Messina. I temi della legalità, dello sviluppo e del lavoro saranno al centro della manifestazione unitaria di CGIL CISL UIL che si svolgerà sabato 11 giugno 2016 , dalle ore 10, a Cesarò e presentata questa mattina nella sede della Cisl Messina dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone. «La legalità è la precondizione per lo sviluppo e lo sviluppo senza legalità è inesistente, sono due facce della stessa medaglia, è questo il messaggio che vogliamo lanciare nella manifestazione di sabato prossimo – ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro – Il Sindacato è sempre attento alla crescita e occupazionale, è possibile una Sicilia diversa con un futuro e un’occupazione soprattutto per le giovani generazioni». «Bisogna monitorare i fenomeni non solo nel Parco dei Nebrodi ma in tutta la Sicilia – ha aggiunto il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo – I fatti drammatici del 18 maggio scorso mostra evidente come l’attenzione della criminalità è altissima. A noi interessa lo sviluppo del Parco dei Nebrodi, affinché si possa dare una risposta occupazionale ai tantissimi giovani. Ricordo che già nella Legge Finanziaria del 2013 era prevista la banca della terra, cioè l’ipotesi di assegnare i terreni demaniali ai giovani per creare imprese, lavoro e sviluppo». «A causa delle truffe dei mafiosi sono stati bruciati cinque miliardi di euro di fondi europei che potevano essere destinati allo sviluppo dell’agricoltura, a creare nuove imprese e nuovi posti di lavoro – ha evidenziato il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone – Serve un intervento anche a livello nazionale e che la Regione siciliana faccia di più». “È una iniziativa – hanno affermato Lillo Oceano (Cgil), Tonino Genovese (Cisl), Pippo Calapai (Uil) – che assume un particolare significato nel momento in cui si assiste ad una escalation dei fenomeni di criminalità organizzata, come l’agguato al presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi Peppe Antoci. Le Istituzioni devono dar seguito agli impegni assunti, contrastando il malaffare con il potenziamento di organici, strumenti e mezzi dei vari apparati pubblici preposti al contrasto delle organizzazioni criminali. Ma anche con investimenti e azioni capaci di promuovere e sostenere sviluppo e occupazione”.
Autore: admin-uilsicilia
Lavoro, ultimatum di Cgil, Cisl e Uil siciliane: “Svolta o sciopero generale”
Palermo. I sindacati siciliani tornano alla carica contro il Governo Crocetta e annunciano che “se continuerà a non dare risposte al mondo del lavoro, sarà sciopero generale”. Lo hanno detto Michele Pagliaro segretario generale della Cgil Sicilia, Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia, e Claudio Barone segretario generale della Uil Sicilia, durante la conferenza stampa di oggi, lanciando un appello a tutti coloro che vogliono il cambiamento vero sul prosieguo delle due grandi mobilitazioni siciliane del 31 ottobre 2015 e dello scorso 7 maggio. Sul piede di guerra già i metalmeccanici e i precari degli Enti locali che scenderanno in piazza il 15 giugno. Poi sarà la volta degli edili, il 24 giugno. “La Regione siciliana aspetta ancora i 570 milioni dallo Stato, senza i quali rischia di fatto la bancarotta. E’ giunto il momento di risolvere una questione che rischia di essere utilizzata come alibi. Le conseguenze di questo stallo le stanno pagando i lavoratori, soprattutto dipendenti e precari degli Enti locali. Per questo motivo e per ottenere finalmente risposte vere e non solo vaghe promesse, partiranno forme di lotta durissima. La politica siciliana – hanno spiegato Pagliaro, Milazzo e Barone – deve smetterla di occuparsi solo di giochini politici in vista della prossima campagna elettorale. Così, prendendo atto che la giunta regionale è ormai liquefatta e continua a sottovalutare il grave disagio sociale, abbiamo chiesto ai singoli assessori di incontrare le organizzazioni sindacali per affrontare le vertenze di loro competenza. Senza risposte proclameremo lo sciopero generale”. I leader sindacali hanno spiegato: “Troppa gente ha perso il posto di lavoro, centomila solo nell’edilizia, troppi continuano a vivere in una condizione di inaccettabile precarietà: da quelli della sanità con i concorsi sempre annunciati ma mai partiti, ai lavoratori delle ex Province. I sindacati hanno ricordato i drammatici numeri della crisi: 368mila sono i disoccupati. Il tasso di disoccupazione è del 21,4%, il doppio di quello nazionale, e del 55,9% è quello che riguarda i giovani. “Per la vertenza Almaviva – hanno aggiunto i leader sindacali – si è messa una pezza ma servono ancora garanzie per uno dei settori più importanti della nostra regione. Procede, invece, a rilento il rilancio degli stabilimenti ex Fiat (sono 40 gli operai tornati al lavoro) e del petrolchimico di Gela mentre la dismissione di Versalis rischia di uccidere il settore della chimica. Non decollano le riforme: quella della formazione professionale e, per mancanza di decreti attuativi, anche quella per la Centrale unica degli acquisti che consentirebbe, su 4,5 miliardi di spesa regionale per beni e servizi sanità compresa, risparmi rilevanti: se anche solo fossero del 10%, nelle casse della Regione resterebbero ben 450 milioni. Dati alla mano anche i settori con grandi potenzialità, come il turismo, soffrono per mancanza di infrastrutture e per scarsa fruibilità dei beni culturali e monumentali. “Non si spendono i fondi Ue mentre c’è bisogno di rimettere in sicurezza il territorio, la rete stradale e le condutture idriche” – hanno detto Pagliaro, Milazzo e Barone -. Non possiamo lasciare le risorse disponibili, a partire dai fondi Ue, in ostaggio di un ceto politico incapace o peggio interessato solo a fare affari mentre i siciliani sono costretti a vivere in povertà o a emigrare. Non si può perdere tempo. Se il Governo Crocetta e l’Ars non lo capiscono bisognerà alzare il livello della mobilitazione. Siamo pronti allo sciopero generale”.
Immagione: di autore incerto disponibile sui internet- Policy
Ammortizzatori sociali, Raimondi: “Accordo raggiunto ma non risolve tutti i problemi. Rilanciamo confronto con Roma”.
Palermo. “Firmato finalmente, con l’assessore regionale Miccichè (nella foto), l’accordo quadro sui criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga in Sicilia per l’anno 2016. L’accordo è importante anche perché fornisce risposte anche alle istanze relative al 2014-2015. Sarà, quindi, concesso ai lavoratori della Formazione professionale, il sostegno al reddito per questo periodo con le risorse provenienti dai fondi Pac”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “L’accordo rappresenta un passo avanti ma non risolve tutti i problemi. Alcuni settori, per la normativa nazionale, rimangono esclusi e comunque bisogna verificare se le risorse disponibili sono sufficienti. Per questo rilanciamo un confronto con il ministero del Lavoro”.
In allegato l’accordo siglato oggi
Almaviva, Barone e Tumminia: “Bene intesa raggiunta ma adesso è necessario rilanciare settore per garantire futuro ai lavoratori”.
Palermo. “L’accordo su Almaviva siglato ieri è il miglior accordo possibile, in questo contesto complicato, che mette in salvo 2.988 lavoratori almeno per 18 mesi. Adesso è importante capire gli effetti delle nuove regole suoi volumi di lavoro che resteranno in Italia e come si possa razionalizzare e migliorare il ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma il dato vero oggi è che, finalmente, si comincia a tutelare il lavoro nel nostro Paese”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Tumminia, segretario della Uilcom Sicilia, che aggiungono: “Ritirati i licenziamenti, bisogna attivare al più presto i meccanismi per salvaguardare l’occupazione. Un ruolo fondamentale sarà quello delle Regioni, chiamate a garantire la copertura economica degli ammortizzatori sociali e interventi di politiche attive per integrare i salari dei dipendenti. Per quanto riguarda le due sedi palermitane, l’Azienda ha garantito che, in attesa di una nuova soluzione, resteranno operative”. Sindacato, Governo e Almaviva si incontreranno ogni mese al Mise per verificare la tenuta dell’accordo e i suoi risvolti in base agli andamenti di mercato. Il prossimo 17 giugno è previsto, sempre a Roma, il primo incontro sulla crisi del settore dei call center, che vedrà anche la partecipazione dei committenti.
Strage di Capaci, Barone: “Diciamo No alla mafia. La Sicilia ha bisogno di sviluppo e lavoro onesto”.
Palermo. “La Uil Sicilia non abbasserà mai la guardia e rinnova oggi il suo impegno nella lotta alla mafia”. Lo sostiene lo stesso segretario generale, Claudio Barone, nel giorno del ricordo delle vittime della strage di Capaci. E Barone aggiunge: “Ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte è il primo passo per sensibilizzare i giovani, che rappresentano il nostro futuro, e promuovere la legalità nell’Isola. Ma siamo vicini anche a chi ogni giorno, come il presidente del Parco dei Nebrodi Antoci, combatte per una società migliore e lontana dai giochi di potere. E’ vero, c’è ancora tanto da fare in Sicilia. La nostra terra, per ripartire, ha bisogno di uno sviluppo economico sano e di lavoro onesto. Per questo, e per contribuire all’affermazione della giustizia, continueremo con iniziative e mobilitazioni”.
Formazione, Raimondi: “Aiuti da Roma? Bene ma è tutto da verificare. Subito un incontro per stabilire piano di interventi”.
Palermo. “Apprezziamo l’apertura da parte del Governo nazionale per fronteggiare l’emergenza della Formazione professionale siciliana. Verificheremo, però, se alle parole seguiranno i fatti e soprattutto se gli impegni assunti da Roma saranno attuati in tempi brevi. Il sottosegretario Faraone parla di prepensionamenti ed esodi anticipati ma c’è ancora un problema da risolvere. Servono, infatti, risorse per garantire il sostegno al reddito a circa 2.500 lavoratori che nei prossimi tre quattro mesi smetteranno di lavorare”. Lo sostiene Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Adesso chiediamo all’assessore Marziano e al sottosegretario Faraone un incontro immediato per stabilire la cronologia degli interventi e tutelare i lavoratori”.
Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy
#7maggio, Barone: “Un successo la manifestazione. I siciliani sono stanchi di una classe politica che pensa solo alle poltrone“.
Palermo. “Un successo la manifestazione di protesta, che dimostra come i siciliani siano stanchi di essere governati da una classe politica che pensa solo a giochi di potere e a poltrone. La Sicilia affonda e il Governo regionale, sino a oggi non ha affatto nulla per evitarlo e nel frattempo si perdono o si rischiano di perdere posti di lavoro, sempre più famiglie sono in mezzo alla strada e la prospettiva per i giovani è il lavoro nero o l’emigrazione”. Lo sostiene il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Le emergenze non sono iniziate con questa legislatura ma si sta facendo troppo poco per provare a risolverle. Tutti i settori stanno vivendo emergenze drammatiche, non si può continuare a rinviare”. Ed ecco le priorità della Uil Sicilia: sbloccare subito le risorse europee per mettere in sicurezza strade, scuole, acquedotti e ridare lavoro agli edili facendo ripartite l’economia. Non abbandonare i Poli industriali in crisi ma fare in modo che vengano realizzati i piani di riconversione. A Gela come a Siracusa, Termini e Milazzo. E ancora razionalizzare e rendere più efficiente la pubblica amministrazione rinnovando i contratti e dando sicurezza ai lavoratori delle ex Province e ai precari dei Comuni. Tutelare il territorio utilizzando meglio forestali e Consorzi di bonifica. Mettere punto a una gestione scellerata del sistema idrico e di quello dei rifiuti e individuare una governance efficace ed efficiente. Potenziare gli organici della Sanità e intervenire subito sulla drammatica situazione delle Emergenze. Rendere fruibile il patrimonio culturale della regione per potenziare il turismo, oggi in crescita. Effettuare, infine, una vera riforma della Formazione e dell’Istruzione. “La condizione di precario, lavoratore in nero o emigrante senza speranza di ritorno è certamente frustrante – continua il leader della Uil -. In Sicilia sono raddoppiati i voucher che forniscono una copertura legale al lavoro nero, come dimostra l’aumento degli incidenti gravi e mortali sui posti di lavoro. Non possiamo tollerare che la politica continui a pensare di dare mance in cambio di consenso elettorale. Bisogna dare stabilità e certezze senza ricatti e soprattutto fare ripartire l’economia dell’Isola favorendo investimenti e sviluppo. Il nostro obiettivo – conclude il segretario Barone – è tutelare i lavoratori, i giovani e i pensionati che oggi vivono di una condizione di crescente marginalità. La politica oggi non da più risposte e il sindacato deve attrezzarsi per rappresentare queste persone. Bisogna reperire subito le risorse per gli interventi di sostegno al reddito affinché le famiglie possano sopravvivere. Troppo poche quelle in atto disponibili per cassa integrazione, ammortizzatori in deroga, mobilità e contratti di solidarietà. E della legge per il contrasto alla povertà non se ne sa più nulla. Bisogna spendere questi fondi bene e aprire agli investitori. La Regione deve smetterla di creare ostacoli su tutto e snellire la burocrazia”.
Manifestazione di protesta di Cgil, Cisl e Uil a Palermo. I sindacati: “Vogliamo dare un segnale forte, e’ tempo di cambiare”.
Palermo, 4 maggio. Dalla crescita industriale al ripristino degli ammortizzatori in deroga. Dalla stabilizzazione dei precari alle garanzie per i lavoratori delle ex Province sino alla valorizzazione della pubblica amministrazione. Dall’utilizzo dei Fondi europei al rilancio dell’agricoltura, della forestazione e dei Consorzi di bonifica. E ancora, dal mantenimento dell’occupazione nei call center al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi sociosanitari. Queste sono solo alcune delle richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil al Governo Crocetta, a sostegno delle quali i sindacati hanno organizzato per sabato 7 maggio, a Palermo, la manifestazione regionale: “Sicilia in lotta! Più lavoro. Più sviluppo. Più inclusione”. Alle 9.30 in piazza Marina è previsto il concentramento. Il corteo poi attraverserà la città sino ad arrivare in piazza Indipendenza dove interverranno i lavoratori dei settori in crisi e, per il comizio, i segretari generali di Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, e Uil Sicilia, Claudio Barone. E’ prevista la partecipazione di circa dodicimila tra lavoratori, giovani disoccupati e pensionati e l’arrivo di un centinaio di pullman da tutta l’Isola. “Sino ad oggi la politica ha dimostrato di tenere solo alle poltrone e ai privilegi, infischiandosene delle emergenze che oramai attanagliano tutti i settori. Per questo – sostengono i leader sindacali – vogliamo dare un segnale forte, riempiendo la piazza di Palermo il prossimo 7 maggio.
Twitter, ecco gli hashtag ufficiali della manifestazione: #7Maggio e #LaSiciliaAffonda
Vertenza Almaviva, Barone e Tumminia: “Bocciato accordo è necessario riaprire confronto. Governo nazionale faccia la sua parte“.
“Il dato del referendum dei lavoratori Almaviva di Palermo ha bocciato l’ipotesi di accordo sui contratti di solidarietà del Governo Renzi. Le misure proposte non sono piaciute e oggi si chiedono maggiori garanzie sul futuro occupazionale e risorse in tempi certi per i contratti di solidarietà. Dopo quattro anni di sacrifici richiesti dall’Azienda, i lavoratori non hanno più niente a cui rinunciare”. Lo dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia e Giuseppe Tumminia, segretario della UilCom Sicilia, che aggiungono: “Se il Governo nazionale non stanzierà le risorse per consentire all’Inps di erogare il sostegno al reddito in tempi certi, nessun accordo sarà mai reggibile perché i lavoratori non avranno garanzie di sopravvivenza. Anche le forme di elasticità sono troppo esasperate e vanno riviste. Infine, l’impegno all’utilizzo delle risorse europee per un piano formativo che consenta di integrare il reddito del lavoratori deve prevedere un percorso preciso e certo. Bocciata l’ipotesi di accordo, quindi, chiediamo la convocazione di un tavolo di confronto, non solo tra Azienda e sindacati ma anche con il Governo nazionale, che possa dare la certezza su quando le risorse saranno effettivamente disponibili. E’ fondamentale, infine, attivare quelle norme, sino ad oggi disattese, che eviterebbero la delocalizzazione delle commesse all’estero per tutelare il lavoro in Italia rendendo concreti ed esigibili gli impegni contenuti nell’ordine del giorno del Mise”.
Primo Maggio, Barone: “Ma quale festa del lavoro, in Sicilia aumentano i disoccupati e i giovani emigrano”.
Palermo. “Saranno in pochi domenica, Primo Maggio, a festeggiare. In Sicilia, infatti, ci sono sempre meno lavoratori, molti dei quali dal futuro incerto. E sono pochissimi anche i giovani, quelli almeno che hanno deciso di non emigrare, che trovano occupazione nell’Isola. Un Primo Maggio amaro che ci spinge ancora di più a protestare con forza”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “I siciliani non meritano questa classe politica assente, indifferente ai problemi di chi lavora e impegnata solo a conservare potere e poltrone. Per questo chiediamo alle famiglie di scendere in piazza il 7 maggio per dire basta a una Sicilia che affonda e chiedere alla Regione risposte vere alla tante emergenze non ancora risolte. Il 2 maggio – conclude il leader della Uil Sicilia – rientreranno al lavoro i venti operai ex Fiat. Una notizia positiva ma sono ancora troppi i lavoratori che attendono una risposta”