Indietro

Verso lo sciopero, Barone (Uil Sicilia): “Il Jobs Act? No grazie. Servono maggiori tutele per evitare licenziamenti di massa”.

PALERMO. “Maggiori tutele per i precari. Il Jobs Act, infatti, anziché garantire tutele crescenti a chi oggi ne ha poche cancella quelle esistenti ai lavoratori che negli anni le hanno conquistate. In Sicilia ventimila lavoratori outbound dei call center per effetto dell’abolizione dei contratti a progetto perderanno il posto. Le aziende hanno già annunciato la delocalizzazione all’estero e se non si interviene individuando correttivi e tutele migliaia di famiglie resteranno in mezzo alla strada”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che continua: “Anche i lavoratori inbound dei call center che hanno contratti di lavoro dipendente rischiano di essere licenziati. A Palermo Accenture licenzia mentre British Telecom con quelle stesse commesse vuole assumere altrove nuovi lavoratori godendo dei nuovi incentivi previsti dal Governo Renzi. Se è questa l’occupazione che produrrà il Jobs Act diciamo insieme a tutti i lavoratori che il 12 Dicembre scenderanno in piazza. “No Grazie”. Anche la Regione siciliana deve fare la sua parte – conclude il leader della Uil Sicilia – . La proroga per gli lsu degli Enti locali da ancora un anno di tempo alla politica per individuare un percorso che porti alla stabilizzazione. Non possiamo sprecarlo e chiediamo un lavoro stabile e dignitoso e che si finisca di sfruttare i bacini di precari, da sempre sotto ricatto per fini elettorali”.

  Indietro

Sciopero generale UIL e CGIL del 12 dicembre. Il programma delle manifestazioni in Sicilia

In allegato il programma delle manifestazioni organizzate in ogni capoluogo di provincia in occasione dello sciopero generale del 12 dicembre.

Il Segretario Organizzativo UIL Sicilia

Luisella Lionti

  Indietro

Precari, Cgil e Uil pronte allo sciopero

La Cgil e la Uil, in preparazione dello sciopero generale del 12 dicembre, venerdì 5 dicembre terranno una conferenza stampa alla presenza di Susanna Camusso. L’appuntamento è alle ore 12, presso il salone della Camera del Lavoro di Palermo, in via Meli, 5. L’incontro con la stampa su “Tempo indeterminato, instabilità e precarietà” affronterà le diverse sfaccettature del tema del lavoro e con l’occasione saranno forniti i dati su alcune delle principali vertenze in corso a Palermo che riguardano i precari del settore dei call center (a partire dai casi aperti di Almaviva e Accenture), del commercio, dello spettacolo, e gli atipici. Alla conferenza stampa partecipano il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo, il segretario della Cgil Sicilia Michele Pagliaro, il segretario della Uil Sicilia Claudio Barone. Il 12 lo sciopero prevede a Palermo un corteo da piazza Croci e un comizio in piazza Massimo. “Si può anche avere un lavoro a tempo indeterminato, come le migliaia di giovani che lavorano nei call center. Ma si tratta comunque di un lavoro instabile: come dimostrano le drammatiche vertenze in corso non ci sarà mai la certezza che possa continuare e mettere al riparo dalla precarietà – dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo – Tutta la Cgil è mobilitata anche a livello nazionale sul tema dell’industria e dei call center, che da grande opportunità rischiano di diventare un boomerang per migliaia di lavoratori del settore, di cui più della metà operano sulla piazza di Palermo”. “Chiediamo maggiori tutele per i precari. E questo non può essere solo uno slogan. Ecco perché la Uil ha deciso di scioperare contro il Jobs Act, un piano di riforme che anziché garantire tutele crescenti a chi oggi ne ha poche, cancella quelle esistenti ai lavoratori che negli anni le hanno invece conquistate – aggiunge Claudio Barone – In Sicilia si conta una platea sterminata di precari che agogna da anni la stabilizzazione. Non possiamo lasciarli ancora in una condizione di sofferenza e totale incertezza. Ad avere più garanzie – continua il segretario della Uil Sicilia – devono essere anche gli operatori dei call center”. La leader della Cgil, Susanna Camusso, sempre il 5, alle ore 15, nell’aula magna della facoltà di Economia, in viale delle Scienze, partecipa all’iniziativa conclusiva del viaggio della generazione precaria, dal titolo “Direzione e diritti”, intrapreso nelle scorse settimane dall’Udu (Unione degli universitari) e dalla Rete degli Studenti Medi, verso lo sciopero generale del 12 dicembre. Un viaggio dei diritti che ha fatto varie tappe in tutta Italia, in cui i giovani hanno incontrato lavoratori e studenti per parlare di lavoro, legalità e diritto allo studio. La Camusso incontrerà gli studenti delle scuole secondarie e gli universitari per discutere di “Economia della conoscenza”.

  Indietro

Trivelle, Barone: “Lavoro per migliaia di siciliani sfruttando risorse della Sicilia. Basta con inutili beghe. Politica pensi a sviluppo”.

PALERMO. “La Sicilia non può permettersi di sprecare le proprie risorse. Se ci sono petrolio e gas, dobbiamo poterli sfruttare in condizioni di massima sicurezza e tutelando prima di tutto l’ambiente. Ma non possiamo essere l’unico paese al mondo che rinuncia in modo preventivo a questo tipo di investimenti. Due miliardi di euro di prospezioni petrolifere e piattaforme significano lavoro per migliaia di chimici, metalmeccanici ed edili. Se vogliamo creare lavoro produttivo e pensiamo che sia chiusa l’era dell’assistenzialismo e delle clientele è su questo terreno che bisogna dare riposte concrete”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Il settore energetico rappresenta più dei due terzi dell’export siciliano. Bisogna fare in modo che da queste attività, la Sicilia tragga le maggiori risorse possibili evitando però di bloccare gli investimenti e fare scappare gli investitori. La classe politica regionale deve smetterla con inutili beghe e fare scelte giuste per garantire sviluppo produttivo e buoni posti di lavoro ai siciliani”.

  Indietro

Enti locali, Borrelli: “Prorogato il contratto ai ventimila precari. Ma adesso serve la stabilizzazione”.

PALERMO. “Alla Camera è stato approvato l’emendamento che consente la proroga del contratto di circa ventimila precari degli enti locali siciliani fino alla fine del 2015. Una boccata d’ossigeno per questi lavoratori che da anni svolgono servizi fondamentali per la comunità. Adesso però servono regole certe e fondi che permettano ai sindaci di iniziare i processi di stabilizzazione onde evitare di ritrovarci nella stessa situazione già l’anno prossimo”. Lo dice Gianni Borrelli della Uil Sicilia che aggiunge: “Questo sindacato, insieme a Cgil e Cisl, invita alla mobilitazione il prossimo 10 Dicembre per dire al Governo Crocetta che è finito il tempo delle promesse. Adesso servono i fatti”.

  Indietro

Formazione, Raimondi: “Sbloccati i contratti di solidarietà. Passi avanti ma resta ancora l’emergenza”.

PALERMO. “Dopo il pressing arrivano finalmente le prime risposte dal Governo Crocetta. L’assessore Caruso si è impegnato, infatti, a sbloccare i contratti di solidarietà, che riguardano 1.500 lavoratori della Formazione professionale. Gli ispettori, inviati dall’assessorato negli enti, effettueranno un attento screening sulle buste paga quietanzate per verificare la corrispondenza fra il pagamento ricevuto e le mensilità retribuite, evitando così di bloccare la procedura amministrativa”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che precisa: “L’emergenza però resta. Sulla cassa integrazione per i lavoratori degli enti disaccreditati non abbiamo ancora ricevuto risposte chiare e i lavoratori rischiano di non ricevere né stipendio né ammortizzatori né trattamento di mobilità. E per la Uil, che aveva indicato questa come una priorità, è una situazione intollerabile”. Metti in evide

  Indietro

Formazione, Raimondi: “Risposte ancora poco chiare su Cig. L’emergenza resta ”.

PALERMO. “L’emergenza per il settore della Formazione professionale resta. Sulla cassa integrazione degli “interventi” per i lavoratori degli enti disaccreditati sino ad oggi, infatti, non abbiamo ricevuto risposte chiare. L’assessore Caruso si è impegnato a procedere subito ad una ricognizione ma rimane ancora una intollerabile condizione di incertezza e i lavoratori rischiano di non ricevere ne stipendio ne ammortizzatori ne trattamento di mobilità. E per la Uil, che aveva indicato questa come una priorità, è una situazione intollerabile”. Lo dice Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Anche sui contratti di solidarietà c’è una posizione incomprensibile del Dipartimento Istruzione e Formazione che di fatto sta vanificando gli accordi sindacali che con sacrifici riuscivano comunque ad evitare licenziamenti. E’ positivo, invece, che per i lavoratori gli ex Sportelli multifunzionali si sia sbloccata la cassa integrazione e che si siano liberate le risorse (72 milioni circa) di Garanzia Giovani e ci sia quindi la possibilità di contrattualizzare tutti i lavoratori o comunque tutti coloro risultati idonei dalle selezioni effettuate dal Ciapi. Attendiamo il prossimo incontro, fissato per il 27 Novembre, per avere risposte concrete”.

  Indietro

Formazione, Raimondi: “Subito risposte per cassa integrazione, 4 mila lavoratori ne avranno bisogno”.

PALERMO. “Subito risposte certe sulla cassa integrazione. Continuando così ad averne bisogno in Sicilia, saranno circa 4mila lavoratori della Formazione professionale su un totale di ottomila. Adesso non c’è più tempo da perdere. Ci sono famiglie senza soldi da troppi mesi e il Governo regionale deve cambiare rotta”. Lo sostiene Giuseppe Raimondi, della segreteria della Uil Scuola che questa mattina, insieme a Cgil e Cisl, ha occupato per protesta i locali di via Trinacria dopo che l’assessore Caruso non si è presentato all’incontro. E Raimondi aggiunge: “Attendiamo anche risposte sull´avviso di un progetto che dovrebbe ridare occupazione a circa 1.800 ex dipendenti degli sportelli multifunzionali. Piano che dovrebbe gestire il Ciapi di Priolo ma che stenta a decollare”. Intanto un nuovo appuntamento con le organizzazioni sindacali è stato fissato per domani mattina.

  Indietro

Intervento del Segretario Generale della UIL Sicilia Claudio Barone al Congresso Nazionale UIL

Una dedica a Mico Geraci per sottolineare alla presenza di Giovanni e Giuseppe, figli del sindacalista Uil vittima di mafia,  che “bisogna partire dalla consapevolezza delle prove sofferte e superate dalla Sicilia, dal Paese, dal movimento dei lavoratori, per affrontare le nuove sfide”. Così, il segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone ha aperto stamattina a Roma il suo intervento dal palco del congresso nazionale della Uil, giunto alla terza e ultima giornata di svolgimento.

Barone ha ricordato le “vertenze-simbolo siciliane irrisolte dalla politica”, citando Termini Imerese – “abbiamo assistito in estate al tour di Matteo Renzi, non abbiamo ancora avuto una sola risposta concreta”, ha detto il segretario – e Priolo dove “non bisogna trovare un giacimento perché già c’è, ma da tre anni aspettiamo l’autorizzazione per avviare lo sfruttamento di risorse energetiche che assicurerebbero lavoro a centinaia di persone!”. Il leader della Uil Sicilia ha anche parlato di Gela dove “non la politica, non il presidente del Consiglio, ma i sindacati hanno trovato la soluzione all’ipotesi di chiusura della raffineria Eni”.

Dal congresso Uil, Claudio Barone ha anche ricordato l’allarme sulla sorte di 26 mila precari LSU in servizio nei Comuni siciliani “che a dicembre perderanno il lavoro e i loro contratti non potranno essere derogati, se il Governo non concederà la deroga”. “Domani – ha aggiunto – il Jobs Act non creerà un posto. Oggi, piuttosto, ci diano risposte sugli LSU senza aspettare che a dicembre le piazze si infiammino!”. Barone ha concluso, esclamando che “la Uil non rappresenta gli spot ma il Paese reale: per questo, il 12 dicembre nel giorno dello sciopero ci mobiliteremo con determinazione e testa dura!”

  Indietro

SCIOPERO ALLA SELITAL. FIOM, FIM, UILM E UGL: “NO AL TRASFERIMENTO DI PRODUZIONE”.

Palermo. Due giorni di sciopero, a partire da oggi, alla Selital (ex Italtel) di Carini, azienda produttrice di piastre elettroniche per il mercato dell´auto e delle telecomunicazioni. La decisione è stata presa da Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Ugl dopo l’annuncio di una crisi strutturale da parte dell’azienda che dà il via a un piano di esubero di circa 100 lavoratori su 164. “Le motivazioni addotte non ci soddisfano, in quanto il calo di fatturato è aggravato dalla volontà aziendale di spostare parte delle produzioni di Carini in altri stabilimenti del gruppo nel Nord Italia – dichiarano in una nota le segreterie di Fiom, Fim, Uilm, Ugl e le Rsu aziendali, che hanno giudicato “inaccettabili” le dichiarazioni dell’amministratore delegato Ricchetti e proclamato subito lo stato di agitazione e lo sciopero -. E´ evidente che tale strategia mira alla chiusura dello stabilimento Selital di Carini. I lavoratori hanno deciso e dato mandato al sindacato di intraprendere tutte le azioni possibili al fine di scongiurare tale rischio. La perdita di ulteriori posti di lavoro ad alta specializzazione in Sicilia sarebbe una ulteriore mortificazione per l´intera Regione”. Nel processo di riorganizzazione presentato ai sindacati, la Selital di Carini dovrebbe specializzarsi unicamente nella produzione di componenti elettronici per l’automotive. Il resto della produzione di schede elettriche per le telecomunicazioni o per elettrodomestici sarebbe trasferito altrove. Una riduzione che equivale a un taglio netto di circa il 65 per cento dell’attività di Selital a partire dal primo gennaio 2015. Ai sindacati è stato anche prospettato un progetto futuro che riguarda la Grifa. Il gruppo che punta a rilevare lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese ha visitato nei giorni scorsi la sede di Selital: la Grifa potrebbe assegnare all’azienda la produzione delle componenti elettriche per la nuova auto elettrica che si dovrebbe produrre a Termini a partire da gennaio. E Silvio Vicari, della Uilm Palermo conclude: “Le responsabilità di questa crisi sono attribuili esclusivamente all´attuale management che, rispetto ai volumi di commesse dello scorso anno, ne ha acquisite 35 milioni in meno. A pagare l´inefficienza non possono essere i lavoratori. La Uilm di Palermo si opporrà a questo ulteriore attentato all´industria ed è pronta, accanto ai lavoratori ad intraprendere qualsiasi tipo di lotta per trovare una soluzione”.