Sunia, Sicet e Uniat Sicilia ritengono inaccettabile che non sia stato ancora definito dal Governo nazionale un ulteriore blocco degli sfratti a partire da gennaio 2021. La situazione in questi mesi a causa della pandemia è, infatti, ulteriormente peggiorata dal punto di vista socio- economico, ed certo prevedere in tempi brevi sostanziali miglioramenti. La crisi causata dall’emergenza sanitaria avrebbe dovuto, e dovrebbe, spingere a definire interventi per l’allargare l’offerta di alloggi sociali e a canoni sostenibili per evitare di perdere la casa. Però siamo ancora in alto mare: il Governo nazionale non sembra aver chiaro il rischio abitativo per milioni di famiglie e i fondi per il sostegno all’affitto continuano a non essere ripartiti. Giacciono, infatti, nelle casse della Regione circa 17 milioni di euro già assegnati dal Governo nazionale. D’altro canto, nonostante ormai ci siano tante sentenze che ritengono obbligatoria una rinegoziazione dei canoni per difficoltà nel pagamento a causa delle conseguenze dell’emergenza sanitaria, non esiste una procedura normalizzata per definire l’obbligo della riduzione a fronte di benefici anche fiscali per i locatari. Per questo rinnoviamo la richiesta – già fatta a Prefetture, Magistratura e Tribunali – di convocare tavoli di confronto per definire anche a livello provinciale, alla presenza dei rappresentanti degli Ordini degli avvocati, meccanismi di mediazione utili a scongiurare che le famiglie possano perdere la casa. E’ necessario trovare soluzioni per il problema del nuovo e grave disagio abitativo. La scarsa attenzione del Governo regionale su un tema così importante non può essere più giustificata”.
I responsabili regionali: SUNIA Giusy Milazzo, SICET Santo Ferro, UNIAT Giovanni Sardo