Palermo. “Prima di tutto interventi per le Politiche attive del lavoro, come ad esempio la riorganizzazione dell’Anpal nazionale e la stabilizzazione dei navigator. Ma anche formazione per permettere ai giovani di migliorare le competenze linguistiche e informatiche, necessarie per risollevare un settore importante come quello del Turismo, e accedere alle più diverse specializzazioni”. Queste le richieste di Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, al segretario nazionale del Pd, Enrico Letta per la prima delle tre Agorà democratiche, che ha aggiunto: “Bisogna migliorare la qualità del servizio scolastico che ha subìto i danni più forti causati dalla pandemia. Stabilizzare, quindi, i docenti da troppo tempo in condizioni precarie, e incrementare il tempo pieno. La Sicilia, infatti, registra la percentuale più bassa rispetto a tutte le altre regioni, è necessario superare il criterio della spesa storica che riconosce i finanziamenti solo a chi li ha già spesi in passato penalizzando la nostra terra”. Per il leader della Uil si deve intervenire nella riconversione del settore industriale, a partire dai petrolchimici: “Abbiamo la più alta presenza, a livello europeo, di questi impianti che vale più del 60% dell’export. E’ stata approvata la dichiarazione di area di crisi complessa e ci sono progetti per due miliardi di euro. Come quello del rigassificatore per lo smaltimento dei rifiuti che contribuirebbe a fare uscire la nostra regione dall’emergenza discariche. Sino ad oggi abbiamo assistito solo al blocco della riconversione dell’impianto di San Filippo del Mela per cavilli burocratici”. La Uil Sicilia ha chiesto al Pd progetti concreti in questa direzione ricordando che l’alto costo per lo smaltimento dei rifiuti incide sul bilancio Comuni, già sull’orlo del dissesto finanziario, e che non può essere scaricato aumentando le tasse ai cittadini. Importante, infine, dare continuità all’impegno del personale sanitario, amministrativo e informatico, utilizzato per il Covid, che può costituire la base per una efficiente rete di medicina territoriale e per cui è importante stanziare risorse per formazioni specialistiche. “Non possiamo perdere altro tempo – conclude Barone -. Le emergenze sono tante, servono progetti e risposte concrete per spendere bene i fondi liberati dal Recovery Fund”.