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Corteo 7 maggio, Barone e Borrelli: “Politica inconcludente, riempiamo Palermo per dire basta a poltrone e privilegi”.

Palermo. “Sino ad oggi i politici siciliani hanno solo dimostrato di tenere alle poltrone e ai privilegi, infischiandosene delle emergenze che oramai attanagliano tutti i settori e i lavoratori. Per questo vogliamo dare un segnale forte, riempiendo la piazza di Palermo il prossimo 7 maggio. E’ tempo di cambiare”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che oggi insieme a Gianni Borrelli ha partecipato all’attivo unitario con Cgil e Cisl. “La percezione di tutti è che la nostra Isola sta affondando. La gente ha paura e sfiducia ma noi siamo pronti a cambiare mettendoci faccia e idee. Abbiamo ancora dieci giorni per dare voce al malessere e alla disperazione delle famiglie che poi rappresenteremo in piazza. Vogliamo dare un segnale forte. Chi vorrà candidarsi alle prossime elezioni qualche problema dovrà cominciare a porselo, perché continuare con una legislatura inconcludente non è più accettabile”.

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Ex Keller, nuova offerta per l’acquisizione degli immobili

Palermo. “E’ stata presentata al Tribunale di Cagliari una seconda offerta per l’acquisizione degli immobili del sito Keller di Carini. A entrare in campo sarebbe un imprenditore palermitano. Il giudice delegato, a seguito di questa nuova offerta, ha deciso di espletare un’asta al rialzo il prossimo 20 aprile”. Lo sostengono Ludovico Guercio, segretario provinciale della Fim Cisl, Roberto Mastrosimone, segretario regionale della Fiom Cgil, e Silvio Vicari, coordinatore regionale della Uilm Uil “assolutamente contrari a questa procedura di vendita che non tiene conto della ricollocazione dei 200 lavoratori in mobilità dal 2014”. Per questo le organizzazioni sindacali, con una lettera aperta, chiedono “l’intervento immediato da parte delle Istituzioni e della politica ma soprattutto un incontro con il futuro vincitore dell’asta. Chiunque rilevi l’ex Keller, infatti, deve tutelare queste famiglie. In caso contrario siamo pronti a forti azioni di protesta, come l’immediata occupazione della fabbrica”.

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Ex Province, Crimi: “Preoccupante il quadro della Corte dei Conti. Adesso Governo Crocetta ci ascolti.

Palermo. “È preoccupante il quadro dipinto dalla Corte dei Conti sulla situazione delle ex Province siciliane. Come sostiene da tempo anche questo sindacato, mancano le risorse per garantire il personale. I residui attivi di bilancio, infatti, sono serviti solo come tampone. Le casse oggi sono vuote e il futuro dei lavoratori ancora incerto. Ricordiamo, inoltre, che il Governo Renzi deve ancora togliere le riserve sulla legge appena approvata all’Ars”. Lo dice Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, che aggiunge: “Nelle altre regioni è stato avviato il processo di mobilità del personale verso altri enti ma nell’Isola è impossibile. Il ritardo, infatti, nell’approvazione della legge di riforma del settore ha bloccato tutto. E gli enti locali siciliani devono prima tutelare i loro storici precari. La politica – conclude Crimi – pensa solo alle poltrone senza realmente affrontare le problematiche e cercare soluzioni. Per questo chiediamo al Governo Crocetta un confronto vero sul futuro di questi lavoratori che, come denuncia anche la Corte dei Conti, vivono in una condizione di assoluta incertezza”.

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Tumminia: “Futuro dei lavoratori ancora a rischio ma si apre uno spiraglio”. 

Palermo. “Il futuro dei lavoratori di Almaviva è ancora appeso a un filo. Ma Governo nazionale e Azienda oggi si sono impegnati a cercare tutte le soluzioni possibile per salvare queste famiglie con la chiusura delle procedure di mobilità, a fronte di una verifica del mandato degli azionisti, e un approfondimento con le organizzazioni sindacali sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Il prossimo incontro e’ stato fissato per mercoledì 20 aprile”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario generale della Uilcom Sicilia, all’incontro di oggi al Mise, che aggiunge: “Un ruolo centrale in questa vertenza lo giocano i committenti che con le gare determinano il sistema di assegnazione del lavoro, questo è un passaggio che va modificato. Non possiamo assistere ancora ad irrilevanti economie sui bilanci delle maggiori Utility italiane, pubbliche e private, a fronte di migliaia di posti di lavoro ogni volta messi a rischio. Il Governo deve regolamentare e monitorare questo settore. La sostenibilità sociale del Paese passa anche da un atteggiamento responsabile del sistema delle imprese in Italia”.

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Partecipate, Borrelli: “Trasferiti alla Sas 93 dipendenti. Passo avanti ma il futuro è ancora a rischio”.

PALERMO. “I 76 dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia insieme ai 17 di Sicilia Patrimonio Immobiliare passeranno alla Sas. Lo ha deciso l’Assemblea dei Soci poche ore fa. Ciò significa che il futuro dei lavoratori al momento sembrerebbe essere tutelato. Usiamo il condizionale perché, nell’ultima finanziaria, la società ha subito un taglio di quasi due milioni. Ci chiediamo, quindi, come farà a sostenere ulteriori spese”. Lo dice Gianni Borrelli della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Apprezziamo lo sforzo del Governo regionale nel volere tutelare questi lavoratori ma nello stesso tempo restiamo convinti che il quadro sia molto preoccupante. Le Partecipate sono a secco e non ci sono i fondi necessari per coprire gli stipendi sino a fine anno. Per questo chiediamo un incontro urgente alla Regione. Non abbonderemo questi lavoratori”.

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Ex Province, Barone: “Con la nuova legge a rischio seimila lavoratori“.

Palermo. Se i lavoratori delle ex Province resteranno in mezzo alla strada senza stipendio dovranno ringraziare i nostri parlamentari regionali che hanno approvato una legge di riforma contraria agli indirizzi della Corte costituzionale. Con questo atteggiamento pervicace, motivato non da un’incredibile difesa dei valori dell’autonomia regionale ma da giochini politici, rischiamo che il Governo nazionale, ancora una volta, blocchi i fondi e mantenga i tagli. E con un bilancio regionale già disastrato sarà davvero impossibile recuperare queste risorse”. Lo sostiene il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “I circa seimila lavoratori delle ex Province non potranno andare in mobilità verso gli Enti locali, già sovraccarichi di Lsu che questa politica non riesce a stabilizzare. E’ drammatico il clima di totale irresponsabilità e indifferenza per i problemi dei siciliani. Per questo confermiamo a pieno le iniziative di mobilitazione contro questo immobilismo colpevole”.

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Formazione, Raimondi: “Trattativa sul bando 2016? Una scelta surrerale e pericolosa per il settore“.

Palermo. “Siamo stupefatti e di certo contrari all’idea che l’avvocato di un piccolo e sconosciuto ente, senza nemmeno un sito ufficiale, vada a trattare e diventi l’arbitro di questioni di grande rilevanza che riguardano il settore e la tutela dei lavoratori della Formazione professionale siciliana, a cominciare dalla modifica dei criteri di premialita’ nell’attribuzione dei finanziamenti del bando 2016”. Lo sostiene Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “A questo sindacato, che da sempre si confronta in modo trasparente e pubblico con il Governo Crocetta, appare un metodo surreale e pericoloso visto che potrebbe aprire una maglia e rendere più incontrollabile il sistema. Con questo accordo, infatti, si darebbe il via a una serie di nuove assunzioni in barba alle leggi che già tutelano i lavoratori del settore e gli sforzi sino ad oggi”.

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Sindacati: parte la mobilitazione. Manifestazioni il 2 aprile sulle pensioni e il 7 maggio contro l’immobilismo del governo Crocetta

Palermo. Annunciano una primavera all’insegna della mobilitazione Cgil Cisl e Uil siciliane, che sabato 2 aprile saranno in piazza nelle nove principali città dell’isola nell’ambito della protesta indetta su scala nazionale per chiedere di cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani. Il 7 maggio i sindacati terranno, inoltre, a Palermo una manifestazione regionale contro l’inerzia del governo Crocetta, “uno dei peggiori che la Sicilia abbia mai avuto”, hanno detto stamani in conferenza stampa i segretari generali dei tre sindacati, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, per una legislatura che “non ha fatto da spartiacque rispetto al passato”. Al governo Cgil, Cisl e Uil chiedono “un cambio immediato di rotta e di passo, altrimenti – hanno sottolineato – è meglio staccare la spina”. Per quanto riguarda le pensioni, Pagliaro, Milazzo e Barone hanno denunciato che “si continua a cercare di fare cassa sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati ai quali, con la riforma Monti- Fornero, sono stati scippati 80 miliardi di euro”. Cgil Cisl e Uil chiedono la perequazione annua per la rivalutazione delle pensioni, flessibilità in uscita per rinsaldare il rapporto generazionale, il riconoscimento dei lavori usuranti, soluzioni per gli esodati, la separazione tra previdenza e assistenza. Insomma, hanno rimarcato, “un sistema improntato a solidarietà ed equità”. Contestualmente, i sindacati avvieranno la fase di preparazione della mobilitazione del 7 maggio per la quale è previsto un corteo che da piazza Marina raggiungerà piazza Indipendenza, a Palermo. Al governo regionale i sindacati contestano l’immobilismo sul fronte delle riforme e la mancanza di una visione strategica per lo sviluppo della Sicilia. “Abbiamo di fronte il quadro desolante di una Regione senza più risorse e che non è in grado di spendere neppure quelle europee. In silenzio pure di fronte alla decisione del Parlamento europeo del febbraio scorso che ha riconosciuto alla Sicilia la condizione di insularità. Un altro anno e mezzo così e non resterà più nulla in piedi. E’ giunto il momento che i siciliani scelgano il cambiamento e scendano i piazza con noi”. “Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani”, è lo slogan della mobilitazione nazionale che il 2 aprile in Sicilia si svolgerà in questo modo: a Palermo dalle 9.30 gazebo in piazza Politeama, volantinaggio nei comuni di Bagheria, Corleone, Partinico, Petralia Sottana, Termini Imerese. E dalle 17 gazebo con volantinaggio nelle piazze principali di questi centri. A Catania concentramento alle 9.30 in piazza Stesicoro, corteo per via Etnea e comizio di Pagliaro in piazza Manganelli. Messina: concentramento in piazza V. Emanuele Orlando dove parlerà il segretario generale Barone, e corteo fino alla Prefettura. Siracusa: concentramento in piazza Marconi, corteo per Corso Umberto fino alla Prefettura, comizio di Milazzo, in piazza Archimede. Ad Agrigento dalle 9,30 gazebo a Porta di Ponte (di fronte alla Prefettura) con volantinaggio. A Enna concentramento in piazza Vittorio Emanuele con volantinaggio, corteo fino alla Prefettura e consegna di un documento al prefetto. Caltanissetta: gazebo di fronte alla Prefettura con volantinaggio. A Ragusa concentramento in piazza delle Poste e corteo fino alla Prefettura. A Trapani manifestazione alle 9.30 nell’hotel Crystal, in Piazza Umberto I.

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Formazione, Raimondi: “All’improvviso il pasticcio dell’Avviso 3. Prima di cambiare il Governo regionale chiarisca”.

Palermo. “Serve più chiarezza e più trasparenza da parte del Governo regionale: nom può bastare un semplice ricorso di un ente sconosciuto per cambiare la valutazione dell’Avviso 3, perdere le risorse europee e gettare in strada migliaia di famiglie”. Lo sostiene Giuseppe Raimondi della Uil Sicilia, che aggiunge: “Il bando da 160 milioni sino ad oggi è stato considerato il punto di equilibrio fra norme europee e regionali. Ma oggi è tutto da cancellare, rischiando di mandare nel caos un settore già in forte crisi. Per questo chiediamo una convocazione immediata. Andando avanti così ci sarà un ulteriore assalto alle tutele dei lavoratori”.

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Almaviva, Tumminia: “Confermati gli esuberi, a Palermo effetti devastanti”.

Palermo “Questa mattina è stata formalizzata la procedura di licenziamento collettivo per 1.670 lavoratori palermitani di Almaviva. L’azienda ha illustrato, infatti, i numeri relativi al “margine diretto di produzione” e a Palermo il rapporto ha certificato il 9,6 per cento di ricavi a fronte di un obiettivo minimo che si sarebbe dovuto attestare attorno al 21%. Secondo l’azienda questi risultati, dovuti ai processi di delocalizzazione delle gare al massimo ribasso e delle assenze di regole utili al settore dell’outsourcing, hanno costretto al licenziamento. Decisione devastante per migliaia di famiglie. La UilCom Sicilia, questa mattina, ha ribadito ancora una volta che va cercata una soluzione immediata, riaprendo la trattativa con il Governo nazionale. I grossi committenti, pubblici e privati, devono garantire la sostenibilità delle commesse presenti in Sicilia, Almaviva deve utilizzare gli ammortizzatori sociali (pari a 61 milioni di euro) messi a disposizione dal Governo e partecipare attivamente a un processo di normalizzazione dell’intero settore”. Lo sostiene il segretario regionale, Giuseppe Tumminia, che aggiunge: “Abbiamo sollecitato, con l’appoggio delle Istituzioni, l’Azienda a cercare soluzioni per salvare lavoro e lavoratori. Se però Almaviva non è disposta ad impegnarsi è opportuno che passi la mano a qualche imprenditore disposto a garantire la continuità occupazionale o a Palermo scoppierà il caos. Non è pensabile che si mettano per strada migliaia di persone. Intanto domani, ancora una volta, migliaia di lavoratori sciopereranno, in piazza, Indipendenza, per sollecitare la politica ad assumere un ruolo attivo. Per questa vertenza servono misure eccezionali e ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità”.