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Attivo unitario a Palermo

“Viviamo un momento di forte disagio sociale nel nostro territorio, serve dare una spinta propulsiva allo sviluppo, con interventi forti a partire da vere politiche attive del lavoro e politiche sociali adeguate alle emergenze reali vissute da tante famiglie. Il governo ascolti le istanze dei territori”. A chiederlo a gran voce durante i lavori dell’attivo unitario Cgil Cisl Uil Palermo, sono stati il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il segretario coordinatore provinciale Uil Palermo Ignazio Baudo, E’ solo una delle richieste che Cgil Cisl Uil Palermo, hanno lanciato dal capoluogo siciliano e che sono contenute nella piattaforma unitaria nazionale che ha dato il via alla mobilitazione in tutto il Paese, per chiedere al governo nazionale un cambiamento delle politiche che dia il via alla svolta per lo sviluppo. L’attivo che si è svolto all’hotel Villa D’Amato a Palermo, alla presenza del gruppo dirigente del sindacato confederale, ha visto dal palco anche le testimonianze di diverse categorie di lavoratori del settore edile, della sanità, i metalmeccanici, dei trasporti e del commercio, oltre ai pensionati. I tre sindacati hanno ribadito quanto sia necessario avviare subito “politiche industriali e investimenti pubblici e privati, anche attraverso il pieno utilizzo delle risorse disponibili del PNRR e dei fondi di coesione sia europei che nazionali per avviare una crescita che sia segnata dalle politiche eco-sostenibili e dalla transizione digitale”. Il percorso unitario si concluderà a Napoli il prossimo 20 maggio dove si terrà la manifestazione nazionale con la quale i tre sindacati confederali chiederanno il rilancio del Sud del Paese. “Il tasso di disoccupazione nella nostra città sfiora il 20 per cento e sale oltre il 30 se si considera il tasso giovanile – hanno affermato Ridulfo, La Piana e Baudo -, il tessuto economico è in sofferenza, le imprese faticano ad andare avanti, soffocate, così come le famiglie dal caro vita. Serve dunque investire nelle infrastrutture materiali e immateriali per sostenere in particolare il Sud, favorendo quella necessaria inversione di tendenza rispetto al rischio di una progressiva desertificazione industriale del Mezzogiorno. Fondamentali sono le forme di fiscalità di vantaggio e i trasferimenti/incentivi alle imprese che vanno condizionati però al mantenimento e alla crescita dell’occupazione in particolare per giovani e donne”. Fra le richieste di Cgil Cisl Uil : la tutela il rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati; la Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie; il potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico e maggiore sostegno alla non autosufficienza; un mercato del lavoro inclusivo; e un serio contrasto agli incidenti sul lavoro. “E’ chiaro che bisogna avviare una necessaria e non più rinviabile inversione di tendenza per fare uscire il territorio da una crisi che si protrae ormai da troppi anni e per farlo essenziale è l’uso adeguato del PNRR, lo sviluppo delle potenzialità del territorio, dal rispetto dei diritti, dall’equità sociale, dal lavoro, da un welfare che tuteli realmente le fasce più deboli della popolazione e da nuove e più efficaci politiche sanitarie, industriali, economiche, sociali e occupazionali”. Per la tutela dei diritti dei cittadini, serve una sanità efficiente che garantisca il diritto alla cura. “Va rafforzata la sanità territoriale affinché si possano garantire standard rispondenti alle esigenze degli utenti, la sanità accessibile deve essere accessibile a tutti e per farlo bisogna ridurre le liste d’attesa, incrementare i budget a disposizioni per le cure”. A concludere l’attivo è stato il segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio “La mobilitazione nazionale di Cgil Cisl Uil che è approdata in tutte le città siciliane serve a lanciare un grido di allarme : o si danno risposte certe subito sul fronte del lavoro, pensioni, sanità, scuola, investimenti, Sud, lotta alla povertà, crescita, sviluppo o l’emergenza sociale ed economica acuita dalla pandemia non darà respiro alle famiglie già in estrema difficoltà – ha affermato Cappuccio .- Non solo quindi una riforma del fisco che alleggerisca il peso su tanti lavoratori e pensionati, ma anche maggiore impegno sulle politiche attive, sull’inserimento nel mondo del lavoro, sulla lotta al precariato. E bisogna affrontare seriamente la questione legata all’inflazione che continua ad abbattersi sul potere d’acquisto degli stipendi e delle pensioni. In Sicilia inoltre serve avviare subito serve un confronto per rilanciare la crescita dell’Isola, per rivedere il sistema del welfare in modo che sia davvero in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, nuove politiche condivise su una sanità che sia presente sul territorio e in grado di dare risposte rapide ed efficienti, sull’uso adeguato delle risorse del Pnrr e sulle infrastrutture”.