“La Regione ha sbloccato le 300 assunzioni finanziate dallo Stato. E’ una boccata d’ossigeno per la macchina regionale che in parte andrà in rinforzo nei Comuni, già in condizione di estrema difficoltà. Perché gli enti locali possano sviluppare progetti e utilizzare i fondi a loro destinati bisogna, però, pensare a supportarli creando delle strutture consortili per la progettazione ed evitando, così come successo in passato, di non spenderli e vederli dopo destinati ad altre aree geografiche”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che restando in tema di assunzioni, aggiunge: “Serve procedere all’assunzione del 1.100 lavoratori nei Centri per l’impiego, anche questi finanziati dallo Stato per tre anni di cui purtroppo uno già perso e gli altri due a rischio. Il vecchio bando è stato bloccato per via della modifica della legge Brunetta sulle norme di reclutamento del personale della pubblica amministrazione ma non si possono tollerare ulteriori ritardi, si deve procedere a redigere il nuovo bando secondo le nuove normative”. E il leader della Uil continua: “In Sicilia ci sono 600 mila percettori del reddito di cittadinanza ed emergenza. Un sostegno necessario per evitare il dramma sociale ma adesso bisogna implementare interventi di politiche attive del lavoro. Nelle assunzioni dei centri per l’impiego è prevista la riqualificazione del personale regionale, a cui è riservata una quota, e il recupero dei navigator e degli ex sportellisti che hanno competenze professionali certificate, la Regione deve dare risposte subito. Abbiamo concordato, infine, con il governo Musumeci che è necessario rivedere il patto Stato-Regione che blocca le assunzioni rischiando di mandare al collasso la stessa Amministrazione. Ma diventa complicato farlo se la stessa Regione non fa ancora partire le assunzioni richieste e finanziate dallo Stato”.