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Allarme ex Province, Cgil Cisl e Uil: “Basta soluzioni tampone”

“Sulle ex Province navigare a vista, tamponando emergenze, non è più accettabile. Se, come pare, il tema non sarà all’ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni e se, come ha ribadito l’assessore Grasso, le risorse sbloccate con l’ultima Finanziaria bastano appena per sopravvivere fino a luglio, diventa improrogabile la convocazione di un nuovo confronto Regione-sindacati per capire qual è la direzione che si sta seguendo e quali sono, a distanza di settimane, le risposte che le Istituzioni e la politica, regionale e nazionale, intendono dare al nostro appello”. A dirlo sono Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia. “La Regione ha stanziato una parte delle risorse necessarie nel bilancio regionale ma è certo che sono largamente insufficienti. Ancora – proseguono i sindacalisti – ad oggi non sappiamo se si arriverà al superamente del prelievo forzoso che sta già strangolando questi enti. E in questo quadro, senza avere contezza di quali siano le risorse a disposizione per le funzioni e il personale, l’idea di un rilancio delle Province è sempre più lontana. Di certo non c’è nulla, tranne la data delle prossime elezioni, che, sinceramente, ai lavoratori e ai siciliani interessa pochissimo”. “Chiediamo quindi – concludono Cgil, Cisl e Uil – che il presidente della Regione Musumeci e gli assessori Grasso e Armao ci convochino per fare il punto della situazione e per illustrare i percorsi che si intendono seguire per arrivare a una soluzione definitiva della vertenza. Il nostro obiettivo è chiaro e, ribadiamo, siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex province siciliane”. Maria Teresa Camarda giornalista

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Blutec, Ficco: “Difficoltà e incertezze per il futuro dei lavoratori e dello stabilimento di Termini“.

“L’incontro tenutosi oggi al ministero dello Sviluppo economico ha chiarito lo stato di estrema difficoltà e di incertezza in cui versa Blutec. Ci è stato subito spiegato che sul sequestro si dovrà esprimere il Tribunale di Torino entro una ventina di giorni. Inoltre l’amministrazione giudiziaria si è detta impegnata a far proseguire l’attività produttiva ma sta incontrando problemi finanziari e gestionali. In ogni caso l’amministrazione, se sarà confermata, avrà sei mesi per varare un piano industriale e per presentarlo al Tribunale”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, che aggiunge. “Blutec conta più di mille dipendenti in stabilimenti dislocati in Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Sicilia, dove è impegnata con il piano di reindustrializzazione di Termini Imerese. Per salvarla occorre preservare le commesse esistenti con Fca, garantire la continuità degli ammortizzatori sociali e soprattutto trovare un nuovo investitore. In una situazione di carenza produttiva e di grave incertezza questi obiettivi possono essere perseguiti solo con una regia forte da parte del ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro. Confidiamo – conclude Ficco – che il Governo mantenga le promesse e assuma le iniziative necessarie a salvaguardare i lavoratori, a rilanciare il piano di reindustrializzazione per Termini Imerese e a preservare gli stabilimenti presenti in tutta Italia. Ci rivedremo al ministero appena si pronuncerà il Tribunale di Torino”.

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Emergenza Rifiuti, Barone: “In Sicilia termovalorizzatori necessari”.

Palermo. “Non si può continuare a riempire le discariche, già quasi al collasso. Anche se la differenziata in Sicilia recuperasse l’abissale ritardo con il resto del Paese, resterebbe comunque una frazione che solo i termovalorizzatori potrebbero smaltire. La Regione deve, quindi, assumersi le proprie responsabilità e decidere come e dove costruire finalmente questi impianti con il minimo impatto ambientale. Sono necessari e meno inquinamenti delle discariche”. Commenta così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, il piano rifiuti bocciato dal ministero dell’Ambiente. E aggiunge: “Siamo preoccupati per lo scaricabarile nei confronti dei Comuni, a cui tocca una gestione dei rifiuti senza però alcuna indicazione e con una situazione debitoria pesante che in parte potrà essere recuperata colpendo la diffusa evasione fiscale. La Regione deve farsi carico di questa emergenza, chiediamo subito un confronto insieme agi enti locali. Serve chiarezza per evitare di prendere ulteriori sberleffi da Roma ma soprattutto, con l’estate in arrivo, che i turisti trovino ancora una volta la nostra meravigliosa isola sommersa dall’immondizia”.

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Edili, oggi sit-in. Domani nuovo presidio con i disoccupati ex Sis.

Oggi si è svolto il sit-in degli edili di Feneal Filca e Fillea sotto la sede dell’assessorato Infrastrutture, in via Leonardo da Vinci, per chiedere il rispetto degli accordi sul riassorbimento dei lavoratori ex Sis nei nuovi appalti del passante ferroviario. Per impegni che hanno coinvolto l’assessore Marco Falcone, che partecipa alla visita del ministro Danilo Toninelli in alcuni cantieri siciliani, l’incontro con i sindacati è stato rinviato a domani alle 13. “Domani torneremo alle 13 in presidio sotto la sede dell’assessorato con la delegazione di edili disoccupati – dichiarano il segretario generale di Feneal Uil Palermo Ignazio Baudo, il segretario territoriale Cisl Palermo Trapani Francesco Danese e il segretario generale di Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Aspettiamo risposte precise, altrimenti la mobilitazione continua. All’assessore chiediamo la convocazione di un tavolo con le imprese affidatarie che hanno in corso i nuovi lavori del passante, per discutere del riassorbimento dei lavoratori ex Sis licenziati, come previsto dall’accordo. Oltre alle vicende che riguardano la Sis, con l’assessore Falcone affronteremo anche le tematiche relative alle difficoltà delle opere infrastrutturali da completare, avviate da Cmc e Tecnis, che scontano grossi ritardi”.

Antonella Romano, ufficio stampa Cgil Palermo

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Trasporti, sindacati su sistema aeroportuale: “Regione ci convochi”

“Chiediamo un incontro urgente sul futuro degli aeroporti siciliani al Presidente della Regione e all’assessore regionale ai Trasporti, qualunque ragionamento sugli scali deve partire da un piano industriale che contemperi l’esigenza di sviluppo del territorio, i bisogni degli utenti e dei 1750 lavoratori”.

Così i sindacati dei Trasporti, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con i segretari generali Franco Spanò, Dionisio Giordano e Agostino Falanga, sollecitano un incontro urgente con la Regione sul trasporto aereo siciliano. “Vogliamo porre l’attenzione su tutti questi temi legati al futuro dei servizi aeroportuali siciliani che sembrano essere avulsi dal dibattito politico e imprenditoriale di queste ultime settimane: da più parti si dibatte sulla privatizzazione o sul mantenimento della ragione pubblicistica, si evidenzia la crescita del traffico passeggeri in alcuni scali importanti dell’Isola, ma sarebbe altresì opportuno comprendere le ragioni dell’uso di diversi ammortizzatori sociali per mantenere gli attuali circa 1750 lavoratori siciliani”.

Spanò, Giordano e Falanga aggiungono “per non dimenticare i circa 700 lavoratori impegnati in servizi di pulizia, sicurezza, rifornimento carburante ed attività commerciali e di ristoro “. “Qualunque siano i piani futuri per i nostri scali, è necessario affrontare il tema delle criticità che riguardano la gestione degli aeroporti minori e in particolare alla situazione di estrema difficoltà in cui versa il gestore aeroportuale di Trapani e Comiso. E’ necessario un ragionamento complessivo che partendo da una vera continuità territoriale, miri al rilancio di tutti i nostri scali nell’ottica di un’unica sistemica governance pubblica che garantisca adeguata offerta di voli, sviluppo industriale e crescita delle performance delle società e dell’occupazione. La Regione ci convochi”.

Angela Di Marzo ufficio stampa Cisl Palermo-Trapani 

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Rifiuti, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia: “Bene decreto del presidente Musumeci sulla Struttura Tecnica Regionale per un confronto continuo”.

“Accogliamo positivamente il decreto del presidente della Regione Musumeci che istituisce la struttura tecnica regionale per un confronto continuo fra Anci, SRR, associazione datoriali e sindacati, sulle problematiche gestionali. Adesso il governo ponga massima attenzione alla prossima scadenza dell’ordinanza regionale fissata al 31 marzo, per scongiurare l’elevato rischio di interruzione dei servizi di raccolta a partire dal primo aprile in molti comuni dell’Isola”. Ad affermarlo sono Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Sicilia e Pietro Caleca segretario regionale Uiltrasporti.

“Il decreto del 20 marzo, che avevamo ripetutamente chiesto, è un fatto concreto che consentirà almeno secondo le nostre volontà, un confronto continuo con Anci e le SRR, le imprese e i sindacati per dirimere le problematiche della gestione dei servizi e del personale”. “Valutiamo positivamente, dunque, la decisione del governo regionale di istituire un tavolo di confronto permanente sulle singole problematiche territoriali di gestione, di monitoraggio dei servizi e di verifica delle condizioni d’appalto”.

“Resta la preoccupazione per la possibile interruzione dei servizi in diversi comuni dell’Isola dal primo aprile. Il prossimo 31 marzo infatti, scade l’ordinanza regionale sui commissariamenti di alcune SRR che non hanno ancora determinato il transito del personale dai vecchi Ato alle nuove società. L’impossibilità normativa di prorogare ancora con altra ordinanza alcuni commissari in quelle poche SRR che non hanno completato il passaggio dei lavoratori, mette a rischio la continuità dei servizi in diversi comuni dell’Isola, molti nella provincia di Palermo. Le indiscrezioni di queste ore indirizzano la soluzione verso la presa in carico della questione da parte delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi, noi esortiamo il presidente Musumeci ad approvare con urgenza un decreto che possa consentire all’attuale sistema dei Commissari di portare a compimento il lavoro di passaggio di tutti i lavoratori aventi diritto”, concludono i due sindacalisti. Angela Di Marzo, ufficio stampa Cisl Palermo-Trapani

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Vertenza Blutec, la Uil a Termini per sostenere i lavoratori ex Fiat

Palermo. Sono scesi in piazza per chiedere certezze e una alternativa industriale valida, chiara e concreta per il futuro dello stabilimento ex Fiat. Oggi, in realtà, non vi è certezza nemmeno sulla proroga della cassa integrazione. Così circa 1.500 lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali e i sindaci del comprensorio, hanno sfilato stamane per Termini Imerese sino a giungere in piazza Duomo dove si è tenuto il comizio. Alla manifestazione hanno aderito anche altre realtà produttive: tutti hanno espresso sostegno ai lavoratori dell’indotto ed in particolare ai 62 interinali che da mesi si trovano senza alcun ammortizzatore sociale.

“Il progetto di riqualificazione deve andare avanti e i lavoratori devono essere salvati. Le Istituzioni devono assumersi le loro responsabilità e mantenere le promesse”, questo ha detto Gianluca Ficco, della Uilm nazionale. Sul posto, a fianco dei lavoratori, anche il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, insieme ad Enzo Comella segretario della Uilm Palermo: “Fiat ha abbandonato quest’area al suo destino, non ha dato una mano a sviluppare ipotesi industriali alternative, adesso chiediamo che Governo nazionale e regionali la chiamino alle sue responsabilità. Basta ipotesi farlocche, si faccia sul serio”. Intanto il ministro Luigi Di Maio ha confermato l’incontro del 9 aprile al Mise.

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Edilizia, De Martino: “Numeri drammatici e nessun rilancio. Siamo al fianco dei lavoratori”.

Palermo “Numeri drammatici e assenza di politiche per un rilancio vero del settore edile sono le ragioni che hanno spinto Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil alla protesta nazionale. Siamo al fianco dei lavoratori. In Sicilia la situazione è ancora più tragica, sono oltre 70 mila i disoccupati e si contano 100 mila posti in meno negli ultimi sei anni”. Lo dichiara Francesco De Martino, segretario generale della Feneal Uil Sicilia, che aggiunge: “Burocrazia farraginosa e assenza di lavoro rappresentano i fattori scatenanti della crisi. Serve una riforma nazionale del Codice degli appalti che combatta però il mancato rispetto dei contratti e il lavoro nero”. E De Martino continua: “Troppe aziende che vincono gli appalti non si assumono la responsabilità di svolgere direttamente le attività e di portarle a termine garantendo i lavoratori. Creano, invece, una condizione ingestibile con l’affidamento a terzi, procedure fallimentari, licenziamenti e opere incomplete. A peggiorare la situazione il vertiginoso calo degli investimenti pubblici, la mancanza di un piano strategico per la messa in sicurezza del territorio, l’assenza di un programma manutentivo del sistema viario, dei ponti e dei viadotti. Tutto ciò rende il nostro Paese meno competitivo. Domani al Governo nazionale diremo “Basta con i proclami, è il momento di agire”.

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Blutec, Comella: “Di Maio ci convochi subito”.

Palermo. “Chiediamo subito una convocazione al ministro Luigi Di Maio. Abbiamo bisogno di capire subito cosa succederà in Sicilia e quale futuro attende i lavoratori di Termini Imerese”. Così Enzo Comella, segretario della Uilm Palermo, che insieme agli operai si trova davanti alla fabbrica dopo avere appreso della notizia dell’arresto del presidente del consiglio di amministrazione e all’amministratore delegato della Blutec spa, Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, accusati di malversazione ai danni dello Stato.

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Appalti, Barone: “Contrari da sempre a legge regionale. Ance, che già conosce condizionamenti mafiosi, abbandoni pratica dell’insulto

Palermo. “La Uil Sicilia è stata sempre contraria a una legge regionale sugli appalti che aumenta a dismisura i margini di discrezionalità nell’affidamento dei lavori. Così facendo, infatti, non ci sarebbe trasparenza, non si risolverebbe il problema dei ribassi anomali ma aumenterebbe il subappalto, il mancato rispetto dei contratti e il lavoro nero” Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che risponde ancora una volta all’Ance sul ddl in discussione all’Ars. E continua: “Già oggi il quadro è drammatico. Troppe aziende che vincono gli appalti non si assumono la responsabilità di svolgere direttamente le attività e di portarle a termine garantendo i lavoratori. Creano, invece, una condizione ingestibile con l’affidamento a terzi, procedure fallimentari, licenziamenti e opere incomplete. Va modificata e migliorata la normativa nazionale ma una cattiva legge regionale rischia di essere ancora peggio”. E il leader della Uil aggiunge: “L’Ance Sicilia ha sperimentato sulla sua pelle quanto sia pesante il condizionamento mafioso sugli appalti. Le associazioni datoriali adesso devono scegliere se proseguire in un’azione di lobbyng non trasparente verso un’assemblea regionale che ha difficoltà a legiferare in maniera lineare, con rischio di stravolgenti emendamenti a sorpresa, oppure aprire finalmente un confronto con le organizzazioni sindacali sui legittimi interessi che noi rappresentiamo. Se si vuole abbandonare la pratica dell’insulto per evitare di affrontare i problemi veri, la Uil – conclude Barone – ribadisce di essere disponibile al confronto purché si mettano tutte le carte in tavola. Viceversa non intendiamo tollerare atteggiamenti diffamatori in un settore già troppo funestato da un deficit di legalità”.