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Regione, Raimondi: “Contratto scaduto con Ett. Fra quattro giorni in Sicilia sarà il caos”.

Palermo. “Ancora quattro giorni e in Sicilia sarà il caos. Il contratto della Ett, la società che aveva ricevuto dalla Regione il compito di gestire il portale del Piano giovani, è infatti scaduto e non c’è traccia di un bando gara per l’assegnazione di un nuovo appalto. E già oggi alcuni servizi sono sospesi: come le misure relative a Garanzia Giovani e la Did online (dichiarazione di disponibilità che per legge ogni lavoratore deve inviare) . Ma dal 21 marzo, giorno in cui la piattaforma cesserà di funzionare, sarà il terremoto per lavoratori e imprese. Sarà impossibile, infatti, per Governo nazionale, Inps , Inail e tutti gli uffici interessati recepire le informazioni che riguardano assunzioni, licenziamenti e misure di sostegno al reddito”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Siamo molto preoccupati. Sarà un’ecatombe nel momento in cui Ett staccherà la spina. Chiediamo, quindi, un incontro urgente al Governo Crocetta. Non c’è più tempo da perdere”.

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Ex Province, Barone: “Basta con giochi di potere. Subito soluzioni o sarà mobilitazione”.

PALERMO. “I problemi delle ex Province rimangono ancora insoluti. Bisogna reperire le risorse per i dipendenti e per garantire i servizi essenziali ai cittadini. Per questo occorre modificare le disposizioni del Governo nazionale che penalizzano la nostra regione. E per farlo è indispensabile che si completi la legge regionale con norme che non siano in conflitto con la Delrio”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, dopo l’incontro di oggi con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. E Barone aggiunge: “Basta con i giochi di potere. Se la politica siciliana non sbloccherà l’impasse questo sindacato è pronto a mobilitazioni e azioni di protesta”sempre più dure”.

A seguire il comunicato unitario di Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl 

Palermo “Esprimiamo cauta soddisfazione per la decisione della Conferenza dei Capigruppo di calendarizzare per il dibattito d’Aula il disegno di legge sulle ex Province. Lo scontro politico sul futuro delle città metropolitane e dei liberi consorzi deve cedere il passo al senso di responsabilità, perché a pagarne il prezzo più alto sarebbero i lavoratori e i cittadini a cui interessano poco le beghe politiche su chi deve governare i nuovi enti”.

A dichiararlo sono le Segreterie regionali di Cgil – Cisl – Uil che, insieme alle rispettive organizzazioni di categoria Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl, hanno preso parte all’audizione convocata questa mattina in Sala Rossa all’ARS dal Presidente Ardizzone insieme ai Presidenti dei gruppi parlamentari chiedendo proprio di incardinare da subito il disegno di legge per aprire la discussione in Aula.

“Siamo consapevoli che la legge da sola non risolve il problema delle ex Province perché rimane da risolvere il grave problema finanziario, così come pensiamo che il testo possa essere migliorato con emendamenti nel dibattito d’Aula; ma dobbiamo togliere ogni possibile alibi a tutti coloro che legano i destini delle risorse finanziarie che da Roma devono giungere a Palermo al completamento della riforma.

Questo primo passo, però, non ci farà abbassare il livello di attenzione, anche perché restiamo preoccupati per l’assenza di una reale interlocuzione con il governo regionale, oggi praticamente assente, e per la sua scarsa capacità di interloquire in maniera efficace con Roma.

Allo stesso modo, siamo preoccupati per gli esiti del dibattito parlamentare perché anche stamattina è stato chiaro come all’interno dell’ARS si stia consumando una bieca lotta di potere, e a farne le spese sono i lavoratori che rischiano stipendi e posti di lavoro ed i cittadini a cui continuano ad essere negati i servizi.

Per questo manteniamo alto il livello di attenzione proseguendo la mobilitazione insieme ai lavoratori per far sì che presto si trovino le risposte adeguate sul futuro delle città metropolitane e dei liberi consorzi”.

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Beni culturali, Borrelli: “Ci risiamo, niente fondi e personale. Da domenica prossima chiusi tutti i musei siciliani”.

Palermo. “Ci risiamo. In Sicilia, da domenica prossima, tutti i musei e i parchi archeologici resteranno chiusi. Quindi niente visite per la domenica delle Palme, Pasqua e Pasquetta. Tutta colpa dei tagli applicati nella manovra economica che ha penalizzato la Sas, società partecipata che conta 420 lavoratori, addetti alla custodia e alla fruizione dei beni culturali dell’Isola”. Lo dice Gianni Borrelli, della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Anche quest’anno abbiamo ricevuto una circolare regionale che impone a tutti i siti museali di sospendere le turnazioni e l’utilizzo del personale Sas nei giorni festivi. Ciò significa che cittadini e turisti dovranno rinunciare a gite e visite. Un grosso danno economico e d’immagine per la nostra Isola che si ripete ogni anno. Per evitarlo basterebbero circa 800mila euro”. E Borrelli continua: “Questo sindacato da sempre propone una migliore articolazione dei turni e la trasformazione dei circa 250 lavoratori da part-time a full-time. E infine l’impiego dei lavoratori ex Asu, già pagati ogni mese dalla Regione. Sino ad oggi, infatti, sono stati solo 300 quelli utilizzati a fronte di un migliaio in attesa di chiamata. Al Governo Crocetta chiediamo di impiegare, nella prossima variazione di bilancio, le poche risorse rimaste per promuovere la cultura e il turismo, unici settori che potrebbero risollevare questa Isola dalla crisi. E poi c’è l’invito a utilizzare le norme previste dalla Legge Ronchey che prevedono sponsorizzazioni e marketing”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Centri per l’Impiego, Crimi: “Potenziare subito il servizio pubblico riqualificando i dipendenti regionali “

Palermo. “I centri per l’Impiego devono ripartire e subito. Sino ad oggi, però, l’unica norma proposta prevede di affiancare i 1.500 lavoratori degli ex Sportelli ai dipendenti regionali e questo intervento ci lascia molto perplessi. Non è chiaro, infatti, il quadro normativo con cui questo passaggio dovrebbe avvenire ed è forte il rischio di alimentare forti contrapposizioni tra lavoratori. Più che una soluzione ci sembra uno spot elettorale. Per questo diciamo basta”. Lo sostiene Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia, che aggiunge: “E’ necessario trovare nuove soluzioni per rimettere in funzione la struttura e garantire servizi essenziali ai siciliani. Questo sindacato chiede il potenziamento del servizio pubblico, riqualificando subito i dipendenti regionali, e ribadisce che è giusto valorizzare i lavoratori degli ex Sportelli ma in ambiti e con funzioni diverse”.

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Ex Province, Tango e Crimi: “Oggi a Roma, Governo regionale chieda blocco dei contributi e applicazione legge Delrio”.

PALERMO. “E’ giusto chiedere al Governo nazionale di rinviare il pagamento dei 180 milioni relativo al contributo delle ex Province e serve applicare in Sicilia la legge Delrio per normalizzare il quadro normativo. Solo così, infatti, è possibile salvaguardare i circa settemila lavoratori e garantire i servizi essenziali ai siciliani. Il Governo Crocetta deve smettere di utilizzare la propria autonomia per creare solo pasticci ed errori elementari”. Lo sostengono il segretario generale della Uil Fpl, Enzo Tango, e Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl, in occasione dell’incontro previsto oggi a Roma tra l’assessore Lantieri ed esponenti del Governo Renzi. I segretari aggiungono: “E’ altrettanto importante che la Sicilia riceva i 500 milioni, fondi indebitamente sottratti e necessari a chiudere la manovra economica”.

Immagine: di autore incerto disponibile su internet-Policy

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Permessi sindacali, Tango e Palazzotto (Uil Fpl e Fp Cgil): “Esclusi da confronto su nuovo accordo. Governo Crocetta inadeguato e incapace con assessori allo sbaraglio”

Palermo. La Uil Fpl Sicilia e la Fp Cgil Sicilia chiedono da tempo al Governo Crocetta di normalizzare i permessi sindacali dei dipendenti della Regione ma soprattutto di indire le elezioni delle Rsu, elementare norma di democrazia già vigente in tutte le altre regioni d’Italia. Non abbiamo firmato l’accordo, stipulato con altri sindacati, perché ritenuto antidemocratico e illegittimo. Non a caso, proprio pochi giorni fa, la Corte dei Conti l’ha bocciato, dandoci ragione. Al posto, però, di invertire la rotta l’assessorato guidato dalla Lantieri continua a creare pasticci. Stamane ha convocato, infatti, in gran segreto solo le organizzazioni sindacali che quel brutto accordo hanno firmato, escludendo Cgil e Uil dalla riforma. L’ennesimo errore di un Governo regionale inadeguato ed incapace con assessori che sembrano dilettanti allo sbaraglio”. Lo denunciano gli stessi segretari generali Enzo Tango e Michele Palazzotto, che aggiungono: “Siamo pronti ad adire le vie legali per condotta antisindacale. Basta con la illegalità e la non trasparenza. Adesso chiediamo un tavolo di confronto, i lavoratori non possono continuare ad assistere a questi giochi di clientele”.

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Stati Generali, Barone: “Lavoratori in bilico e Finanziaria avara di risposte. La politica adesso non torni a dormire”.

PALERMO. “Più di centomila lavoratori siciliani rimangono in bilico sul precipizio. E dopo una Finanziaria avara di risposte c’è il rischio che la politica siciliana torni a dormire. Per questo la Uil Sicilia chiede al Governo Crocetta e all’Ars di non limitarsi a tamponare le emergenze ma ad affrontare i problemi e trovare soluzioni che diano prospettive alla nostra Isola”. A lanciare l’appello è lo stesso segretario generale, Claudio Barone, in occasione degli Stati generali, “in..Stabilità. La Uil per la Sicilia tra emergenze e prospettive”. “In Sicilia – spiega il leader della Uil – sono ancora a rischio i dipendenti delle ex Province, come i precari degli Enti locali, i lavoratori della Formazione e degli ex Sportelli multifunzionali. E non va meglio per i settori produttivi: la crisi a Gela è tutt’altro che risolta, la dismissione di Versalis rischia di smantellare la Chimica a Priolo mentre per Termini Imerese si stenta ancora a partire”. E Barone continua elencando le emergenze: “70mila sono i posti di lavoro persi negli ultimi anni in Edilizia e Tecnis, la più grossa azienda edile del Mezzogiorno è bloccata con un miliardo di euro di opere a rischio. Non va meglio per i ventimila dei call-center: Almaviva prosegue la sua battaglia ma occorre cambiare il quadro normativo per evitare la delocalizzazione selvaggia all’estero. Per i Forestali si parla sempre di riforma ma non si vede la luce. Ventimila dipendenti degli Ato Rifiuti non sanno che fine faranno mentre i Comuni incaricano nuove ditte private per la raccolta. Non basta solo tamponare le emergenze. I settori di Agricoltura e Turismo hanno dato timidi segnali di ripresa, per questo vanno sostenuti con forza. Recuperare l’efficienza della macchina burocratica regionale e utilizzare le nostre risorse è necessario: musei e siti monumentali devono essere aperti 365 giorni all’anno, senza scuse, utilizzando i precari Asu”. Segnali positivi anche dalla Sanità: dopo il risanamento finanziario – secondo la Uil Sicilia – bisogna adesso potenziare il settore, fare concorsi per offrire ai siciliani servizi più adeguati. “E non si può continuare a sprecare le uniche risorse disponibili per lo sviluppo – conclude Barone -, quelle europee, che vengono spese poco e male in un’Isola che ha bisogno di infrastrutture, servizi e di sostegno allo sviluppo. Questo sindacato fa proposte e chiede alla politica di non limitarsi a tamponare le emergenze ma a costruire, senza più rinvii, soluzioni che diano una prospettiva di sviluppo non assistenziale”.

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Regionali, Tango: “Quell’accordo era antisindacale, per questo non abbiamo firmato. Ennesima brutta figura del Governo Crocetta”.

PALERMO. “La bocciatura dell’accordo sulle libertà sindacali, da parte della Corte dei Conti, non ci coglie certo di sorpresa. La Uil Fpl si è sempre rifiutati di firmare perché non applicando le norme già in vigore in tutte le altre regioni d’Italia e per tutti i lavoratori del Pubblico impiego, sarebbero stati “aggrediti” i diritti sindacali”. Lo dice lo stesso segretario generale, Enzo Tango, che spiega: “Nel documento i risparmi erano farlocchi ma soprattutto non era prevista l’elezione delle Rsu, massima forma di democrazia elettorale. Il Governo regionale deve smetterla di fare brutte figure, screditando sempre di più quei sindacati che ogni giorno lavorano con coraggio e trasparenza. Adesso chiediamo l’immediata applicazione delle regole non solo sui tagli ma sulla immediata elezione delle rappresentanze sindacali”.

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Minacce a sindacalista, la Uil Sicilia: “Massima solidarietà a Santoro e al lavoro da lui svolto sino ad oggi“.

Palermo. La Uil Sicila esprime “massima solidarietà e vicinanza a Gaspare Santoro, responsabile dell’Ufficio Vertenze, la cui famiglia ieri è stata oggetto di pesanti aggressioni e minacce. Le indagini adesso sono in corso e ci affidiamo alla magistratura. Intanto esprimiamo pieno sostegno a Santoro e al lavoro da lui svolto sino ad oggi, sempre all’insegna della legalità e in difesa dei diritti dei lavoratori”.

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Finanziaria, Barone: “Nessuna emergenza è stata risolta. Futuro di lavoratori e precari sempre in bilico”.

PALERMO. “Guardando quello che hanno combinato i politici siciliani con questa Finanziaria, definirla Legge di Stabilità appare provocatorio. Nessuna emergenza, infatti, è stata risolta e il futuro di lavoratori e precari resta in bilico. I conti della Regione quadreranno solo quando il Governo nazionale deciderà di stanziare 500 milioni mancanti. Forse”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che spiega: “All’interno della manovra economica sono insufficienti le risorse per le ex Province. Chi pagherà i circa settemila dipendenti che non potranno usufruire della mobilità come nel resto d’Italia? Per i 24 mila precari degli Enti locali, invece, l’ennesima stentata proroga ma nessuna idea credibile di stabilizzazione. E per i Forestali, ancora una volta, l’auspicio di una riforma futura”. E il leader della Uil continua: “Azzerare il consiglio di amministrazione non è sufficiente per il rilancio di Riscossione Sicilia. Serve recuperare efficienza nei servizi e garantire i lavoratori. Adesso, dopo l’approvazione della manovra, Ars e Governo non devono tornare a dormire. Questo sindacato chiede alla politica di non limitarsi a tamponare le emergenze ma a costruire, senza più rinvii, soluzioni che diano una prospettiva di sviluppo non assistenziale”.