Palermo. “Mentre la politica litiga sulla distribuzione delle poltrone per formare la nuova giunta regionale, mentre clientelismo e corruzione dilagano, in Sicilia le emergenze, senza riforme e soluzioni, peggiorano di giorno in giorno. Dai Forestali, ai precari degli Enti locali che fra meno di un mese saranno in mezzo alla strada, e sino ai lavoratori della Formazione. Per questi lavoratori non ci sono garanzie occupazionali. Per non parlare delle città a secco, oggi nel 2015, e dei collegamenti ridotti a un colabrodo. Un disastro”. Lo dicono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone, che proseguono: “Adesso serve un nuovo governo autorevole, che sia capace di trovare soluzioni immediate per i lavoratori e di sbloccare investimenti per lo sviluppo. Altrimenti è meglio andare al voto”.
Autore: admin-uilsicilia
Fincantieri, Comella: “Trattativa sulla Cig verso l’accordo. Ma l’ultima parola spetta ai lavoratori“.
Palermo. “La trattativa per la cassa integrazione dei circa 500 lavoratori di Fincantieri a Palermo si avvia a conclusione. Questa settimana le organizzazioni sindacali e l’Azienda si incontreranno, infatti, per definire gli accordi”. Lo dice Enzo Comella della Uilm Sicilia, che aggiunge: “Abbiamo sempre chiesto il ritiro della procedura attuale ma l’Azienda non si è resa disponibile, anzi ci ha comunicato che in caso di mancato accordo procederà in maniera unilaterale. La Uilm assieme alla Fim ha definito, quindi, i contorni di un nuovo probabile accordo, che spiegherermo ai lavoratori in assemblea domani, martedì 3 novembre. Mentre mercoledì, 4 novembre, si svolgerà il referendum. L’ultima parola spetta ai lavoratori”.
Mobilitazione, Barone: “In Sicilia clientelismo e corruzione dilagano e la politica si occupa di poltrone e rimpasti. Adesso basta”.
Siracusa. “Nemmeno quest’anno in Sicilia si è arrestata la crisi economica e sociale. Su cinque milioni di abitanti, infatti, circa un milione oggi è senza lavoro. L’ultimo rapporto Svimez conferma che la Sicilia è l’unica regione d’Italia, a fronte di un Nord in leggera ripresa e di un Mezzogiorno stazionario, in cui continua la recessione. I giovani sono quelli nella condizione più difficile e sempre di più scelgono di lasciare l’Isola. Abbiamo chiesto al Governo Crocetta impegni precisi per affrontare le emergenze e fare le riforme, per tutelare i posti di lavoro e sbloccare i nuovi investimenti, per superare il precariato e garantire servizi efficienti ma sino ad oggi non abbiamo ottenuto riposte valide. Le riforme legiferate sono state tutte impugnate e si passa da un’emergenza a un’altra senza alcuna prospettiva. Anche il governo nazionale ha gravi responsabilità. Dopo tanti annunci a favore del Mezzogiorno, infatti, nessuna misura è stata prevista nella Legge di Stabilità. La Sicilia, inoltre, rischia di essere colpita dall’annunciato disimpegno dell’Eni nella chimica e nella raffinazione petrolifera. Dopo Gela anche Priolo: un fallimento che non possiamo accettare e che vede la desertificazione industriale sempre più vicina”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, oggi alla manifestazione di Siracusa, che prosegue: “Negli ultimi cinque anni – continua il leader della Uil – nella nostra regione sono andati persi circa 200 mila posti di lavoro e hanno chiuso i battenti oltre quattromila imprese. Ad essere colpiti sono stati soprattutto i settori del commercio, dell’edilizia e dell’industria. Insomma un disastro economico. Adesso è necessario sbloccare gli investimenti, senza i quali è impossibile difendere il nostro tessuto produttivo. Non abbiamo ricevuto segnali concreti dalla politica. Una politica che si occupa solo di rimpasti e di poltrone mentre clientelismo e corruzione dilagano. Non è nemmeno chiaro se si riuscirà a fare una Finanziaria e intanto si rischia seriamente il default, i cui danno saranno pagati dai siciliani. Per questo la Uil continuerà a tutelare i diritti e non i privilegi. Sosterremo l’azione di chi vuole cambiare le cose ma saremo pronti a combattere contro chi vuole bloccare il cambiamento”.
Forestali, Pensabene: “Provvedimento tardivo e tampone. Vogliamo garanzie o tra dieci giorni sarà ancora emergenza“.
Palermo. “Il disegno di legge approvato ieri, che destina 16 milioni per i 24mila forestali siciliani, e’ solo un provvedimento tardivo e tampone. Queste risorse possono garantire, infatti, solo dieci giornate lavorative”. Lo dice Gaetano Pensabene, segretario della Uila Uil Sicilia, che intanto alla dirigenza del settore chiede l’immediata riassunzione dei lavoratori. E aggiunge: “Adesso attendiamo una risposta dal Cipe per lo sblocco degli 88 milioni, altrimenti tra qualche giorno sarà ancora emergenza. I lavoratori sono stanchi e senza un euro in tasca. Senza risposte concrete siamo pronti a scendere ancora una volta in piazza”.
Immagine: di autore incerto disponibile su Internet – Policy
Blutec, Comella: “Tutto fermo e niente cassa integrazione per 700 lavoratori
Palermo. “E’ ancora fermo il progetto industriale di Blutec di Termini Imerese. Dopo l’incontro al ministero dello Sviluppo economico sullo stato di avanzamento e monitoraggio del progetto industriale non abbiamo ricevuto più notizie e i 700 lavoratori ex Fiat questo mese non percepiranno nemmeno i soldi”. Lo dice il segretario della Uilm Palermo, Enzo Comella che aggiunge: “A Roma era stato autorizzato il decreto per l’utilizzo della cassa integrazione per ristrutturazione aziendale. E Blutec aveva assicurato, in caso di ritardo, l’anticipo del pagamento. Oggi però questi soldi non sono arrivati. E non sappiamo quello che succederà. Per questo chiediamo ai vertici dell’azienda di onorare gli impegni presi con i lavoratori siciliani e al Governo Renzi di sbloccare il decreto. Altrimenti ci dicano la verità sulla reindustrializzazione del sito ex Fiat”
Cgil, Cisl e Uil: il 31 ottobre mobilitazione unitaria per chiedere “Lavoro-Sviluppo-Legalità”
“La Sicilia vive un vero stato di emergenza, lo sfascio è ovunque, tutti i settori sono in allarme, bisogna cambiare subito passo, il 31 le piazze di tutta la regione chiederanno la svolta immediata”. Cosi i tre segretari Cgil, Cisl e Uil, Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo, Claudio Barone, hanno presentato stamani la grande mobilitazione di sabato prossimo 31 ottobre che vedrà i tre sindacati confederali scendere in piazza in nove città dell’Isola per chiedere “Sviluppo-Lavoro-Legalità”. L’hastag della manifestazione sarà #SiciliaInEmergenza. Diversi i punti della piattaforma presentata stamani dai sindacati e stilata da Cgil Cisl e Uil per chiedere finalmente “la svolta e l’uscita dell’empasse in cui si trova da anni la Sicilia”: chiarezza sui conti della Regione con una riqualificazione della spesa e i tagli agli sprechi, la lotta all’evasione, misure di inclusione sociale e contrasto alla povertà e sostegno delle persone non autosufficienti, il finanziamento degli ammortizzatori sociali, la creazione della centrale unica degli acquisti; costi standard e taglio delle consulenze e degli sprechi, la riforma e ammodernamento dell’amministrazione regionale, il superamento dell’impasse sulla riforma delle Province, e ancora la soluzione delle principali vertenze industriali del territorio, interventi per le infrastrutture (collegamenti stradali e ferroviari), la riforma della Formazione professionale e degli Sportelli Multifunzionali, la programmazione dei 12 miliardi d’investimenti Ue per il prossimo decennio. In piazza nelle nove province, ci saranno lavoratori, disoccupati, pensionati, famiglie che porteranno la loro testimonianza sulle vertenze dei territori e sull’“immobilismo che sta soffocando l’Isola in ogni settore”. “Questo governo regionale le ha sbagliate tutte e la Sicilia sta affondando” ha spiegato Michele Pagliaro segretario Cgil Sicilia. “La vicenda dei forestali è emblematica dell’incapacità e dell’immobilismo dell’esecutivo – ha aggiunto – non è la sola. Penso alla formazione professionale, ai precari, ai giovani senza lavoro ma anche alle strade al dissesto e alle riforme non realizzate. Noi chiediamo un governo che governi, che agisca. E a Renzi e ai suoi adepti diciamo basta con l’atteggiamento pilatesco verso il Sud”. Tutti i settori sono in crisi, hanno ribadito i sindacati. “Per non parlare di quanto sia venuto meno il diritto alla mobilità dei siciliani – ha affermato Mimmo Milazzo, segretario Cisl Sicilia – , drammatica è infatti la condizione in cui versano le infrastrutture, emblematico dello stato della nostra regione, bisogna intervenire sul dissesto idrogeologico utilizzando il personale forestale, troppe le vertenze irrisolte, l’industria sta perdendo pezzi, la povertà sale al 25%, le famiglie sono esasperate. Non ci interessano i cambi di casacca, gli scambi di poltrone, ci interessano solo vere politiche di rilancio, di sviluppo, di riqualificazione della spesa pubblica e del bilancio. E’ il momento di agire dopo anni di leggi inconcludenti, che hanno mostrato una evidente incapacità gestionale da parte di questo governo”. E il segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone ha aggiunto: “La Sicilia è al collasso. Le emergenze non si contano più e sono ormai ingestibili. La politica non è più in grado nemmeno di metterci le pezze. Hanno preso in giro i forestali nella più totale incoscienza e non va meglio per tutti gli altri lavoratori sempre più spesso senza garanzie per il futuro. La situazione sta per esplodere, e noi abbiamo il dovere di guidare la protesta dei siciliani e di chiedere un cambio di rotta. Così non possiamo più andare avanti, siamo sull’orlo del precipizio. Se la politica non è in grado di affrontare e risolvere le emergenze, allora è meglio staccare la spina”. Negli anni della crisi si sonopersi 170mila posti di lavoro, denunciano Cgil Cisl e Uil. Il Pil nell’Isola, dal 2008 al 2014, ha registrato una caduta del 17%, con punte del – 40% nel settore industria e del – 58% in quello delle costruzioni. I sindacati ribadiscono “nessunaprospettiva si apre per i giovani, mentre per i precari storici non arriva ancora la stabilizzazione e diventa sempre più difficile ottenere anche l’ennesima proroga dei contratti. L’emergenza tocca tutti i settori che dovrebbero essere trainanti per l’economia siciliana”. In particolare nel capoluogo siciliano, il presidio sarà in piazza Verdi dalle ore 9,30, a Trapani al Teatro Ariston dalle 9,30, ad Agrigento dalle 9,30 un corteo partirà da via Atenea e si concluderà all’auditorium ex chiesa San Pietro via San Francesco. A Catania appuntamento davanti la sede distaccata della Regione ex Palazzo Esa, a Messina al Palacultura dalle 10. A Caltanissetta la manifestazione si svolgerà a Sommatino con una veglia di preghiera alle ore 10, nella chiesa Madre di Piazza V. Emanuele e alle 11, 30 il presidio nella miniera Trabia Tallarita. Ad Enna Cgil Cisl e Uil si ritroveranno presso la Sala Cerere a Palazzo Chiaramonte, a Ragusa l’appuntamento è fissato per le ore 9.30 nella sala Avis di Via Vittorio Emanuele Orlando. A Siracusa manifestazione in largo XXV luglio (Piazza Pancali davanti il tempio di Apollo) a partire dalle ore 9.30. A Palermo la manifestazione sarà conclusa dal segretario Cisl Sicilia Mimmo Milazzo, ad Enna dal segretario Cgil Sicilia Michele Pagliaro e a Siracusa dal segretario Uil Sicilia Claudio Barone. I dati della crisi parlano chiaro: i disoccupati, sono il doppio rispetto alla media nazionale. “Necessaria la svolta che deve passare – aggiungono Cgil Cisl e Uil – dall’apertura di tavoli di confronto sulle vertenze ‘storiche’ mai risolte, ci convochino subito per definire una strategia per uscire dalle emergenze, temiamo gravi tensioni sociali”. I tre sindacati sollecitano anche “l’utilizzo delle risorse dei Fondo strutturale della nuova programmazione europea 2014-2020, per creare occasioni di sviluppo nel prossimo decennio”, e un confronto fra governi regionale e nazionale, e il sistema delle aziende pubbliche di servizi – in particolare Anas e Ferrovie dello Stato – “per rivendicare l’attuazione degli accordi di Programma Quadro per la modernizzazione della rete ferroviaria, della portualità e della logistica”. Ma migliaia di lavoratori attendono anche le somme degli ammortizzatori sociali “non è possibile – concludono Cgil Cisl e Uil – che la burocrazia tolga il sostentamento mensile dei lavoratori e delle loro famiglie, sono necessarie nuove risorse per evitare la macelleria sociale”.
Forestali, Barone: “I licenziamenti non sono scongiurati. Continuando così sarà il caos”.
Palermo. “Non è ancora chiaro se il Governo regionale riuscirà a mettere qualche toppa, e a rinviare di alcuni giorni il licenziamento dei 24mila forestali siciliani, o se ancora una volta assisteremo all’ennesima burla. I lavoratori sono sempre più esasperati e continuando così sarà sempre più difficile governare le proteste. E’ evidente la totale inadeguatezza della politica che non riesce più a gestire questa emergenza”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “Il presidente Crocetta deve assumersi le proprie responsabilità e promulgare atti che consentano di risolvere subito questa emergenza, non solo per una decina di giorni. Occorre arrivare sino a fine anno e mettere mano alla riforma del settore come sempre chiede questo sindacato”.
Coppie di fatto, Affronti: “Basta discriminazioni in Sicilia. Lavoriamo per estendere gli stessi diritti e doveri contenuti nel matrimonio”.
Palermo. “E’ fondamentale e urgente che sul tema dei diritti civili l’Italia possa recuperare terreno rispetto all’arretratezza culturale. Ed è necessario estendere alle coppie di fatto e alle unioni civili della Sicilia gli stessi diritti e doveri contenuti nell’istituto del matrimonio, come quelli relativi all’assistenza sanitaria, al regime patrimoniale e all’eredità”. Lo sostiene Giuseppe Affronti, responsabile del Coordinamento Diritti della Uil Sicilia, che aggiunge: “Su 28 Paesi dell’Unione europea, 17 si sono già dotati di una legislazione in materia, mentre 9 – fra questi l’Italia – non prevedono ancora alcun tipo di tutela per le coppie omosessuali. Non possiamo continuare così. Serve superare queste discriminazioni attraverso l’azione sindacale. La difesa dei diritti delle coppie di fatto deve diventare una tema di confronto tra le parti sociali con l’obiettivo di rafforzare gli interventi nella contrattazione, di individuare buone prassi e strategie per una parità senza esclusioni”.
Scuola, Parasporo: “Riforma mai partita in Sicilia e settore alla sbando. Subito risposte”.
Palermo. “La riforma della Scuola in Sicilia non è mai stata avviata. Gli insegnati lavorano in condizioni precarie e in strutture fatiscenti. Sono partite a rilento le assunzioni che riguardano il personale docente e il personale Ata è stato falcidiato dalla Finanziaria. Da dieci anni si aspetta il rinnovo contrattuale. Insomma una vera e propria emergenza nell’Isola”. Lo dice Claudio Parasporo, segretario generale della Uil Scuola, che aggiunge: “Chiediamo alla politica risposte immediate e concrete. Non possiamo più andare avanti cosi. Il settore della scuola, che dovrebbe garantire un’equa istruzione ai nostri giovani che sempre più spesso lasciano la Sicilia in cerca di occupazione, è allo sfascio”. Domani alle 15.30 si terrà una manifestazione di protesta in piazza Verdi a Palermo ed in piazza Bellini a Catania per rinnovare il contratto e cambiare la Legge 107.
Forestali, Pensabene: “Bene rassicurazione di Crocetta ma allerta resta alta”.
Palermo. “Prendiamo atto della volontà del Governo regionale di trovare nei prossimi giorni una soluzione per salvare i diritti dei forestali siciliani. Ma la situazione di allerta resta sempre alta e siamo pronti a difendere questi lavoratori a qualsiasi costo. Siamo stanchi di questa situazione, non è giusto giocare così con il futuro di migliaia di famiglie”. Lo dice il segretario regionale della Uil Uila, Gaetano Pensabene, dopo l’incontro di oggi con il presidente Crocetta.