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Area Vasta, Lionti: “Obbligo di green pass non diventi nuovo salasso per lavoratori”.

“Siamo soddisfatti perché dalla riunione di oggi promossa dalla Prefettura di Siracusa emergono percentuali alte di vaccinati tra i dipendenti in enti e aziende della provincia aretusea. Questa era e resta la strada maestra per impedire ulteriori avanzate al Covid-19, ma rispettiamo la libertà di scelta lasciata ai cittadini da Governo e Parlamento. Esiste, invece, l’obbligo di green-pass che non può tradursi in un ulteriore salasso per lavoratrici e lavoratori, molti già tartassati e sottopagati. Ciò vale particolarmente nella nostra terra. Sollecitiamo tamponi gratuiti: a imprenditori e istituzioni politiche chiediamo buon senso e confronto per giungere a soluzioni concordate, evitando tensioni e strumentalizzazioni”.

Lo dichiara Luisella Lionti, segretaria organizzativa della Uil Sicilia con delega all’Area Vasta Palermo-Siracusa-Ragusa-Gela, che stamattina in videoconferenza ha partecipato a un vertice con le parti sociali convocato dal prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, sull’imminente applicazione dell’obbligo di green-pass nei luoghi di lavoro. Luisella Lionti, che assieme al segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone ed a tutta l’organizzazione sindacale ha convintamente aderito alla manifestazione nazionale unitaria antifascista di sabato per il lavoro e la democrazia, sottolinea: “Abbiamo lanciato in agosto un appello affermando che Siracusa non poteva permettersi di essere maglia nera per vaccinazioni e siamo contenti che sia stato raccolto da molti, ma non accetteremo che su decisioni individuali di segno contrario qualcuno voglia costruire operazioni criminali, del tutto distinte e distanti dalla lotta al Covid-19. L’assalto alla Cgil è un attacco a tutto il movimento sindacale. Se un secolo dopo qualcuno ancora farnetica di Marcia su Roma, è fuori dal tempo e dalla storia. Insomma, non ha capito nulla!”.

“Siracusa e tutta la Sicilia – conclude Luisella Lionti – vogliono difendere a ogni costo il diritto proprio e altrui alla vita e alla salute. Anche noi siamo impegnati ormai da giorni a programmare ogni attività per rispettare le misure in materia di green-pass, così come dal primo giorno della pandemia abbiamo profuso il massimo impegno per assicurare a personale e utenti massima sicurezza di accesso e permanenza negli uffici Uil di servizio al cittadino. Da questa terra, particolarmente da questa terra, vogliamo però ribadire il chiaro messaggio del nostro leader nazionale Pierpaolo Bombardieri che ha definito contradditorio inserire il green pass e non definire la gratuità dei tamponi. Con Bombardieri, vogliamo dire che vale il principio per cui i lavoratori non devono sostenere costi e che pure oggi deve essere permesso alle aziende di defalcare le spese per gli investimenti fatte sulla sicurezza consentendo così gratuità di tamponi. Non si lasci che disagio si sommi a disagio e che su questo qualche delinquente possa speculare per coltivare nuove strategie del terrore”.

L’ufficio stampa Gerardo Marrone. 

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Agricoltura, Barone: “I progetti bocciati da governo nazionale necessari per la Sicilia.

Palermo. “I progetti bocciati da Roma sarebbero stati fondamentali per riammodernare il sistema irriguo dell’Isola. Adesso non ci interessa sapere di chi è la colpa della loro bocciatura, dobbiamo capire se è possibile recuperali utilizzando magari fondi alternativi. L’agricoltura siciliana ha bisogno di questi interventi”. Commenta così Claudio Barone segretario generale della Uil Sicilia, la decisione del ministro Patuanelli (nella foto) che ritenuto i progetti presentati dalla Regione siciliana “non ammissibili”, negando quindi l’utilizzo dei fondi europei. E Barone aggiunge: “Bisogna sbracciarsi subito per limitare i danni. In ogni caso sarebbe opportuno verificare prima il materiale da inviare al governo nazionale. Non possiamo scoprire, sempre dopo, che sui nostri progetti ci sono osservazioni e critiche. Ma quello che più ci spaventa è la mancanza totale di dialogo con Roma, bisogna uscire da questo cortocircuito”.

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Svolta per i lavoratori delle Ipab siciliane, sottoscritto protocollo d’intesa tra Regione e sindacati

Svolta per i lavoratori delle Ipab siciliane.

È stato sottoscritto oggi tra Regione e sindacati un protocollo d’intesa sui percorsi di riqualificazione e riutilizzo del personale dipendente di questi enti che da anni ormai si trovano in grossissime difficoltà economico-finanziarie. “Un obiettivo per cui abbiamo lavorato tanto e che permette finalmente di restituire una prospettiva a tanti lavoratori che da troppo tempo non avevano riconosciuta la giusta dignità professionale. Inoltre, si delinea un modello che potrà essere utilizzato anche per altri settori delle funzioni locali”, affermano Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango, rispettivamente segretari generali regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

In prima battuta, il protocollo prevede l’avvio di percorsi di riqualificazione dell’attuale personale pubblico delle Ipab con qualifica di operatori socio-assistenziali in operatori socio-sanitari o in altre figure amministrative con competenze informatiche e digitali, sulla scorta delle indicazioni fornite dall’assessorato regionale ala Salute, al fine di poterli impiegare in modo temporaneo o definitivo nelle strutture pubbliche e sanitarie siciliane. I processi di riqualificazione, che avverranno su base volontaria, saranno a totale carico dell’amministrazione regionale che sfrutterà le risorse extra regionali del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e Next Generation Eu. “Un primo passo verso la risoluzione concreta di una situazione critica che perdura da troppo tempo che vedeva questi lavoratori stipati in un limbo, senza poter nemmeno accedere a misure di sostegno al reddito”, proseguono i sindacalisti.

Nella stessa giornata, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Temp – quest’ultima con il segretario generale regionale, Danilo Borrelli – hanno affrontato con l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, il nodo relativo alla vertenza degli Asu. “Attendiamo di conoscere quali determinazioni arriveranno dal governo e dal parlamento regionali dopo la vicende della norma all’Ars. Per noi – è la posizione di Agliozzo, Montera e Borrelli – il traguardo finale resta sempre e comunque la stabilizzazione di questi lavoratori, precari ormai da più di 24 anni. Riteniamo che a questo punto non sia più ammissibile un passo indietro, nemmeno sul versante delle risorse economiche stanziate per l’obiettivo, e per questo ci aspettiamo che finalmente si avvii un’azione di sistema che coinvolga anche Roma”.

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Blutec, Ficco: “Firmato accordo per la cassa integrazione”.

“Oggi abbiamo firmato, con la procedura di amministrazione straordinaria presso il ministero del Lavoro, l’accordo per la richiesta della cassa integrazione per Blutec fino al 7 novembre o per tutta la durata della amministrazione straordinaria”. Lo rende noto Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto. “Entro il 7 novembre – spiega Ficco – sarà presentato dai Commissari al Ministero dello Sviluppo economico un nuovo programma di cessione dei rami di azienda. La approvazione del nuovo programma giustificherà poi la concessione della cassa per tutto il periodo necessario alla sua attuazione, per un massimo di 24 mesi. Confidiamo che il decreto di concessione da parte del Ministero del Lavoro arrivi presto, così da dare il doveroso sostegno ai lavoratori che versano in un frangente così difficile”. “Il nuovo programma dovrà contenere una soluzione per tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani, compresi quelli di Termini Imerese che da troppo tempo attendono di vedere mantenute le promesse di rilancio del sito”.

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Esecutivo a Ragusa, Barone e Lionti: “Rete viaria da incubo. Subito confronto con Governo regionale“.

RAGUSA. “Non basta inaugurare, dopo lunga attesa, un pezzettino di autostrada se poi lavoratori, cittadini e imprese devono fare i conti ogni giorno con una rete viaria dissestata”. Lo affermano il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e la segretaria organizzativa regionale con delega all’Area Vasta Palermo-Siracusa-Ragusa-Gela, Luisella Lionti, a Ragusa per una riunione dell’Esecutivo territoriale Uil. E aggiungono: “Si pensi, tra l’altro, agli oltre 500 chilometri di strade gestite dal Libero Consorzio. Segnalazioni, articoli giornalistici, proteste testimoniano un inaccettabile stato della viabilità, ovunque e comunque fonte di rischi e disagi. Non si aiuta così lo sviluppo di un territorio, a forte vocazione turistica e produttiva. Anzi, si deprime. Chiediamo – continuano Barone e Lionti – un confronto urgente a governo regionale e amministrazioni comunali. All’impegno dei dipendenti pubblici nell’ex Provincia e negli altri enti locali, costretti a operare tra mille difficoltà e carenze, corrisponda finalmente una concreta attenzione da parte della politica. Un argomento, speriamo, per la cosiddetta cabina di regia della Regione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non di solo Pnrr, comunque, possono vivere Ragusa e la Sicilia. Qualcuno spieghi dove sono finite le altre risorse disponibili per le infrastrutture che nel nostro territorio non esistono, o che esistono ma in condizioni pietose. Qualcuno spieghi dove sono i progetti e i cantieri per le opere davvero necessarie, occasioni di lavoro buono e crescita collettiva in una provincia-simbolo delle opportunità negate ai siciliani”.

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Regione, Barone: “Bene assunzioni ma bisogna implementare interventi di politiche attive del lavoro. Basta perdere tempo”.

“La Regione ha sbloccato le 300 assunzioni finanziate dallo Stato. E’ una boccata d’ossigeno per la macchina regionale che in parte andrà in rinforzo nei Comuni, già in condizione di estrema difficoltà. Perché gli enti locali possano sviluppare progetti e utilizzare i fondi a loro destinati bisogna, però, pensare a supportarli creando delle strutture consortili per la progettazione ed evitando, così come successo in passato, di non spenderli e vederli dopo destinati ad altre aree geografiche”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che restando in tema di assunzioni, aggiunge: “Serve procedere all’assunzione del 1.100 lavoratori nei Centri per l’impiego, anche questi finanziati dallo Stato per tre anni di cui purtroppo uno già perso e gli altri due a rischio. Il vecchio bando è stato bloccato per via della modifica della legge Brunetta sulle norme di reclutamento del personale della pubblica amministrazione ma non si possono tollerare ulteriori ritardi, si deve procedere a redigere il nuovo bando secondo le nuove normative”. E il leader della Uil continua: “In Sicilia ci sono 600 mila percettori del reddito di cittadinanza ed emergenza. Un sostegno necessario per evitare il dramma sociale ma adesso bisogna implementare interventi di politiche attive del lavoro. Nelle assunzioni dei centri per l’impiego è prevista la riqualificazione del personale regionale, a cui è riservata una quota, e il recupero dei navigator e degli ex sportellisti che hanno competenze professionali certificate, la Regione deve dare risposte subito. Abbiamo concordato, infine, con il governo Musumeci che è necessario rivedere il patto Stato-Regione che blocca le assunzioni rischiando di mandare al collasso la stessa Amministrazione. Ma diventa complicato farlo se la stessa Regione non fa ancora partire le assunzioni richieste e finanziate dallo Stato”.

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Regione, Barone e Bottaro: “Bene via libera a Pears, si apra fase di transizione“.

“Il via libera dell’assessorato all’Ambiente al piano energetico regionale (Pears) è certamente una notizia positiva – dichiarano Claudio Barone e Andrea Bottaro, segretari della Uil Sicilia e della Uil Tec Sicilia -, ma non si può eludere la necessità di aprire una fase di transizione considerando che la raffinazione rappresenta il 60% dell’export della nostra regione e che la Sicilia è il principale produttore in Italia di idrocarburi raffinati. Crediamo che la nostra Isola possa diventare un hub energetico all’interno del Mediterraneo e rifiutiamo categoricamente l’idea che perda il proprio tessuto produttivo trasformandolo in depositi costieri ed elettrodotti”. E Barone e Bottaro aggiungono: “La transizione va gestita attraverso il sostegno alle raffinerie presenti sul territorio che necessitano di investimenti e diversificazione produttiva. E’ necessario, quindi, supportare lo strumento del patto Stato-raffinazione, destinare risorse del Pnrr a questo settore, costruire con il governo regionale una strategia a supporto della produzione di idrocarburi”. Stesso ragionamento per le centrali elettriche. “Non si devono ostacolare i piani di riconversione delle centrali come accaduto alla A2A di San Filippo del Mela – spiegano i leader sindacali -. La transizione si gestisce attraverso l’ammodernamento dell’apparato produttivo esistente, diminuendo le emissioni e l’impatto ambientale, costruendo un percorso che porti all’idrogeno. La Sicilia ha tutte le caratteristiche per essere un hub europeo sia per la propria posizione geografica sia per il proprio patrimonio produttivo e di infrastrutture che possono essere riconvertite. Occorre abbandonare la demagogia e l’utopia quando si affronta il tema dell’idrogeno, occorre avere un approccio scientifico coinvolgendo i soggetti specializzati che hanno le competenze per disegnare un futuro industriale e produttivo”.

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Sanità, Barone e Tango: “Riorganizzare il sistema sanitario non disperdendo professionalità”.

Palermo. “E’ necessario riorganizzare il nostro sistema sanitario regionale non disperdendo il patrimonio di esperienze e professionalità messe in campo per fronteggiare la pandemia. Il governo Musumeci non può perdere altro tempo altrimenti i problemi che riguardano questo settore rimarranno insoluti”. Questa la richiesta di Claudio Barone ed Enzo Tango, segretari della Uil e Uil Fpl Sicilia, ieri all’incontro con l’assessore regionale Razza, che hanno aggiunto: “Competenze mediche, infermieristiche, informatiche e amministrative sono preziose e necessarie per costruire un modello diverso di sanità che consenta un’assistenza migliore nel territorio”. Case della salute, coordinamento della rete dei medici di famiglia, guardie mediche, strutture territoriali, telemedicina, formazione e qualificazione di personale, specializzazioni: per la Uil tutto questo è possibile utilizzando le risorse che si sono liberate dopo l’emergenza sanitaria. Importantissima, oggi più che mai, per questo sindacato potrebbe essere la funzione del Cefpas. E Barone e Tango continuano: “Una rete medica più efficiente può consentire di recuperare risorse diminuendo ricoveri impropri e viaggi della speranza che portano più di 350 milioni alle altre regioni”. Un’altra criticità per la Uil Sicilia è quella della Seus-118: “La Regione deve sciogliere ogni indugio e adottare subito soluzioni per mettere in sicurezza i lavoratori e questo servizio essenziale di emergenza-urgenza”.

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Morti su lavoro, Barone: “Massimo cordoglio alla famiglia“.

Palermo. La Uil Sicilia e Palermo esprime massimo cordoglio ai familiari di Vincenzo Ribaudo, l’operaio morto stamattina sul lavoro. E lo stesso segretario Claudio Barone aggiunge: “In attesa che sia accertata l’esatta dinamica dell’incidente è intollerabile che ancora oggi, dal governo Musumeci, non arrivino risposte in merito all’ aumento e all’adeguamento della pianta organica degli ispettori del lavoro in Sicilia. Non si può parlare di semplice disattenzione – continua il leader della Uil -. Sembra ci sia una volontà precisa di non potenziare gli organismi di controllo. Senza controlli, però, le norme non possono funzionare. Chi continua, di fatto, a impedire la sicurezza sul lavoro ha la responsabilità morale di questi morti”. La Uil continuerà a battersi per ottenere più garanzie e tutele appoggiando la campagna social nazionale #Zero morti sul Lavoro.

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Anziani, Barone: “Mai censite le strutture ricettive in Sicilia. Una vergogna, subito norme e l’istituzione di un registro”.

“In Sicilia le strutture ricettive per anziani, un milione circa, non sono mai state censite. Nessun Comune e neanche la Regione è a conoscenza di quali e quante siano. E’ una vergogna”. Apre così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, l’Esecutivo confederale regionale, e spiega: “Non esistono procedure autorizzative particolari. Chiunque può aprire e gestire in appartamento, una casa di riposo che diventa spesso un lager incontrollato e incontrollabile. E in una regione dove gli anziani restano sempre meno in famiglia è necessario intervenire subito. Per questo chiediamo norme per regolare il settore e l’istituzione di un registro di queste attività. E’ un problema che dobbiamo risolvere senza fare sconti a nessuno”. E il leader della Uil conclude: “E’ questo il momento per un cambio di passo. Non si può affidare la tutela degli anziani solo ai grandi ospedali, che non sono in grado di fornire assistenza. Serve, invece, potenziare la medicina del territorio e controllare le rsa e le case di riposo. Gli anziani possono essere una risorsa, bisogna tutelarli e favorire iniziative di invecchiamento attivo per potere utilizzare e valorizzare le loro competenze che possono essere utili per la comunità”.