“In Sicilia le strutture ricettive per anziani, un milione circa, non sono mai state censite. Nessun Comune e neanche la Regione è a conoscenza di quali e quante siano. E’ una vergogna”. Apre così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, l’Esecutivo confederale regionale, e spiega: “Non esistono procedure autorizzative particolari. Chiunque può aprire e gestire in appartamento, una casa di riposo che diventa spesso un lager incontrollato e incontrollabile. E in una regione dove gli anziani restano sempre meno in famiglia è necessario intervenire subito. Per questo chiediamo norme per regolare il settore e l’istituzione di un registro di queste attività. E’ un problema che dobbiamo risolvere senza fare sconti a nessuno”. E il leader della Uil conclude: “E’ questo il momento per un cambio di passo. Non si può affidare la tutela degli anziani solo ai grandi ospedali, che non sono in grado di fornire assistenza. Serve, invece, potenziare la medicina del territorio e controllare le rsa e le case di riposo. Gli anziani possono essere una risorsa, bisogna tutelarli e favorire iniziative di invecchiamento attivo per potere utilizzare e valorizzare le loro competenze che possono essere utili per la comunità”.