnrr, registrati dalle analisi Svimez, soprattutto in progetti di competenza delle Regioni. Tra i settori più critici, c’è proprio quello della gestione dei rifiuti, dove l’assenza di impianti moderni ed efficienti continua a tradursi in costi insostenibili per cittadini e imprese. A fronte di questa situazione i Comuni meridionali, che sono gli enti locali più esposti e con meno risorse a disposizione, si trovano soli a gestire una sfida enorme. Non possiamo più permetterci di lasciare il Sud indietro. Investire in impianti di gestione dei rifiuti significa non solo migliorare i servizi e abbattere i costi per i cittadini, ma anche creare nuova occupazione e costruire un modello di economia circolare sostenibile. La transizione ecologica non può restare solo uno slogan: è il momento di passare ai fatti, sostenendo i Comuni in questa sfida cruciale per il futuro del Mezzogiorno”.

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Operazione antimafia a Palermo

“Un plauso alla Procura di Palermo e all’Arma dei carabinieri per il durissimo colpo inflitto oggi alle organizzazioni mafiose, pronte a ricostituire la Cupola provinciale”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Palermo che aggiunge: “Siamo da sempre contro ogni tipo di violenza e malaffare, vogliamo una città più sicura che garantisca un futuro ai nostri giovani e che tuteli tutti i lavoratori. Controlli e repressione sono necessari per impedire ogni forma di legalità”.

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Operazione antimafia a Palermo

“Un plauso alla Procura di Palermo e all’Arma dei carabinieri per il durissimo colpo inflitto oggi alle organizzazioni mafiose, pronte a ricostituire la Cupola provinciale”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Palermo che aggiunge: “Siamo da sempre contro ogni tipo di violenza e malaffare, vogliamo una città più sicura che garantisca un futuro ai nostri giovani e che tuteli tutti i lavoratori. Controlli e repressione sono necessari per impedire ogni forma di legalità”.

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Lavoro nero, Lionti (Uil Sicilia): “Dati Inps confermano che senza controlli le norme non possono funzionare”.

Palermo. “Solo attraverso i controlli si può combattere il lavoro nero e l’illegalità. Lo dimostra il bilancio dell’attività ispettiva dell’Inps che, grazie all’ausilio dei nuovi ispettori giunti in Sicilia, oggi ha scoperto impiegati fantasma e irregolari. Lavoratori senza prospettive e garanzie”. Lo afferma la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti che, insieme al segretario generale della Uil Pier Paolo Bombardieri, continua a portare avanti la campagna social #ZeromortisulLavoro per chiedere più tutele per tutti i lavoratori. E la Lionti aggiunge: “I dati parlano chiaro, senza controlli le norme non possono funzionare. Un passo in avanti è stato fatto ma dobbiamo difendere i lavoratori fantasma, quelli scoperti oggi ne rappresentano solo una piccola parte. Serve garantire sicurezza e stabilità contrastando tutte le forme di sfruttamento, anche contrattuali, che li rendono invisibili”.