Indietro

Iacp Sicilia, Sardo: “Dubbi sulle nomine dei componenti dei consigli di amministrazione“.

Palermo. L’Uniat, guidata in Sicilia da Giovanni Sardo, era già perplessa sull’opportunità di nominare i consigli di amministrazione degli Iacp, a poche settimane dalle elezioni. Ma la pretesa della politica di condizionare la scelta dei componenti è inaccettabile e ci costringe oggi a prendere completamente le distanze. “Secondo quanto richiesto dall’assessorato alle Infrastrutture, e in base alla normativa vigente, abbiamo segnalato i nominativi dei componenti per i consigli di amministrazione. Ma – precisa Sardo – i criteri di scelta proposti dagli uffici di viale Leonardo da Vinci non sono trasparenti. Per questo l’Uniat ha deciso di ritirare le proprie segnalazioni e prendere le distanze da un’operazione già ritenuta discutibile”.

  Indietro

Assemblea Uil delle regioni meridionali, Siragusa: “Drammatica la situazione in cui versano migliaia di siciliani“.

Palermo. “E’ necessario mettere subito in sicurezza il territorio, l’ambiente e i cittadini e garantire in Sicilia lo sviluppo produttivo. Le risorse del Patto per il Sud devono servire a dare lavoro ai centomila edili disoccupati, aprendo i cantieri, e a recuperare la rete viaria, oggi al collasso, pianificando un assetto idrogeologico”. Inizia così Ninetta Siragusa, della Uiltec di Siracusa, che oggi a Bari per l’assemblea Uil delle regioni meridionali ha evidenziato la situazione drammatica in cui versano migliaia di siciliani per colpa di politiche e misure messe in campo, del tutto insufficienti. “Un’altra emergenza riguarda i lavoratori degli Enti locali e i dipendenti delle ex Province. La politica dovrebbe finalmente occuparsi della collocazione di questi dipendenti e avviare la stabilizzazione dei precari. E, infine, siamo ancora in attesa di risposte sulla Formazione professionale, che sino ad ora conta solo migliaia di licenziamenti, e sulla vertenza Almaviva”. E Siragusa continua: “Tra gli interventi che la Uil Sicilia chiederà di velocizzare ci sono quelli per le aree di sviluppo industriale e per le aree di crisi complessa di Gela e di Termini Imerese. Questo sindacato sta facendo il possibile per garantire e tutelare i lavoratori e l’indotto dell’ex Raffineria, dove circa mille operai attendono ancora la riconversione green. Diversa la situazione per Versalis, gioiello della chimica italiana, che rischiava la vendita al fondo americano Sk Capital. Opponendosi, ha vinto la partita grazie all’impegno e alla lotta dei lavoratori. Dal 2015 e sino ad oggi – conclude Siragusa – la Uiltec ha rinnovato 19 contratti di lavoro giocando un ruolo importante nella mediazione con le altre confederazioni e con le parti datoriali. Il rinnovo dei contratti ha consolidato non solo la parte normativa ed economica ma anche quella delle pensioni. Speriamo, adesso, che l’anticipo pensionistico volontario possa essere esteso ai lavoratori dell’industria che svolgono attività gravose e pericolose. Un grande plauso, infine, alle proposte di previdenza di genere che mirano a ristabilire equità tra uomo e donna. Donne sempre più in aumento negli organismi territoriali, che portano ricchezza e vitalità all’organizzazione”.

  Indietro

Lavoro, Barone: “Aziende e lavoratori in crisi. Misure e politiche del Governo insufficienti“.

“E’ fondamentale mettere subito in sicurezza il territorio siciliano per garantire lo sviluppo produttivo. Il Patto per il Sud deve servire per dare lavoro ai centomila edili disoccupati, aprendo i cantieri, e per recuperare prima di tutto una martoriata rete viaria. Per questo chiediamo, ancora una volta, una cabina di regia come quella già realizzata dal Comune di Palermo e di Catania, ma non dal Governo regionale, per rendere trasparente e accelerare l’utilizzo di queste risorse”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, evidenzando così la situazione drammatica in cui versano migliaia di siciliani per colpa di politiche e misure messe in campo, del tutto insufficienti. “Un’altra emergenza riguarda i lavoratori degli Enti locali e i dipendenti delle ex Province. Anziché promettere improbabili posti di consigliere comunale, la politica dovrebbe finalmente occuparsi della collocazione di questi dipendenti e avviare la stabilizzazione dei precari che da anni svolgono servizi essenziali per la cittadinanza e senza i quali gli uffici comunale potrebbero chiudere. E, infine, siamo ancora in attesa di risposte sulla Formazione professionale, che sino ad ora conta solo migliaia di licenziamenti, e sugli Sportelli, senza i quali la Sicilia perderebbe ingenti risorse per creare nuovi posti di lavoro”.

In allegato la dichiarazione del segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, su La Sicilia.

la-sicilia-su-lavoro_361.pdf

  Indietro

Lavoro, Raimondi: “Ritardi su Obiettivi di Sviluppo, fondi a rischio. Governo Crocetta eviti ulteriore disastro”.

Palermo. “Controllare i programmi e quante risorse sono state impegnate in Sicilia per gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, promossi dall’Onu. In particolare quelli che riguardano Politiche del lavoro, Inclusione sociale e Istruzione e Formazione (Obiettivi 8, 9 e 10) e che prevedono somme per 568milioni per il sessennio 2014/2020. Sino ad oggi abbiamo registrato solo ritardi e adesso c’è il rischio concreto che a dicembre sarà tagliato il 24% dei fondi assegnati”. Ecco perché Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Sicilia, chiede al Governo Crocetta verifiche sul lavoro già svolto e interventi immediati: “Davanti abbiamo direttori inerti e una burocrazia lenta. Non ci possiamo permettere il lusso, partendo da una programmazione già azzoppata, di subire ulteriore tagli mentre la gente muore di fame e i giovani non trovano lavoro. Serve un’accelerazione per evitare un altro disastro”.

  Indietro

Regione, appello di Barone ai deputati dell’Ars: “Approvate i documenti contabili o sarà un dramma”.

Palermo. “Domani i deputati regionali saranno chiamati ad approvare i documenti contabili, senza i quali circa seimila persone potrebbero restare senza stipendio. Un dramma da evitare a fine di una legislatura senza dubbio fallimentare. Per questo chiediamo alla politica un forte atto di responsabilità per evitare che dipendenti di partecipate ed ex Province restino senza stipendio”. A lanciare l’appello è il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “E’ necessario tutelare i lavoratori, per questo chiediamo ai parlamentari, già in vacanza, di avere uno scatto d’orgoglio e impegnarsi per evitare il peggio”.

  Indietro

Lavoro, Raimondi: “Bollino etico e apprendistato, siglati due accordi per manodopera e giovani“.

Palermo. Un bollino etico per le aziende, un sistema di certificazione che attesti l’essere in regola con le leggi e i contratti di lavoro, per fermare l’utilizzo di manodopera in nero o clandestina. Questo è l’obiettivo delle organizzazioni sindacali che hanno siglato l’accordo all’assessorato al Lavoro. “Dobbiamo mettere fine al caporalato, che in Sicilia coinvolge soprattutto i migranti – spiega Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia – spingendo le aziende, con l’introduzione della premialita’, a rispettare la legge e i diritti dei lavoratori. Per creare una rete di imprese etiche è necessario però coinvolgere le amministrazioni comunali”. Per il conseguimento di una “qualificazione” in azienda e’ stato firmato, invece, l’accordo per la disciplina dell’apprendistato professionalizzante. Il documento prevede che i contratti possano essere applicati, in tutti i settori privati, ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni e, senza limiti d’età, per chi usufruisce degli ammortizzatori sociali, andando incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese dell’isola che utilizzano questo tipo di personale.

  Indietro

Ferrovie, Filt Cgil Fit Cisl e UilTrasporti: “Ars approva emendamenti, più vicina la firma del contratto di servizio”.

Palermo. “Accogliamo con soddisfazione l’approvazione all’Ars degli emendamenti necessari alla stipula del “Contratto di servizio” del trasporto su ferro in Sicilia. E’ una risposta concreta alla grande mobilitazione del sindacato, lo scorso 6 luglio a Palermo, e alle esigenze di cinque milioni di cittadini”. Lo sostengono le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti che aggiungono: “Sono in arrivo altri 83 milioni di euro (111.5 milioni annui sono già stati stanziati dal ministero dei Trasporti) e a breve ci sarà la firma del contratto decennale con Trenitalia che consentirà il rilancio del trasporto ferroviario, un servizio migliore e il rinnovo progressivo dell’intero parco rotabile, oggi tra i più vetusti d’Italia. In un momento di forte crisi economica – continuano i sindacati – la sottoscrizione del contratto, oltre a dare stabilità occupazionale all’intero comparto, consentirà di rilanciare la mobilità collettiva locale fra le varie province siciliane, calmierare le tariffe  e dare slancio allo sviluppo economico. Le ferrovie siciliane hanno oggi l’opportunità di recuperare un gap ventennale – continuano i segretari regionali di Filt-Cgil , Fit-Cisl e Uiltrasporti, Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga – e lo sviluppo economico passa da una rete ferroviaria ammodernata ed efficiente, integrata con porti e aeroporti in sinergia con il Trasporto pubblico su gomma”.

  Indietro

Rifiuti, Barone: “In Sicilia un fallimento anche la raccolta differenziata. Basta chiacchiere e imbrogli”.

Palermo. “Dopo un’intera legislatura sprecata nel lanciare proposte e ipotesi, una più mirabolante dell’altra, era facile prevedere il fallimento di questo governo regionale sulla gestione dei rifiuti. Non è stato realizzato assolutamente nulla per mettere in sicurezza il settore e garantire servizi essenziali ai cittadini. In piena stagione turistica rischiamo il collasso del sistema e una vera e propria emergenza sanitaria”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che precisa: “Anche la tanto reclamata raccolta differenziata, già in fortissimo ritardo rispetto alle altre regioni, si è dimostrata un fallimento visto che molti sindaci non sono in condizione di praticarla perché mancano gli impianti di compostaggio. Insomma oltre al danno anche la beffa e nessuno accenna ad assumersi le proprie responsabilità mentre l’ipocrisia regna sovrana”. E il leader della Uil Sicilia conclude: “Chiediamo a chi si candida a governare l’Isola di dire con chiarezza quali soluzioni intende adottare sulla gestione dei rifiuti, senza troppe chiacchiere e imbrogli che hanno caratterizzato questa legislatura”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

  Indietro

Ex Province, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Dipendenti ridotti alla disperazione. Politica irresponsabile, subito convocazione”.

Palermo. “Governo regionale e Ars, dopo avere realizzato un pasticcio con l’abolizione delle Province, continuano a operare in un clima di totale irresponsabilità. Bisogna rendere effettivamente disponibili le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti e consentire di svolgere servizi che erano di competenza degli enti. A Siracusa è già scoppiata la protesta ed è assurdo che i lavoratori, senza stipendio da mesi, debbano salire su una gru per difendere i diritti legittimi. Nulla di tutto ciò è all’attenzione della politica regionale sempre più intenzionata ad aggiungere, alla prossima campagna elettorale, l’elezione dei consiglieri provinciali in modo da disporre di qualche migliaio di galoppini in più per fini di partito”. Lo sostengono i segretari Gaetano Agliozzo e Clara Crocè della Fp Cgil, Gigi Caracausi e Paolo Montera della Cisl Fp e Vincenzo Tango e Luca Crimi della Uil Fpl Sicilia, che aggiungono: “E’ l’esempio più deteriore di una politica autoreferenziale che pensa solo a dinamiche di potere, poltrone e, in questo caso, poltroncine. Serve un’immediata convocazione per risolvere l’emergenza, la più grave quella di Siracusa dove ci sono dipendenti ridotti alla disperazione che hanno proclamato lo sciopero della fame, e decidere come rendere disponibili le risorse previste nel bilancio della Regione. Senza risposte concrete siamo pronti a eclatanti manifestazioni di protesta”.

Immagine di autore incerto disponibile su internet-Policy

  Indietro

Ferrovie, Cgil Cisl Uil e Federazioni Trasporti “Subito la sigla del contratto di servizio e un accordo di programma quadro“.

“Il trasporto ferroviario siciliano è a rischio. È una priorità cambiare e migliorare la situazione che milioni di pendolari vivono ogni giorno. Regione siciliana e Trenitalia firmino subito il contratto di servizio, senza il quale rischiamo di vedere ridotta l’offerta commerciale già abbastanza carente, con possibili ricadute occupazionali. La politica regionale è stata finora distratta rispetto gli interessi dei cittadini e nei confronti dello sviluppo dell’Isola, manifesteremo per richiamare l’attenzione delle istituzioni”. Lanceranno così l’appello alla firma del contratto di servizio tra Regione e Trenitalia, i sindacati confederali regionali e Federazioni Traporti, per voce dei segretari Cgil Cisl Uil Sicilia Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo, Claudio Barone, di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga, durante la mobilitazione regionale che si terrà giovedì 6 luglio a Palermo, con un sit in dalle ore 9,30 davanti la sede dell’Ars, in piazza Parlamento. I sindacati protesteranno e a fianco dei lavoratori del gruppo Fs e dei pendolari. Fra le richieste principali elencate stamani durante la conferenza stampa di Cgil Cisl Uil, “l’intervento concreto delle istituzioni e della politica regionale; la firma immediata del contratto di servizio con Trenitalia e lo sblocco dei finanziamenti previsti dalla Regione per l’acquisto di nuovo materiale rotabile; il via libera dunque da parte dell’Ars dell’emendamento che stanzia le risorse per il contratto, 83 milioni di euro necessarie dal 2020 al 2026 ad integrazione degli attuali 111 milioni. Se non verremo ascoltati – assicurano le organizzazioni sindacali –, siamo pronti ad aprire una stagione di vertenze per chiedere il Piano regionale dei Trasporti”. Ma non solo, fondamentale la proposta che lanceranno durante gli incontri già chiesti per la mattina di giovedì ai capigruppo, presidente, vice presidente Ars e al nuovo assessore regionale ai Trasporti: la sigla di un contratto di programma fra Regione e Rfi che preveda un elenco e un calendario certo per gli investimenti e adeguamenti della rete ferroviaria regionale all’offerta commerciale, per far partire subito i cantieri in Sicilia, senza ulteriori attese. “A giovarne sarebbero diversi settori trainanti dell’economia e si doterebbe finalmente la regione di un servizio ferroviario degno. L’obiettivo è la velocizzazione dei cantieri delle opere infrastrutturali già finanziate dal Governo e la costruzione di un Piano di Trasporti integrato, funzionale a garantire la mobilità e lo sviluppo dell’Isola” continuano i segretari. “In un momento di crisi economica in cui si dovrebbe rilanciare la mobilità collettiva locale fra le varie province siciliane, stiamo assistendo ad una strategia di immobilismo da parte della Regione. Lo sviluppo economico – spiegano Pagliaro, Milazzo, Barone, Spanò, Benigno e Falanga – passa da una rete ferroviaria ammodernata ed efficiente, integrata con porti e aeroporti in sinergia con il Trasporto pubblico su gomma”. Il primo contratto di servizio cosiddetto “ponte” perché della durata di due anni, è scaduto a dicembre del 2016. La Regione avrebbe dovuto siglare il nuovo accordo, stavolta decennale, entro lo scorso giugno. A preoccupare i sindacati infatti è il rischio concreto che senza il contratto che copre il periodo dal 2017 al 2026, i chilometri/treno verranno ridotti dagli attuali 9 milioni e mezzo a meno di 9 e che, con l’attivazione del nodo ferroviario di Palermo, appena terminati i lavori sull’anello e la linea Palermo-Punta Raisi, Trenitalia riduca i servizi su tutte le altre linee per mantenere questa offerta. Nel testo presentato in quarta Commissione all’Ars, Trenitalia ha inserito l’aumento degli attuali 101 mezzi del parco rotabile (sei treni jazz sono già stati acquistati nel 2016), con 5 treni cosiddetti stadler e sei swing nel 2018, altri sei swing nel 2019, 10 diesel e 14 elettrotreni Alstom fino al 2020, e altri 4 unità elettrotreni fino al 2022. I chilometri treno passerebbero nel 2020 (finanziando 113,2 milioni invece degli iniziali 111,5 milioni di euro), da 9,5 milioni chilometri/treno a 10,5 nel 2018 e 10,9 nel 2021. “Tutto ciò però soltanto se il contratto verrà firmato, altrimenti – spiegano i segretari -, i sei jazz acquistati torneranno a Roma, la produzione e quindi la copertura dei treni in Sicilia calerà e ci sarà un taglio sul personale mobile e di officina e addetto alla manutenzione. Sul fronte infrastrutturale inoltre, preoccupa fortemente la staticità dei cantieri di lavoro con forti ritardi sui tempi di consegna delle opere e difficoltà perfino a ipotizzare tempi ben definiti. Un immobilismo generale che lascia poco spazio allo sviluppo”. Con i nuovi treni previsti Trenitalia conta di coprire le tratte Palermo-Messina e il nodo di Palermo verso Punta Raisi, ma secondo i sindacati “non si può lasciare scoperta la Siracusa-Gela, appena attivata, e le zone centrali dell’Isola. Riteniamo – concludono – che il contratto di servizio e l’accordo di programma quadro devono essere i pilastri del Piano regionale dei trasporti Sicilia in un’ottica sinergica fra gommato e ferrovie”.