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Almaviva, Tumminia: “Percorso difficile ma grazie a serrato confronto scongiurati trasferimenti a Rende. Adesso serve rilanciare il settore”.

Palermo. “E’ stato un percorso difficile ma il confronto serrato e la contrattazione con il Governo Renzi hanno portato alla soluzione migliore, scongiurando 297 trasferimenti a Rende e garantendo in Sicilia sviluppo e occupazione attraverso l’applicazione della clausola sociale che lega lavoro, lavoratore e territorio”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario generale della Uilcom Sicilia, dopo l’accordo per il salvataggio dei lavoratori di Almaviva Contact di Palermo coinvolti nei trasferimenti verso la sede di Rende, in seguito all’esaurimento della commessa Enel. L’accordo è stato firmato dal viceministro Teresa Bellanova, i rappresentanti sindacali e le due società coinvolte. E Tumminia aggiunge: “Entro metà novembre i lavoratori dovranno passare, volontariamente, a Exprivia ed entro il 5 dicembre l’operazione dovrà essere conclusa. Ma questo è solo l’inizio. Da parte dell’Azienda, per la prima volta nell’Isola, c’è tutta la volontà di tutelare e rilanciare questo settore, uno dei più importanti del Paese, e le sue professionalità, in tutto 80mila. Speriamo continui a farlo anche il governo nazionale”.

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Sciopero al Gds, ai redattori e Cdr la solidarietà di Cgil Sicilia Cisl Sicilia e Uil Sicilia 

Palermo. “Massima solidarietà ai redattori e al Cdr del Giornale di Sicilia, che hanno proclamato tre giorni di sciopero”. Lo sostengono i segretari generali di Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, e Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiungono: “La volontà manifestata dall’Azienda di gestire in modo unilaterale la programmazione dei carichi produttivi rischia di rendere troppo onerose le condizioni di lavoro all’interno del Giornale di Sicilia. L’aumento repentino degli impegni di produzione – continuano Pagliaro, Milazzo e Barone – squalifica il ruolo di rappresentanza del Comitato di redazione che è l’organismo sindacale di base del giornale. Non si possono ridurre i salari dei dipendenti aumentando la produzione. Auspichiamo, quindi, che il Giornale di Sicilia sia coerente con la sua storia e non vanifichi i risultati sin qui raggiunti con l’intesa sulla cassa integrazione”.

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Passante ferroviario, Baudo: “Subito soluzioni per tutelare investimenti e lavoratori o sarà mobilitazione”.

Palermo. “Non è più rinviabile l’incontro tra Sis, che si occupa della realizzazione del passante ferroviario di Palermo, ed Rfi. E’ necessario dare subito riposte ai lavoratori, senza più garanzie, e trovare soluzioni per concludere un’opera strategica per la città e non danneggiare ancora il settore dell’Edilizia, che registra da anni una flessione”. Lo dice Ignazio Baudo, segretario della Feneal Uil di Palermo, che aggiunge: “Già domani dalle 7 alle 9 lavoratori e sindacati si riuniranno in assemblea nel cantiere di viale Francia per organizzare iniziative di protesta. Senza risposte concrete siamo pronti alla mobilitazione. E’ inaccettabile che un investimento di oltre 1 miliardo possa bloccarsi così. A rimetterci sarebbero sempre i lavoratori ma in questo caso anche i cittadini, costretti sino ad oggi ad affrontare enormi sforzi”.

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Stop al passante ferroviario, cantiere chiuso e altri 250 lavoratori licenziati

Palermo 20 ottobre 2016 – Chiude il cantiere del passante ferroviario, con 110 milioni di opere ancora da eseguire. Saranno licenziati tutti i lavoratori. Lo ha comunicato oggi la Sis ai sindacati. Duecentocinquanta operai erano stati mandati a casa a luglio: adesso perderanno il lavoro altri 250 lavoratori. Si prospetta un’altra grande incompiuta per la città di Palermo. I segretari provinciali di Feneal Filca Fillea sono stati convocati stamattina dal direttore della Sis, l’ingegnere Massimiliano Colucci, che ha di fatto annunciato che il cantiere verrà chiuso in quanto l’azienda non è nelle condizioni di andare avanti, perché in “gravi condizioni economiche”. Lanciano un grido di forte allarme i sindacati: rischia di restare monca un’opera pubblica da 700 milioni di euro, tre volte il valore del tram, che avrebbe dovuto modificare con i suoi 37 Km e le sue tre tratte il volto della mobilità urbana assieme al tram, aggiungendo i vantaggi della metropolitana leggera, in stretta correlazione con i lavori dell’anello ferroviario. Assieme a Feneal, Filca e Fillea, che si oppongono allo stop e all’allargamento della platea dei licenziati, protestano i segretari di Cgil, Cisl e Uil. “Abbiamo scritto al prefetto di Palermo per aprire con urgenza un tavolo di confronto con Ferrovie, con la Sis, con il Comune di Palermo e con noi organizzazioni sindacali per affrontare la vertenza. Chiediamo di essere ascoltati al più presto”, dichiarano i segretari di Feneal Filca e Fillea, Ignazio Baudo, Antonino Cirivello e Francesco Piastra, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Enzo Campo, Daniela De Luca e Claudio Barone. La Sis nei giorni scorsi alle segreterie provinciali aveva preannunciato di voler ampliare i licenziamenti già scattati nel luglio scorso, quando però si era trattato di esuberi reali, giustificati da uno stato di avanzamento dei lavori del 70 per cento. Adesso a perdere il lavoro sono tutti gli operai del cantiere, 500 su 530 . In pratica la totalità: rimarrebbero all’opera solo gli addetti alla sicurezza. “Secondo l’azienda la commessa è in forte perdita, da qui la possibilità che la Sis apra un contenzioso con la Rfi su aspetti tecnici e finanziari dell’opera non esplicitati al tavolo. Noi ci siamo opposti ad allargare i licenziamenti a tutti i lavoratori del cantiere in quanto non sussistono le motivazioni – aggiungono i sindacati degli edili e i confederali – Dal nostro punto di vista e secondo il cronoprogramma che c’era stato consegnato dalla stessa Sis, l’opera si sarebbe dovuta concludere entro il giugno 2018 e quindi l’attuale forza lavoro è congrua alle attività da svolgere. Richiamiamo al senso di responsabilità sia l’ azienda sia Rfi, perché l’opera si definisca. La città di Palermo non può subire un ennesimo arresto di un’opera pubblica così importante dal punto d vista occupazionale e non può sopportare i rischi legati a una nuova incompiuta, che insiste in modo così invasivo sulla città, anche per l’impatto che ha per la mobilità”. Il passante ferroviario parte da Brancaccio e arriva a Carini. E’ stato completato l’80 per cento dei lavori. A dicembre era prevista la consegna della galleria di via Belgio. La tratta tra Belgio a Isola è interrotta e ciò preclude ancora il transito dei treni da Palermo a Trapani. La galleria Imeria bloccata è un altro tassello mancante. E poi c’è la tratta B, dal valore di 83 milioni su 110 milioni di opere complessive ancora da completare. Per realizzare la galleria della tratta B, alla stazione Notarbartolo, è stata acquistata una “talpa”, un macchinario da 10 milioni di euro, consegnato, collaudato ma ancora mai entrato in funzione.

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Arnas Civico, Tango: “Assunti gli ultimi venti contrattisti. Un successo”.

Palermo. “Il processo di stabilizzazione di ausiliari, amministrativi e autisti dell’Arnas Civico di Palermo, si è finalmente concluso”. Lo annuncia con grande soddisfazione Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia, che aggiunge: “I primi 16 contrattisti sono stati assunti lo scorso 11 agosto. Adesso è toccato agli altri venti. Un traguardo importante raggiunto da questa organizzazione sindacale, da sempre in prima linea. La Uil Fpl continuerà battersi per la stabilizzazioni di circa 300 tra medici e infermieri, che vivono e lavorano ancora in uno stato di precarietà”.

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Ponte sullo Stretto, Barone: “Progetto strategico per lo sviluppo della Sicilia. Abbandonare l’opera è scelta sciagurata”.

Palermo. “Il Ponte sullo Stretto rappresenta il progetto strategico più importante per includere Sicilia e Calabria in una dinamica di sviluppo economico. La scelta di abbandonare la costruzione dell’opera a favore di altri interventi si è dimostrata sciagurata. Senza il Ponte, infatti, queste due regioni sono state tagliate fuori dall’Alta velocità e, quindi, da un sistema di collegamenti efficienti. C’è da sottolineare, inoltre, che l’abbandono dell’opera, costata sino ad oggi 350 milioni in progettazione, costerebbe al Governo nazionale 1,2 miliardi di penali”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Siamo sempre stati a favore della costruzione del Ponte perché darebbe lavoro a migliaia di famiglie e farebbe decollare altri progetti per migliorare infrastrutture e collegamenti dell’isola. Opere del genere – continua il leader della Uil Sicilia – si sono realizzate, e si realizzano, in tutto il mondo in condizioni di sicurezza, tutelando sempre l’ambiente. Infine, sulle preoccupazioni di infiltrazioni mafiose negli appalti, crediamo che questo possa essere un banco di prova per affermare che nel Mezzogiorno, con i dovuti controlli, realizzare investimenti nella legalità sia possibile. La cultura del “No” blocca tutto: investimenti, sviluppo e buona occupazione. Bisogna dare invece una prospettiva nuova e di speranza”.

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Edilizia, Feneal Uil Filca Cisl e Fillea Cgil: “Insieme a Comune di Palermo tavolo di confronto permanente.

Palermo. Un tavolo di confronto permanente per monitorare spese, opere, progetti e durata degli interventi previsti nel Patto per Palermo. A dare il via libera, alla richiesta di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, e’ stato lo stesso sindaco Leoluca Orlando, in compagnia dell’assessore Emilio Arcuri, oggi all’incontro organizzato da sindacati e lavoratori. Durante il confronto sono stati chiariti tempi e risorse disponibili per le opere cittadine, necessarie per risollevare il settore ma soprattutto i lavoratori, da troppo tempo in mezzo alla strada. L’amministrazione comunale ha indicato, con un cronoprogramma alla mano, somme e interventi a partire da quest’anno e sino al 2023 (54 milioni nel 2017; 80 milioni nel 2018; 145 milioni nel 2019; 130 milioni nel 2020; 102 milioni nel 2021; 90 milioni nel 2022; 55 milioni nel 2023), contestando le azioni del governo regionale che ha impedito l’avvio di opere fondamentali, come quelle del collettore fognario. “Abbiamo apprezzato l’apertura del sindaco Orlando, attento alla crisi che ha colpito il settore dell’Edilizia e lasciato senza soldi e lavoro centinaia di famiglie – dicono Ignazio Baudo, segretario generale della Feneal Uil Palermo, Antonino Cirivello segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani e Francesco Piastra, segretario generale della Fillea Cgil – . Non usciamo ancora soddisfatti da quest’incontro ma senza dubbio più motivati. L’amministrazione comunale, a differenza del Governo Crocetta, ha scelto la via del confronto. Non ha ignorato le richieste e le proposte di sindacati e lavoratori. Adesso siamo pronti ad incontrarci ogni mese per capire modi e tempi di opere e interventi che riguardano la nostra città. Non c’è più tempo da perdere, solo nel centro storico sono oltre mille gli edifici che hanno bisogno di manutenzione. Per non parlare degli interventi che riguardano la viabilità. Occorre rendere cantierabili subito queste opere e dare buon occupazione a migliaia di lavoratori che da anni vivono senza stipendio”. Intanto il prossimo 6 ottobre e’ in programma un’assemblea e il settore e’ comunque pronto ad una mobilitazione.

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Sanità, Barone e Tango: “Piano di rimodulazione fallimentare. Serve rilancio non solito scaricabarile della politica”.

Palermo. “Non siamo d’accordo con il piano di rimodulazione della rete ospedaliera, mai condiviso e fallimentare, che non tiene conto delle esigenze dei siciliani e del territorio. Da oltre un anno assistiamo ad annunci e proclami e adesso il rischio concreto è che, applicando le nuove disposizioni, avremo una sanità sempre più povera e carente e saranno bloccate le assunzioni. La Sicilia meriterebbe, invece, una gestione più seria e più incisiva del settore”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, ed Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia, che aggiungono: “Bisogna certo applicare le norme e riorganizzare le strutture sanitarie ma con un processo condiviso che tenga conto delle esigenze del territorio senza buttare al vento anni di esperienze, progetti e professionalità. Non intendiamo più accettare il solito scaricabarile della politica che nulla risolve. La sanità ha bisogno di essere rilanciata e subito”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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PMA, Mazzè: “Contrari alla bocciatura del “Papardo”. Assessore Gucciardi ci ripensi”.

Palermo. “Per un minimo ritardo, la Regione siciliana ha deciso di bocciare l’ospedale “Papardo” di Messina quale centro di procreazione medicalmente assistita. Una decisione che ci scoraggia e che non appoggiamo”. Lo sostiene la coordinatrice Pari Opportunità della Uil Sicilia, Grazia Mazzè, che continua: “La Legge 40 è già piena di punti deboli e le donne, costrette a ricorrere alla procreazione assistita, devono essere agevolate nella scelta di una struttura nel proprio territorio e non costrette a spendere un sacco di soldi per emigrare al Nord. Non può essere un ritardo di sei giorni nell’invio della documentazione a determinare la bocciatura di un ospedale così importante che lavora da anni a questo progetto. Chiediamo, quindi, all’assessore Gucciardi di rimediare e lo invitiamo a dare un senso alle risorse investite sulla struttura messinese per adeguarla al progetto”.

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Ospedale di Cefalù, Tango: “Ridimensionamento inaccettabile. Pronti a dare battaglia”.

Palermo. “E’ una delle strutture più qualificate della Sicilia, che ogni anno conta 7.200 ricoveri. Per questo il ridimensionamento dell’ospedale di Cefalù, che possiede i requisiti per essere classificato come presidio di primo livello, sarebbe inaccettabile. I tagli, in un territorio così vasto e popoloso, produrrebbero solo gravi carenze sanitarie e occupazionali”. Lo sostiene Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia, che aggiunge: “Siamo pronti a dare battaglia affinché non venga chiuso alcun reparto in una struttura di così alto livello. E’ necessario garantire assistenza ai cittadini e tutelare i posti di lavoro”.