Palermo. “Il rischio di perdere dodici milioni di fondi comunitari per le infrastrutture che riguardano la gestione delle risorse idriche è inaccettabile. E’ necessario risolvere subito i problemi e intervenire per garantire servizi essenziali ai cittadini e creare buona occupazione”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che risponde all’allarme lanciato dal ministero dell’Ambiente: “Chiediamo un confronto al presidente Musumeci e all’assessore Pierobon per affrontare insieme questa emergenza. La nostra Isola non può permettersi di perdere anche queste risorse”.
Categoria: Cronaca
Incidente sul lavoro a Palermo, Barone: “Vicini alla famiglia e alla comunità senegalese”.
Palermo. “Morire sul posto di lavoro è inaccettabile, ma lo è ancora di più se la vittima è un giovane di 18 anni. Esprimiamo profondo alla famiglia e nell’attesa di avere chiarezza dalla magistratura, chiediamo ancora una volta che vengano intensificati i controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Palermo-Sicilia, che aggiunge: “Gli incidenti mortali sul lavoro aumentano, soprattutto in Sicilia. Non vogliamo più assistere alla semplice retorica del “piangere il giorno dopo”, servono scelte ben precise e immediate. Il numero degli ispettori del lavoro è insufficiente. Non ci sono norme valide se non c’è chi vigila per farle rispettare. E’ una scelta colpevole dei governi che sino ad oggi non sono intervenuti. Bisogna smetterla con questo atteggiamento ipocrita, chiediamo una convocazione immediata, insieme all’Inail, per intervenire e garantire ai siciliani massima sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Partecipate, tavolo Comune-sindacati sullo stato dei servizi e sulle criticità delle singole aziende
Palermo 22 ottobre 2019 – Il funzionamento delle partecipate è stato oggetto di un incontro che si è svolto oggi nella sala giunta di palazzo delle Aquile tra l’amministrazione comunale e i sindacati. Al tavolo hanno partecipato il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore al Bilancio Roberto D’Agostino, il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, il coordinatore territoriale Uil Gianni Borrelli e una delegazione di rappresentanti delle singole partecipate di Cgil, Cisl Uil. I sindacati hanno evidenziato le criticità e i problemi riscontrati dalle singole aziende nell’espletamento dei servizi ai cittadini, dalla mobilità, alla spazzatura e decoro urbano, all’acqua pubblica. “Abbiamo posto la necessità – dichiarano Campo, La Piana e Borrelli – di esaminare al più presto alcuni temi come il turn-over e la mobilità interaziendale e proposto l’idea di un sistema unico delle Partecipate, per pianificare gli interventi all’interno di una visione globale. L’obiettivo comune è raggiungere un livello adeguato dei servizi”. L’amministrazione comunale ha raccolto l’esigenza dei sindacati e ha preso l’impegno di proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali per superare le emergenze e le difficoltà incontrate dalle aziende nella gestione dei servizi. Il prossimo incontro si terrà il 9 novembre, alle ore 9,30, a palazzo delle Aquile. E sarà un tavolo questa volta allargato anche al management delle aziende e a tutti gli assessori comunali con deleghe collegate all’andamento delle Partecipate. “In vista dell’incontro programmato – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – ho invitato i presidenti a spedire entro il 3 novembre a Cgil Cisl Uil i report aziendali delle partecipate per dare la possibilità di riprendere il confronto dopo lo studio dei dati contenuti nei piani industriali”.
Cgil, Cisl e Uil Sicilia incontrano il ministro Provenzano: “Interventi per far ripartire il Sud“.
Un «incontro utile». Ma che, per essere tale, «non può restare episodico». «Servono continuità. E fatti concreti».
Così Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, segretari rispettivamente di Cgil Cisl e Uil regionali, riguardo alla riunione svoltasi nel primo pomeriggio di oggi nella sede della prefettura di Palermo, tra il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano e i vertici regionali dei sindacati.
«Al ministro – hanno informato Mannino, Cappuccio e Barone – abbiamo chiesto di stabilire un appuntamento periodico per valutare assieme, sistematicamente, lo stato dell’arte delle politiche che attraverso lo sviluppo del sud puntino a chiudere il gap che separa sud e nord». Un obiettivo che è nell’interesse, non solo del sud ma del paese e delle sue stesse prospettive nell’economia globale. «Abbiamo invitato il ministro – hanno aggiunto i segretari – a impegnare davvero il governo di cui è parte nella celere attuazione della norma che stabilisce che il 34% della spesa pubblica ordinaria dello Stato sia destinato al sud. E abbiamo indicato una serie di priorità».
Per Cgil Cisl e Uil, meritano centralità e «un colpo d’ala», misure sul fronte delle infrastrutture, della fiscalità di sviluppo, del welfare, della semplificazione amministrativa. Interventi per Blutec, Almaviva e per l’area industriale di Gela. E politiche che spingano nella direzione dell’economia circolare e del lavoro produttivo. Inoltre, i sindacati hanno «preso atto della volontà manifestata da Provenzano», di accelerare sulla riprogrammazione dei fondi Ue, di rafforzare la strategia per le aree interne. E di aprire un dialogo con gli enti locali relativamente ai temi dell’infrastrutturazione sociale.
Almaviva, Tumminia: “Cassa integrazione per altri 4 mesi. Da Governo impegno a regolamentare il settore”.
Palermo. “Niente licenziamenti, così come aveva minacciato Almaviva, e cassa integrazione al 35% almeno sino a marzo del 2020. Ma nell’accordo, appena siglato a Roma, è stato chiesto anche un intervento alla normativa che regola le gare al massimo ribasso, più trasparenza sui volumi di traffico delocalizzato all’estero e soprattutto la riqualificazione del personale”. Così Giuseppe Tumminia, alla guida la UilCom Sicilia, a seguito dell’incontro fra azienda dei call-center, sindacati e i ministri Nunzia Catalfo e Giuseppe Provenzano (nella foto): “Tim e Wind hanno garantito una programmazione di incremento dei i volumi di traffico sino a dicembre per quanto riguarda il sito di Palermo ed è già un buon inizio. Il prossimo 14 ottobre è, invece, confermato un altro incontro al ministero. L’auspicio – continua Tumminia – è che si possa regolamentare un settore che nell’Isola conta più di ventimila persone. La UilCom ha chiesto, ancora una volta, un percorso trasparente tra committenti e outsourcer”.
Incidenti sul lavoro, Barone: “Gli ispettori sono pochi, adesso governo intervenga”.
Palermo. “Gli incidenti mortali sul lavoro aumentano, soprattutto in Sicilia, e questo dato è inaccettabile. Non vogliamo più assistere alla semplice retorica del “piangere il giorno dopo”, servono scelte ben precise e immediate”. Così il segretario generale Claudio Barone, che commentando gli ultimi dati Inail diffusi oggi sul sito del Centro Pio la Torre, aggiunge: “Il numero degli ispettori del lavoro è insufficiente. Non ci sono norme valide se non c’è chi vigila per farle rispettare. E’ una scelta colpevole dei governi che sino ad oggi non sono intervenuti. Bisogna smetterla con questo atteggiamento ipocrita, chiediamo una convocazione immediata, insieme all’Inail, per intervenire e garantire ai siciliani massima sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Infrastrutture, Barone: “Istituita la Consulta regionale”.
Palermo. “Infrastrutture e trasporti, la situazione nell’Isola e’ drammatica. I siciliani ancora oggi sono costretti a percorre strade colabrodo con cantieri bloccati e migliaia di edili senza occupazione. E’ necessario intervenire subito sbloccando fondi, che ci sono, fare ripartire i cantieri e controllare l’andamento dei lavori. Per questo l’istituzione della consulta regionale e’ un buon inizio. Lo avevamo chiesto da tempo e oggi con l’assessore Falcone (nella foto) e i vertici di Anas ed Rfi e’ stato dato il via a questo organismo. Il prossimo settembre e’ prevista la prima riunione”. Così Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “La Consulta servirà a monitorare le opere pubbliche in corso o di prossimo avvio, ma anche ad accogliere indicazioni utili per superare gli ostacoli che troppo spesso hanno ritardato la realizzazione dei lavori e per tutelare gli edili che oggi rischiano di non avere più ammortizzatori sociali”.
Partecipate, Cgil, Cisl e Uil insieme alle categorie per il rilancio dei servizi e la razionalizzazione e tutela del personale.
Palermo 5 luglio 2019 – Cgil Cisl e Uil, con le categorie e i lavoratori impegnati nelle società partecipate del Comune, mettono a punto un percorso confederale per rilanciare, attraverso l’unità sindacale e con una nuova visione d’insieme, il sistema dei servizi ai cittadini. L’idea è quella di una piattaforma comune, un monitoraggio completo di sintesi sullo stato di salute e sulle esigenze specifiche delle varie partecipate per intervenire sulle scelte da fare. Al sindaco, sarà richiesta l’apertura urgente di un tavolo permanente sulle partecipate. Il percorso, che deve segnare un cambio di passo, punta a creare un confronto con le associazioni cittadine, per condividere un’azione unitaria di indirizzo su tutti i servizi di Palermo e provincia, che metta al centro il lavoro, la qualità del lavoro, la sua sicurezza e la sua durata e una qualità degli stessi. “Le partecipate vivono un momento drammatico. Dobbiamo intervenire con un progetto complessivo che guardi alle tante luci e alle tante ombre dei servizi resi ai palermitani. Facciamo appello alle istituzioni, alla cittadinanza attiva, a tutti coloro che vogliono impegnarsi per risolvere i problemi della città”, hanno detto oggi il segretario generale di Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il coordinatore territoriale Uil Palermo Gianni Borrelli. “ Accanto alle debolezze e alle tante criticità ci sono dei punti di forza – hanno aggiunto Campo, La Piana e Borrelli – Dobbiamo mettere insieme le sinergie e allearci per far sì che la spesa per le partecipate venga utilizzata per gestire servizi essenziali, validi ed efficienti per i cittadini. In questo modo rinforziamo il lavoro delle categorie: ci sono temi troppo complessi nell’organizzazione delle partecipate che non possono essere affrontati da soli. E troppo spesso, dopo i proclami, non arrivano atti concreti. Siamo contenti che Palermo non sia più capitale della mafia e che sia stata capitale della Cultura. Ma bisogna costruire cultura e bellezza ed eliminare la disperazione per far sì che la città decolli”. Un percorso che è partito nei mesi scorsi, con l’ascolto dei lavoratori impegnati con le categorie di riferimento di Cgil, Cisl e Uil in Amap, Amat, Amg, Rap, Sispi, Reset. Oggi il primo incontro, per la messa a punto di una strategia condivisa. Al primo attivo unitario, che si è svolto presso la sede della Camera del Lavoro, in via Meli, Cgil, Cisl e Uil, assieme ai rappresentanti delle categorie, rivendicano un sistema di regole condivise, un nuovo protagonismo sindacale fatto di idee progettuali e di rivendicazioni e l’attenzione alla pertinenza del ruolo svolto dai lavoratori nei vari settori. La discussione ha spaziato su tutti i fronti, mettendo a nudo per la prima volta, da tempo, in modo unitario, i tanti problemi riscontrati. I sindacati non hanno risparmiato giudizi critici sulle partecipate, a partire dai rifiuti, “sistema che fa acqua da tutte le parti”, con il contratto di servizio in scadenza ad agosto. Tra gli alti nodi evidenziati: il grande tema dell’evasione fiscale della Tari, manutenzioni inadeguate, la mancanza di turn-over, la necessità in tutte le aziende di concorsi per introdurre nuovo personale con professionalità adeguate alle esigenze delle singole aziende, l’incertezza di risorse, le contraddizioni nel rapporto tra aziende e Comune. E le rivendicazioni di autonomia dalla politica da parte di alcune aziende “a vocazione industriale. E’ necessario che per ogni azienda si presenti un piano di rilancio industriale, che si adegui il contratto di servizio alle reali esigenze, e che si mantengano l’equilibrio economico-finanziario in modo da non influire negativamente sul bilancio consolidato del Comune di Palermo. “Non ci sono assunzioni da più di 15 anni, quasi tutto il personale supera i 50, i 55 anni – hanno detto diversi lavoratori – E la mobilità interaziendale non ha seguito alcun criterio relativo alle competenze. Il risultato è che, ad esempio all’Amat, i lavoratori sono massacrati, con turni impossibili”. Da qui la definizione delle richieste che comporranno la piattaforma da presentare al Comune, aperta al contributo delle associazioni: la riorganizzazione del personale, il reclutamento di nuovo personale per svecchiare gli organici e dare una speranza di inserimento professionale anche ai tanti giovani disoccupati di Palermo, un tavolo permanente col Comune sulle partecipate, il rilancio dei servizi, la revisione dei contratti di servizio, la mobilità di personale tra le aziende adeguata alle necessità delle singole partecipate e alla tipologia dei servizi, fronte comune con le associazioni per risolvere i problemi della città e migliorare la qualità dei servizi, la lotta all’evasione, la contrattazione integrativa.
SINDACATI, IL 22 IN PIAZZA DALLA SICILIA A REGGIO PER UN #FUTUROALLAVORO
PALERMO. “Nel Sud e in Sicilia, l’economia ha bisogno di un colpo di reni. Al Governo nazionale chiediamo un triplice piano straordinario su investimenti, occupazione e infrastrutture. Tre piani da mettere in cantiere subito per evitare di affondare. Per questo manifesteremo assieme alle confederazioni nazionali”. Così i segretari generali di Cgil Cisl Uil siciliane, Michele Pagliaro, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, in occasione degli attivi unitari regionali svoltisi stamani a Palermo in vista della mobilitazione nazionale che porterà le confederazioni a Reggio Calabria il prossimo 22 giugno, per la manifestazione intitolata #FuturoalLavoro. Dalla Sicilia partiranno in seimila tra lavoratori, pensionati, giovani.
“I tre piani straordinari – secondo i sindacati – dovranno avere al centro il rilancio degli investimenti pubblici e privati. Anche con l’attuazione, da parte delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche, della clausola introdotta nella scorsa legislatura nazionale, che impone che il 34% di tutti gli investimenti pubblici sia destinato al Sud. La misura non può restare sulla carta, perché sarebbe l’eutanasia dell’economia nel Mezzogiorno”. Inoltre, ha detto il segretario della Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio, aprendo i lavori, “ci aspettiamo che si metta in moto il funzionamento delle Zes, le Zone economiche speciali concepite per attrarre investimenti nelle aree portuali e aeroportuali. E rivendichiamo un colpo d’acceleratore per la ripresa dell’occupazione: un tema particolarmente angosciante per la Sicilia, che con il 53,6% è la terza, tra più di 500 regioni Ue, per disoccupazione giovanile. Servono investimenti pubblici e privati per far ripartire produzione e occupazione e creare ricchezza diffusa nel Sud”. Negli ultimi dieci anni la disoccupazione in Sicilia è passata dal 13,7% al 21,5%. Il tasso di occupazione è sceso dal 44,1% al 40,7%. Si sono persi ben 115.638 posti di lavoro e le imprese attive si sono ridotte del 4,4%. “Il gap col resto del Paese è forte – ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro – e le attuali politiche rischiano di accentuarlo. Penso per esempio all’Autonomia differenziata, destinata a incidere negativamente su diritti fondamentali come quelli all’istruzione, alla salute e al lavoro. Nel nostro Paese – ha aggiunto Pagliaro – c’è anche un’emergenza democratica, dalle felpe di Salvini alla vicenda della prof Dell’Aria, col tentativo di limitare le libertà: come sindacato confederale è un tema che abbiamo il dovere di portare alla ribalta”.
Per Cgil Cisl e Uil a mancare sono una visione dello sviluppo e una strategia complessiva “che francamente non vediamo”. Più in dettaglio, affermano, “serve una politica che fermi la deindustrializzazione e allarghi la base industriale meridionale e siciliana promuovendo nuove imprese, incentivando le reti di imprese, sostenendo la crescita dimensionale delle imprese”. Per Claudio Barone, segretario della Uil Sicilia, “c’è bisogno di creare infrastrutture per rilanciare l’economia. La rete dei collegamenti nell’isola e nel Sud versa in una situazione tragica. Turismo, agricoltura e industria possono svilupparsi solo se c’è una dotazione infrastrutturale adeguata: abbiamo autostrade colabrodo e collegamenti ferroviari vetusti. Oggi non ci sono segnali, dal governo nazionale vogliamo risposte concrete non spot elettorali. Altrimenti i giovani continueranno ad abbandonare la nostra terra per cercare occupazione, senza alcuna possibilità di rientro”. Il piano per le reti infrastrutturali fisiche e digitali è dunque, sostengono i sindacati, uno snodo strategico. In proposito, c’è un deficit politico e programmatico che ipoteca il futuro meridionale e siciliano. Perché le infrastrutture, dai grandi assi alle piattaforme intermodali ai corridoi della banda larga, sono una precondizione dello sviluppo. Pertanto, “chiediamo un fondo statale per la progettazione delle opere pubbliche nel Sud, con una dotazione iniziale di almeno 500 milioni. E aspettiamo che si dia corso al voto con cui tre anni fa il Parlamento europeo ha riconosciuto la condizione di insularità della Sicilia. Perché tre anni dopo quel voto che sembrò aprire la strada all’abbattimento dei costi delle tratte marittime, ferroviarie e aeree e anche a misure di fiscalità compensativa, nel Def che il Parlamento nazionale ha approvato qualche settimana fa, all’insularità della Sicilia non è destinato praticamente nulla. Ma così la Sicilia e il Sud non ripartiranno mai”.
Lavoro, Raimondi e Borrelli: “Centri per l’impiego nel caos, colpa dei ritardi della Regione.
Palermo. “Sono già migliaia i cittadini che hanno ricevuto il reddito di cittadinanza ma nei Centri per l’Impiego è ancora tutto fermo. Lo dimostrano le lunghe attese per ottenere un appuntamento. Per molti beneficiari, infatti, la firma del Patto di Servizio non avverrà prima di settembre. La Uil Sicilia aveva previsto questo intoppo, è il risultato della mancanza di un progetto che avrebbe dovuto assicurare ai cittadini personale qualificato e congruo. Abbiamo già chiesto al governo Musumeci un confronto per definire il piano e le modalità di ricollocazione del personale, nonché la valorizzazione delle professionalità interne, al fine di garantire tutti i lavoratori. A tal proposito sollecitiamo, ancora una volta, l’attivazione della commissione paritetica presso l’Aran Sicilia che deve – secondo contratto – individuare i percorsi di riqualificazione e ricollocazione del personale regionale”. Lo sostengono Giuseppe Raimondi e Gianni Borrelli della segreteria della Uil Sicilia, che aggiungono: “La Regione siciliana, già titolare delle Politiche attive del Lavoro, sino ad oggi non ha saputo creare una sinergia tra ex sportellisti e dipendenti regionali, tra i quali non esiste alcun contrasto. Chiediamo, inoltre, all’Anpal nazionale una risposta su come valorizzare le professionalità degli ex sportellisti che vantano già esperienze nel settore delle politiche attive del lavoro”.