Palermo. “Come era facile prevedere, dopo tante polemiche, il conto lo pagheranno sempre e solo i cittadini che dovranno pagare più tasse e che continueranno ad avere servizi inesistenti. Tutto questo è inaccettabile”. Così Luisella Lionti, segretario della Uil Sicilia e Area Vasta, che commenta il piano di riequilibrio del Comune di Palermo, approvato ieri sera: “Famiglie e lavoratori, già in sofferenza per la pandemia, saranno costretti a ulteriori sacrifici con l’aumento dell’Irpef ma anche della Tari. La cosa più grave è però che l’amministrazione comunale continuerà a non fornire servizi essenziali, lasciando una città nel caos più totale”.
Autore: admin-uilsicilia
Sanità, Lionti e Tango (Uil e Uil Fpl Sicilia): “Nessun confronto sui fondi del Pnrr, Razza faccia passo indietro e ci convochi”.
Palermo. “L’assessore Razza oggi sarà in commissione Salute all’Ars per spiegare come sono stati distribuiti, nel piano di spesa, i fondi del Pnrr, circa 800 milioni. Sarebbe stato corretto che di queste redistribuzioni economiche ne avesse discusso prima di tutto con le organizzazioni sindacali, di sicuro informate sulle vere emergenze che riguardano il settore della Sanità, colpito duramente negli ultimi anni dalla pandemia e oggi ancora nel caos”. Così i segretari generali della Uil Sicilia e Uil Fpl Sicilia, Luisella Lionti ed Enzo Tango, che aggiungono: “Nulla sappiamo di questa riprogrammazione. Abbiamo chiesto un confronto per conoscere le azioni del governo e provare a suggerire soluzioni adeguate. Non è pensabile che nulla si sappia su come e quando verranno spese tutte queste risorse. L’assessore Razza faccia un passo indietro e ci incontri”. E Lionti e Tango concludono: “Mentre la pandemia continua ad aggredire il nostro sistema sanitario chiediamo, infine, che a tutto il personale, da sempre in prima linea per l’emergenza Covid, sia prorogato il contratto sino al prossimo dicembre. E che si cominci dopo a valutare gli estremi per la stabilizzazione di questo personale”.
Anas, i sindacati lanciano l’allarme: “Ridotto il budget per la manutenzione delle autostrade e strade statali”.
È di oltre il 20% il taglio del budget destinato all’Anas per la manutenzione ordinaria delle autostrade e strade della Sicilia. Per questo motivo Filt Cgil, Fit Cisl, UilPa Anas, Ugl, Sada-Fast Confasal e Snala lanciano l’allarme: “Siamo fortemente preoccupati, erano già esegui i fondi stanziati gli anni precedenti. Con queste somme sarà conseguente la riduzione dei servizi minimi e indispensabili come gli interventi di emergenza, di sgombraneve, il taglio dell’erba e il mantenimento degli impianti di illuminazione”. Sempre per le organizzazioni sindacali “rischia di saltare anche il ripristino delle barriere incidentate e la manutenzione della segnaletica orizzontale e verticale, fondamentali per garantire l’efficienza della rete stradale e autostradale e per assicurare la loro percorrenza in sicurezza”. A peggiorare la situazione la continua e grave carenza di personale: oggi sono 530 lavoratori a tempo indeterminato in tutta l’Isola, a fronte di 700 nel decennio scorso. “A causa del personale insufficiente e del taglio dei fondi – concludono i segretari Riccardo Cicero, Giovanni Montana, Cesare La Cara, Massimo Spinnato, Francesco Guddo e Alfredo Silvestri – non ci sono più le condizioni per garantire la sicurezza delle infrastrutture stradali e ciò espone i lavoratori a ulteriori gravose responsabilità, anche di natura penale. Per questo chiediamo il ripristino dei fondi”.
Incidenti sul lavoro, Lionti: “È inaccettabile che ancora oggi sia messa a rischio la vita dei lavoratori”.
”Ancora un incidente gravissimo sul lavoro. Si tratta di un operaio di 54 anni caduto da un palo della linea telefonica a Siracusa. Adesso è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania. È inaccettabile che ancora oggi sia messa a rischio la vita dei lavoratori”. Così il segretario della Uil Sicilia e Area Vasta, Luisella Lionti, che aggiunge: “A questo si aggiunge il primo morto nel settore delle costruzioni a Palermo, un operaio di 57 anni. L’attenzione resta alta e questo sindacato chiede, ancora una volta, prevenzione e controlli. E’ intollerabile che dal governo Musumeci non arrivino ancora risposte in merito all’aumento e all’adeguamento della pianta organica degli ispettori del lavoro”.
Emergenza abitativa, Sunia Sicet e Uniat: “Migliaia di famiglie in difficoltà, subito un confronto con l’Orca”.
Palermo. “Sfratti ed emergenza abitativa, in Sicilia la situazione rischia di precipitare. Migliaia di famiglie, infatti, sono in forte difficoltà nel pagamento del canone”. Lo dicono Sunia, Sicet e Uniat che chiedono un confronto all’osservatorio regionale condizione abitativa per predisporre così “ogni atto capace di sostenere i cittadini, incluso il bando per il contributo affitto 2020, la cui bozza è stata discussa e approvata lo scorso dicembre”. I sindacati degli inquilini “sollecitano all’Orca l’invio del piano regionale “Sicuro verde e sociale”, elaborato dopo l’assegnazione alla Sicilia di 233 milioni del Pnrr, per monitorare la riqualificazione degli immobili e coinvolgere gli assegnatari. Ma anche un’analisi del funzionamento degli attuali consigli di amministrazione degli Iacp e l’invio della documentazione inerente l’impiego dei fondi ex Gescal e di ogni altra risorsa disponibile per la realizzazione di nuova edilizia popolare. Temiamo che, nonostante un buon inizio, la mancata convocazione periodica per discutere e verificare tutte le decisioni assunte dall’Orca, possa inficiarne l’efficacia”.
Comune di Palermo, Sampino: “Sciopero revocato, adesso via al confronto. Vogliamo risposte concrete e in tempi brevi”.
Palermo. “Incremento dell’orario dei lavoratori part-time, sviluppo delle carriere e delle professionalità interne, stabilizzazione dei lavoratori Asu e corretta prestazione lavorativa nel rispetto dei profili professionali”. Questo rivendicano Uil Fpl, Cgil Fp, Csa Ral e Cisl Fp che hanno appena revocato lo sciopero indetto per il 31 gennaio dopo avare ricevuto, da parte del Prefetto, la richiesta di confronto. “I lavoratori part-time sono stati assunti nel 2009, ognuno di loro fa turni che vanno dalle 13 alle 25 ore alla settimana, una media di 2- 4 ore al giorno. Troppo poche visto che l’amministrazione comunale non riesce a garantire l’erogazione dei servizi minimi ed essenziali mandando il sistema in tilt”, spiega Totò Sampino della Uil-Fpl Palermo, che aggiunge: “I soldi ci sono, la politica si è impegnata ma sino ad oggi non ha trovato alcuna soluzione se non quella di assumere nuovo personale appartenente agli stessi profili dei dipendenti che già sono presenti e che hanno 23 anni di esperienza. La Uil non ci sta anche perché in questo modo non si offrono i servizi ai cittadini. Siamo pronti allo sciopero se questa emergenza non verrà affrontata e risolta in tempi brevi”.
Esecutivo della Uil Sicilia e Area vasta
Le emergenze in Sicilia rimangono e sono sempre le stesse. Mancano risposte e interventi concreti da parte della politica e tutto ciò non è più accettabile. Per questo chiediamo che, sino alle prossime elezioni, il governo regionale si faccia carico di questi enormi problemi e la smetta di lavorare per la sola questione che preoccupa il presidente Musumeci, la sua conferma”.
Così il segretario generale della Uil Sicilia e Area Vasta, Luisella Lionti in conferenza web per l’Esecutivo regionale. E spiega: “Basta a beghe politiche, con l’arrivo della quarta ondata di Covid siamo di nuovo in difficoltà e molti in settori sono in crisi. Dal lavoro che non c’è alla scuola che stenta a ripartire tra ordinanze e dad, strumento utile ma per molte famiglie inaccessibile. E poi i trasporti con voli che vengono cancellati all’improvviso, con treni e bus locali affollati e senza controlli. La sanità è in ginocchio per mancanza di tamponi, posti letto e personale e la forestale, dopo i tagli, senza un piano di rilancio serio. In forte sofferenza anche le banche e il settore delle telecomunicazioni”.
E la leader della Uil continua: “Qual è, quindi, l’idea di sviluppo per la nostra Isola? Adesso sono in arrivo i fondi del Pnrr ma non sono previsti per le nostre realtà produttive che già esistono e che sono in crisi. Come per Gela, dove abbiamo appreso con sollievo che nessun lavoratore è rimasto ferito nell’esplosione avvenuta nella Raffineria grazie all’intervento delle squadre di emergenza. O Messina dove si parla di riconversione energetica con le aziende che però non possono procedere per via di paletti sempre più alti. Il governo Musumeci non s’è mai distinto per impegno, dinamismo, concretezza. Adesso, è persino sparito, provocando ulteriori danni ai cittadini”.
Incendio nella Raffineria di Gela
“Apprendiamo con sollievo che nessun lavoratore è rimasto ferito nell’esplosione avvenuta oggi nella Raffineria Eni di Gela e ringraziamo gli addetti alle squadre di emergenza per la tempestiva, preziosa, attività svolta nell’impianto. La Uil con la propria organizzazione di categoria, la Uiltec, segue e seguirà con attenzione la vicenda auspicando nell’interesse dei lavoratori, dei cittadini gelesi e della stessa azienda che si faccia presto e bene chiarezza sulle cause dell’evento. Già nei prossimi giorni ci attendiamo notizie ufficiali sugli accertamenti in corso”. Lo dichiara Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia e Area Vasta Palermo-Siracusa-Ragusa-Gela.
Cgil, Cisl e Uil Ragusa: “Il 2022 per la ripartenza tante emergenze post Covid”.
Ragusa. Cgil, Cisl e Uil per la ripartenza dopo l’emergenza Covid che non si è ancora arrestata. I segretari Giuseppe Scifo, Vera Carasi e Luisella Lionti, tornano a fare un bilancio dell’anno che sta per chiudersi volgendo lo sguardo a quello che sta per arrivare, fra numerose emergenze che deve affrontare il territorio non solo a causa del Covid.
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, nel pieno rispetto di quanto previsto dalle norme e dal momento, hanno preferito evitare la tradizionale conferenza stampa e ringraziano tutti i giornalisti ragusani per l’attenzione e la dedizione che non hanno fatto mancare in questo periodo. A tutti gli operatori dell’informazione, quindi, l’augurio sincero di un nuovo anno sereno. «La pandemia non si è ancora arrestata, i casi di contagi e le varianti Covid sono sempre all’ordine del giorno per cui non è possibile abbassare la guardia – hanno esordito Giuseppe Scifo, Vera Carasi e Luisella Lionti –. Non lo faremo noi, ma non lo devono fare nemmeno le istituzioni, la politica, affinché l’emergenza sanitaria possa sempre essere fronteggiata attraverso strutture funzionali ed efficienti, Abbiamo sempre davanti agli occhi il dramma vissuto da decine di migliaia di persone, non solo per l’emergenza sanitaria ma anche per la crisi economica che ne è derivata, per l’impegno di tutti i lavoratori che hanno continuato ad esserci per reggere in piedi il nostro paese. Non possiamo che rivolgere un pensiero speciale a tutti gli operatori sanitari – hanno aggiunto i tre segretari – Sono loro che, nella parte più delicata dell’emergenza e ancora oggi, sono stati il simbolo di questa battaglia improvvisa».
Uno dei temi più dibattuti dalle Organizzazioni sindacali, poi, è stato (e continua ad essere), quello del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza): «Perché abbiamo avuto un primo incontro con il Governo e adesso ci aspettiamo di andare avanti nel merito delle coordinate lungo le quali investire produttivamente le risorse del Pnrr e quella della programmazione Ue 2021-2027. Questo Piano da una parte e la necessità di lasciarci alle spalle l’emergenza Covid dall’altra, rendono inevitabile che istituzioni, sindacato e imprese convergano su una serie di priorità, all’interno di una visione unitaria e condivisa di sviluppo, quali ad esempio la digitalizzazione e l’innovazione, in primo luogo della pubblica amministrazione; le politiche attive del lavoro; quelle per il welfare e sul disagio sociale.
E ancora l’ammodernamento e il rilancio del sistema produttivo, dall’agricoltura ai servizi, dal turismo alle attività legate alla cultura. Il via alle Zes e lo sviluppo del sistema delle infrastrutture, snodo strategico al quale è appeso il futuro della Sicilia e di tutto il Mezzogiorno. Lo diciamo spesso, lo ribadiamo ancora oggi: l’emergenza deve, adesso, rappresentare una opportunità per migliorare le cose – hanno sottolineato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil –. Serve il confronto continuo e leale con le parti sociali che, sin dal primo momento, sono state disponibili a collaborare per intervenire lì dove possibile». Un confronto che per Scifo, Carasi e Lionti non può non riguardare, ad esempio, anche la questione dell’agricoltura «un settore che resta trainante per l’economia provinciale e che quest’anno, oltre alla crisi pandemica, ha dovuto subire danni enormi a causa del maltempo che si è abbattuto su questa parte di Sicilia. L’ambito agro-alimentare esige attenzione continua e i lavoratori vanno tutelati con ogni mezzo che garantisca loro occupazione, salario e sicurezza».
La crisi degli Enti locali (vedi ex Province ma non solo), poi, ha acuito alcuni problemi legati alla stabilità dei lavoratori stessi, motivo per il quale Cgil, Cisl e Uil tornano a far sentire la propria voce «in quanto il tasso di disoccupazione è già molto alto e bisogna invertire la rotta nella programmazione economica della provincia e di tutti quegli enti della Pubblica amministrazione oltre che del mondo della scuola che hanno bisogno di risorse per il rinnovo dei contratti e per le assunzioni ormai indispensabili in entrambi i settori, in quanto dalle ultime leggi di Governo, le figure richieste sono soltanto a tempo determinato e non c’è possibilità di garantire stabilità a medio e lungo termine. Quando anche i lavoratori degli enti pubblici sono costretti ad attendere gli stipendi, bisogna alzare il livello di guardia e affrontare immediatamente la questione. I lavoratori del pubblico impiego non chiedono soltanto adeguamenti salariali, ma insistono perché la Pubblica amministrazione venga riformata per dare migliori e certi servizi ai cittadini e alle aziende».
Qualità della vita, le classifiche nazionali restano impietose, peggiorano anziché migliorare «e dobbiamo fare in modo di tornare a far innalzare questi dati – hanno detto ancora i segretari – perché l’esclusione sociale, le persone in povertà, le nuove diseguaglianze sono sempre problemi all’ordine del giorno. La politica si faccia carico di un problema che tocca più o meno tutti e lo faccia assicurando interventi necessari e funzionali per la nostra provincia con i fondi del recovery fund incidendo sulle scelte della Regione. Lo facciano spingendo quotidianamente affinché le infrastrutture necessarie vengano completate». Con il completamento dei 7 km della Siracusa-Gela con l’apertura dello svincolo di Ispica-Pozzallo si è fatto un passo avanti «ma non può certo bastare perché quella è un’opera che attende da decenni il suo totale completamento, così come si attendono passi avanti per la Catania-Ragusa. Anche in questo caso i nostri rappresentanti della deputazione regionale e nazionale possono e devono fare di più perché queste strade piangono continuamente vittime e non sono per niente sicure. Così come non si è sicuri sui luoghi di lavoro e il recente e tragico episodio del cantiere di via Genova a Torino ne è stato un altro emblema: non c’è sicurezza, non ci sono sufficienti controlli, c’è troppa superficialità da parte di tutti. E registrare continuamente vittime fa male ma anche e soprattutto rabbia allo stesso tempo». Giuseppe Scifo, Vera Carasi e Luisella Lionti, rinnovando gli auguri a tutti gli operatori dell’informazione, hanno ribadito che le condizioni per tirarsi fuori dalla crisi esistono. «Ognuno si senta parte in causa, ciascuno di noi sia, attraverso la concertazione, vaccino per superare la crisi. Il sindacato unitario, mai come adesso, continua responsabilmente a guardare al futuro. Noi la nostra parte la facciamo sempre e ovunque. Ad altri, ora più che mai, il compito di incidere in maniera attiva ed efficace per uscire definitivamente da una pandemia che non è soltanto questione di salute»
UFFICI STAMPA CGIL CISL UIL
Cgil, Cisl e Uil Siracusa: “Il 2022 per la ripartenza tante emergenze post Covid”.
Siracusa. Cgil, Cisl e Uil per la ripartenza dopo l’emergenza Covid che non si è ancora arrestata. I segretari Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, tornano a fare un bilancio dell’anno che è stato e di quello che si spera possa essere, fra numerose emergenze che deve affrontare il territorio non solo a causa del Covid. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, nel pieno rispetto di quanto previsto dalle norme e dal momento, hanno preferito evitare la tradizionale conferenza stampa e ringraziano tutti i giornalisti siracusani per l’attenzione e la dedizione che non hanno fatto mancare in questo periodo. A tutti gli operatori dell’informazione, quindi, l’augurio sincero di un nuovo anno sereno.
«La pandemia non si è ancora arrestata, i casi di contagi e le varianti Covid sono sempre all’ordine del giorno per cui non è possibile abbassare la guardia – hanno esordito Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti –. Non lo faremo noi ma non lo devono fare nemmeno le istituzioni, la politica, affinché l’emergenza sanitaria possa sempre essere fronteggiata attraverso strutture funzionali ed efficienti, in attesa che l’iter sulla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa possa subire una accelerazione e questa fondamentale opera per il territorio, diventi realtà. Abbiamo sempre davanti agli occhi il dramma vissuto da decine di migliaia di persone, non solo per l’emergenza sanitaria ma anche per la crisi economica che ne è derivata, per l’impegno di tutti i lavoratori che hanno continuato ad esserci per reggere in piedi il nostro paese. Non possiamo che rivolgere un pensiero speciale a tutti gli operatori sanitari – hanno aggiunto i tre segretari – Sono loro che, nella parte più delicata dell’emergenza e ancora oggi, sono stati il simbolo di questa battaglia improvvisa. Nel corso dell’anno siamo intervenuti più volte per segnalare disfunzioni, errori di gestione, anomalie in un sistema sanitario provinciale che, se pur costretto ad affrontare una pandemia, ha mostrato improvvisazioni e pessimo coordinamento per difendere i lavoratori ed i cittadini».
Uno dei temi più dibattuti dalle Organizzazioni sindacali, poi, è stato (e continua ad essere), quello del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza): «Perché abbiamo avuto un primo incontro con il Governo e adesso ci aspettiamo di andare avanti nel merito delle coordinate lungo le quali investire produttivamente le risorse del Pnrr e quella della programmazione Ue 2021-2027. Questo Piano da una parte e la necessità di lasciarci alle spalle l’emergenza Covid dall’altra, rendono inevitabile che istituzioni, sindacato e imprese convergano su una serie di priorità, all’interno di una visione unitaria e condivisa di sviluppo, quali ad esempio la digitalizzazione e l’innovazione, in primo luogo della pubblica amministrazione; le politiche attive del lavoro; quelle per il welfare e sul disagio sociale.
E ancora l’ammodernamento e il rilancio del sistema produttivo, dall’industria ai servizi, dal turismo alle attività legate alla cultura. Il via alle Zes e lo sviluppo del sistema delle infrastrutture, snodo strategico al quale è appeso il futuro della Sicilia e di tutto il Mezzogiorno. Lo diciamo spesso, lo ribadiamo ancora oggi: l’emergenza deve, adesso, rappresentare una opportunità per migliorare le cose – hanno sottolineato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil –. Serve il confronto continuo e leale con le parti sociali che, sin dal primo momento, sono state disponibili a collaborare per intervenire lì dove possibile». Un confronto che per Alosi, Carasi e Lionti non può non riguardare, ad esempio, anche la questione industriale «per una piattaforma per la giusta transizione energetica affinché si possa sviluppare un Piano per la trasformazione del modello economico e produttivo e affrontare così in modo coordinato tutte le situazioni di crisi in conseguenza della riconversione verde di tutti i settori. Un processo per il quale naturalmente serviranno misure per creare nuovi posti di lavoro, attivare ammortizzatori sociali universali, avviare percorsi di formazione permanente e di riqualificazione professionale per accrescere le competenze verdi e digitali e ricollocare i lavoratori, salvaguardare loro e i loro salari. Il sindacato sta affrontando la questione con quell’attenzione e quella responsabilità necessarie a garantire ogni posto di lavoro. Una vertenza che coinvolge circa 10mila lavoratori fra diretti e dell’indotto. La zona industriale resta strategica – hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil –. La presenza di grosse aziende che, nonostante la crisi internazionale, sono rimaste e hanno investito, deve essere un valore aggiunto per quella politica industriale che deve traghettare nel modo migliore e nei tempi necessari la transizione energetica per il nostro polo industriale. Chimici, metalmeccanici, servizi, edili, trasporti rappresentano migliaia di lavoratori e altrettante migliaia di famiglie. Questo non deve mai essere dimenticato e il modello di confronto avviato tempo fa sulla sanità può essere ripetuto grazie alla disponibilità di tutti gli attori politici ed istituzionali».
La crisi degli Enti locali (vedi ex Province ma non solo), poi, ha acuito alcuni problemi legati alla stabilità dei lavoratori stessi, motivo per il quale Cgil, Cisl e Uil tornano a far sentire la propria voce «in quanto il tasso di disoccupazione è già molto alto e bisogna invertire la rotta nella programmazione economica della provincia e di tutti quegli enti e della Pubblica amministrazione oltre che del mondo della scuola che hanno bisogno di risorse per il rinnovo dei contratti e per le assunzioni ormai indispensabili in entrambi i settori, in quanto dalle ultime leggi di Governo, le figure richieste sono soltanto a tempo determinato e non c’è possibilità di garantire stabilità a medio e lungo termine. Quando anche i lavoratori degli enti pubblici sono costretti ad attendere per diversi mesi gli stipendi, bisogna alzare il livello di guardia e affrontare immediatamente la questione. In provincia abbiamo sempre avuto casi emblematici, esempi di mala gestione e di sempre minori accreditamenti dello Stato e della Regione. I lavoratori del pubblico impiego non chiedono soltanto adeguamenti salariali, ma insistono perché la Pubblica amministrazione venga riformata per dare migliori e certi servizi ai cittadini e alle aziende».
Qualità della vita, le classifiche nazionali restano impietose, peggiorano anziché migliorare «e dobbiamo fare in modo di tornare a far innalzare questi dati – hanno detto ancora i segretari – perché l’esclusione sociale, le persone in povertà, le nuove diseguaglianze sono sempre problemi all’ordine del giorno. La politica si faccia carico di un problema che tocca più o meno tutti e lo faccia assicurando interventi necessari e funzionali per la nostra provincia con i fondi del recovery fund incidendo sulle scelte della Regione. Lo facciano spingendo quotidianamente affinché le infrastrutture necessarie vengano completate». Con il completamento dei 7 km della Siracusa-Gela con l’apertura dello svincolo di Ispica-Pozzallo si è fatto un passo avanti «ma non può certo bastare perché quella è un’opera che attende da decenni il suo totale completamento, così come si attendono passi avanti per la Catania-Ragusa che tocca pure il territorio siracusano. Anche in questo caso i nostri rappresentanti della deputazione regionale e nazionale possono e devono fare di più perché queste strade piangono continuamente vittime e non sono per niente sicure. Così come non si è sicuri sui luoghi di lavoro e il recente e tragico episodio del cantiere di via Genova a Torino ne è stato un altro emblema: non c’è sicurezza, non ci sono sufficienti controlli, c’è troppa superficialità da parte di tutti. E registrare continuamente vittime fa male ma anche e soprattutto rabbia allo stesso tempo».
Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti, rinnovando gli auguri a tutti gli operatori dell’informazione, hanno ribadito che le condizioni per tirarsi fuori dalla crisi esistono. «Ognuno si senta parte in causa, ciascuno di noi sia, attraverso la concertazione, vaccino per superare la crisi. Il sindacato unitario, mai come adesso, continua responsabilmente a guardare al futuro. Noi la nostra parte la facciamo sempre e ovunque. Ad altri, ora più che mai, il compito di incidere in maniera attiva ed efficace per uscire definitivamente da una pandemia che non è soltanto questione di salute».
UFFICI STAMPA CGIL CISL UIL