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Strage Capaci, Barone (Uil Sicilia): “Lotta alla mafia sempre al primo posto nell’agenda politica”.

PALERMO. “La lotta alla mafia e alla criminalità organizzata deve essere sempre al primo posto nell´agenda politica. E la Uil Sicilia – nel giorno del ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte – dice ancora una volta “no” a chi vuole diffondere terrore e violenza. E’ necessario affermare una cultura di democrazia e legalità coinvolgendo soprattutto i giovani che rappresentano davvero la speranza del cambiamento”. Lo sostiene lo stesso segretario generale Claudio Barone, che aggiunge: “Il nostro Paese, e la Sicilia soprattutto, sta attraversando un momento di forte crisi economica. Migliaia di famiglie da mesi non ricevono lo stipendio e a stento riescono ad arrivare a fine mese. Andare avanti è difficile. Per superare questo momento, però, servono tanta forza e coraggio. L’illegalità è incompatibile coi valori della civiltà del lavoro, per questo diciamo “No” alla violenza e “Sì” alla democrazia”.

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PETIZIONE POPOLARE PER LA LOTTA ALL´EVASIONE FISCALE

La UIL promuove una Petizione Popolare per realizzare una svolta nella lotta all’evasione fiscale.

Tutti i cittadini possono firmare la petizione recandosi nelle sedi UIL e nei servizi (CAF, Patronato, ecc.). Si può anche firmare online cliccando su questo link 

http://firmiamo.it/petizione-popolare-uil-lotta-evasione-fiscale

In allegato si può consultare il volantino

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Primo Maggio, Barone: “100mila senza lavoro, in Sicilia è il dramma. Basta promesse, servono investimenti”.

PALERMO. “E’ un Primo maggio drammatico quello che ci apprestiamo a celebrare in Sicilia. In 100mila quest’anno hanno perso il posto di lavoro e altri 200mila – già in cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga – sono a rischio. Non abbiamo nemmeno notizie rassicuranti per i 18mila Lsu dei Comuni dell’Isola, che dovevano essere stabilizzati e che ancora una volta rischiano di finire in mezzo alla strada. I forestali, poi, non sanno ancora se potranno effettuare le giornate necessarie per accedere agli strumenti di sostegno al reddito mentre i circa 8mila lavoratori della Formazione professionale sono senza stipendio da Gennaio e, malgrado l’annunciata riforma, ancora senza alcuna certezza sul futuro”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che precisa: “Una situazione drammatica sottovalutata da quanti invece continuano a litigare per logiche interne e spartizioni di potere non capendo che chi vive di lavoro e stipendio non ne può più. Subito, quindi, risposte a tutte le emergenze a partire dal provvedimento di variazione di bilancio. Bisogna sbloccare i grandi investimenti e utilizzare le risorse Ue facendo ripartire l’economia e lo sviluppo. Domani i lavoratori siciliani diranno “basta”. Basta promesse, è ora di riscoprire il valore del lavoro che è la sola ricchezza su cui si può costruire il futuro della nostra Isola”.

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Ital Uim, “La nuova emigrazione: tensione tra il fascino della scoperta e la sofferenza dello Strappo”

PALERMO. Sono sempre di più gli italiani che decidono di emigrare. In un anno il fenomeno è cresciuto del 3 per cento. Dall’Italia, quindi, si emigra ancora e sono sempre di più quelli che decidono di farlo. A gennaio 2013 gli iscritti al Registro dei residenti all’estero (Aire) sono più di quattro milioni. Diversi i motivi: si va da chi si sposta per studio o formazione, a chi emigra per sfuggire alla disoccupazione o perché insegue un sogno professionale.

Gli emigranti italiani partono soprattutto dalle regioni meridionali.

Quasi 2,3 milioni, il 52,8 per cento, è partito dal Sud Italia, il 32 per cento (circa un milione 390mila) dal Nord e il 15 per cento dal centro Italia (poco più di 662mila).

La Sicilia, con 687.394  residenti, è la prima regione di origine degli italiani residenti fuori dall’Italia alimentando quella che viene definita la “grande fuga dei cervelli”.“Grandi esportatori di made in Italy, in particolare sotto forma di muscoli e cervelli”…

Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto della Fondazione Migrantes. E proprio su questi numeri la Ital Uim (Unione italiani nel Mondo) organizza un incontro-dibattito “La nuova emigrazione: tensione tra il fascino della scoperta e la sofferenza dello strappo”, in programma venerdì 14 Marzo a Palermo, in via Albanese 92/a. Presente anche Alberto Sera, presidente nazionale Uim. E ancora Claudio Barone , segretario generale della Uil Sicilia, e Pino Franchina , presidente della Uim Palermo Sicilia. Saranno presenti anche giovani che racconteranno le loro testimonianze.

L’italiano che emigra all’estero è tra i 35 e i 49 anni di età, non sposato. Si dividono equamente tra uomini e donne, il 22 per cento di loro è laureato, il 28 per cento è diplomato. Molti sono ricercatori e all’Italia rimproverano l’assenza di una cultura meritocratica.

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Precari, Barone: “Subito l’emendamento dal Governo Letta. Il futuro di 20mila lavoratori a rischio”.

PALERMO. “Basta precariato. Chiediamo al Governo Letta l’emendamento che finalmente dia la possibilità di prorogare i contratti e stabilizzare anche dei ventimila precari siciliani. Il loro futuro è a rischio e a giorni potrebbero trovarsi in mezzo alla strada. Al Governo Letta chiediamo più coraggio e risposte immediate”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che insieme ai circa diecimila lavoratori sta manifestando davanti Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale, dove sono previsti comizi. A protestare stamane anche gli edili con sit-in davanti alla sede regionale dell’Ance e comizi in via Cavour, davanti alla sede della prefettura di Palermo. E domani nell’Isola è in programma a partire dalle 10 la mobilitazione di Cgil Cisl e Uil “Cambiamo musica” che vedrà lavoratori e musicisti rivendicare modifiche alle leggi regionali e nazionali di Stabilità, provvedimenti per lo sviluppo e il lavoro, taglio di tasse, clientele e sprechi. A Palermo l’appuntamento è in piazza Politeama, a Catania in piazza Bellini. A Messina, dov’è previsto solo un sit-in, ci si vedrà in piazza Antonello.

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CGIL CISL UIL domani e sabato in piazza: “Meno tasse e difesa del lavoro”.

Palermo. Sindacati di nuovo in piazza per chiedere di cambiare le Leggi di stabilità nazionale e regionale e sollecitare politiche per lo sviluppo e il lavoro. Sono tre le manifestazioni programmate per sabato 14 dicembre da Cgil, Cisl e Uil in Sicilia. A Palermo, Catania e Messina si scenderà in piazza come nel resto del Paese, per chiedere di “Cambiare musica”. E per sottolineare il senso di questo slogan i sindacati coinvolgeranno anche i musicisti delle principali orchestre, istituzioni culturali in profonda crisi nell’isola. La mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil sarà anticipata domani dalla protesta degli edili per il contratto e dei precari. “Iniziative tutte- hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone in una conferenza stampa- nel segno della responsabilità e della proposta”. E’ per chiedere meno tasse per i lavoratori, i pensionati e le imprese che investono, tutelare e rilanciare lavoro e redditi, dare una prospettiva al paese e alle giovani generazioni, che i sindacati tornano a protestare. Cgil, Cisl e Uil chiedono la creazione di automatismi per destinare le risorse della spending review, della tassazione delle rendite finanziarie e della lotta all’evasione fiscale, ai redditi , agli interventi per lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale”. Ma è anche al governo Crocetta che i sindacati si rivolgono chiedendo politiche “per il lavoro produttivo e lo sviluppo, contro gli sprechi e per affrontare la crisi”. “Intanto- ha detto il segretario della Cgil Sicilia Michele Pagliaro- chiediamo di fare presto con la Legge regionale di stabilità, di accogliere le nostre richieste a partire da quella sugli ammortizzatori in deroga, di varare il bilancio entro il 31 dicembre perché l’esercizio provvisorio sarebbe un disastro, in primo luogo per i precari. E’ grave- ha aggiunto- la notizia che il governo Letta abbia trattenuto alla Regione 180 milioni perché non ha fatto un’adeguata spending review” . “Ma non basta – ha detto Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia- un approccio tradizionale a bilancio e finanziaria regionali. Servono una strategia e tagli strutturali. Sono necessari il confronto tra Regione e parti sociali e la collaborazione organizzata tra Stato, Regione ed enti locali per rilanciare lo sviluppo produttivo, sostenere le imprese sane che investono e assumono e i consumi di lavoratori e famiglie”. In Sicilia una famiglia su sette vive con meno di mille euro al mese, una su quattro è a rischio povertà, l’80% dei pensionati vive con meno di 700 euro al mese, negli anni della crisi sono andati perduti 90 mila posti di lavoro e il Pil è sceso di 10 punti percentuali. “I 20 mila precari dell’isola- ha sostenuto Claudio Barone, segretario della Uil Sicilia- attendono ancora l’emendamento del governo nazionale che consenta la proroga del contratto e la stabilizzazione. E’ necessario evitare altri pasticci- ha aggiunto- chiediamo più coraggio e interventi seri e immediati, anche a sostegno delle categorie , come gli edili, che domani 13 dicembre, scenderanno in piazza a Palermo”. Ecco il programma delle manifestazioni: venerdì 13 dicembre corteo degli edili a Palermo, a partire dalle 10, da piazza XIII Vittime fino alla Prefettura. I precari sfileranno in corteo da piazza del Parlamento (concentramento alle 9.30, partenza del corteo alle 10.30)fino a palazzo D’Orleans. Sabato 14 sarà la volta dei concerti in piazza degli artisti dei Teatri in crisi per chiedere interventi a Stato e Regione e dire no ai tagli alla cultura. Le manifestazioni si terranno alle 10, in piazza Politeama a Palermo, piazza Bellini a Catania e piazza Antonello, a Messina. A Palermo le orchestre del teatro Massimo e della Foss, a Catania quella del teatro Massimo Bellini, a Messina quella del Vittorio Emanuele.

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Legge Stabilità, mobilitazione regionale per affrontare la crisi

PALERMO. “Meno tasse e più soldi in tasca a lavoratori e pensionati perché non è giusto che siano sempre gli stessi a pagare ma soprattutto perché è l’unico modo per ripartire l’economia. Il Governo Letta deve cambiare politica, altrimenti le aziende continueranno a chiudere, i lavoratori ad essere licenziati e il bilancio dello Stato andrà sempre peggio. E chiediamo che si apra un confronto sulla Legge di Stabilità regionale per una ristrutturazione della spesa pubblica che tolga risorse, sprechi e clientele e le sposti in direzione della giustizia sociale e della crescita dell’economia”. Lo dicono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, e Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia che si preparano così alla mobilitazione nazionale “Cambiamo musica” in programma sabato 14 Dicembre. Il programma sarà presentato nel dettaglio domani, giovedì 12 Dicembre, dai segretari Barone, Pagliaro e Bernava durante la conferenza stampa presso la Facoltà di Ingegneria in viale delle Scienze a Palermo alle 9.30. “Continueremo a pressare anche per l’emendamento del Governo nazionale che consenta la proroga e la stabilizzazione degli oltre ventimila precari che altrimenti si ritroveranno presto in mezzo alla strada”. La conferenza stampa di Uil, Cgil e Cisl si terrà presso la Facoltà di Ingegneria in viale delle Scienze a Palermo a partire dalle 9.30.

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Sciopero, Barone e Calà: “Alta adesione in tutta l’Isola. Ora il Governo nazionale garantisca un futuro ai siciliani”.

PALERMO. “Una piazza meravigliosa. Uno sciopero riuscito per dire al Governo nazionale che non c’è più tempo da perdere. Restano, infatti, troppe le tasse per le famiglie e le aziende continuano a chiudere e licenziare. La recessione non si è arrestata e il Paese è sempre più povero. Serve, quindi, un segnale di forte cambiamento per rimettere in moto la nostra economia. In Sicilia poi i fondi stanziati per la Cassa integrazione e gli ammortizzatori in deroga sono assolutamente insufficienti per il prossimo anno e anche il futuro dei ventimila precari degli Enti locali è a rischio. E’ necessario, quindi, modificare subito la Legge di Stabilità”. Lo hanno detto il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e il segretario della Cgil Palermo, Maurizio Calà, davanti a una platea di circa seimila persone in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil. E i sindacalisti hanno aggiunto: “Rivendichiamo subito un provvedimento specifico del Governo Letta che dia garanzie sulla messa in sicurezza di questi lavoratori e invitiamo il Comune di Palermo e tutte le Amministrazioni siciliane che hanno aderito a questo sciopero di avviare un confronto sui temi del lavoro e del precariato”. Grande adesione allo sciopero nazionale, nonostante la pioggia, anche nelle altre province siciliane. A Catania sono scesi in strada tremila manifestanti, duemila a Siracusa. In migliaia ad Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina e Trapani. Infine Cgil e Uil hanno espresso solidarietà al magistrato Nino Di Matteo e alla Procura di Palermo e invitato alla manifestazione in programma il prossimo lunedì 18 novembre, in piazza Massimo.

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Sindacati, Barone: “Sciopero è segnale di forte cambiamento per economia siciliana. E la Cisl crea solo confusione”.

PALERMO. “Lo sciopero nazionale di venerdì è necessario per cambiare una Legge di Stabilità assolutamente pessima. Restano, infatti, troppe le tasse per le famiglie e le aziende continuano a chiudere e licenziare. La recessione non si è arrestata e il Paese è sempre più povero. Serve, quindi, un segnale di forte cambiamento per rimettere in moto la nostra economia”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Il blocco del rinnovo dei contratti e del turn over della Pubblica Amministrazione è una misura ingiusta e grave, assunta perché non si vogliono eliminare – così come chiede da tempo questo sindacato – sprechi, inefficienza e corruzione. E chiediamo, ancora una volta, al ministro siciliano D’Alia di uscire dall’ignavia e di dare risposte concrete agli oltre ventimila precari degli Enti locali che a Dicembre saranno licenziati. Proprio a loro chiediamo di mobilitarsi per dare un segnale forte al Governo nazionale. Rimane incomprensibile la posizione della Cisl Sicilia – conclude il leader della Uil -, che pur aderendo alla sciopero nazionale non partecipa alle manifestazioni nell’Isola creando solo confusione”.