Palermo. All’Italtel di Carini proclamato per oggi lo sciopero di tre ore. Fim, Fiom e Uilm Palermo protestano per la comunicazione di trasferimento di 34 lavoratori su 185 nei reparti “confino”, ovvero quelli privi di missione produttiva. “Numeri maggiori – sottolinea il segretario Vincenzo Comella – rispetto ai tagli nelle altre regioni. A Milano, ad esempio, su 750 operai, ne saranno trasferiti 54”. Questo il piano di ristrutturazione aziendale di Exprivia, la società che da dicembre ha assunto il controllo di Italtel, che sta mettendo in difficoltà i lavoratori, con ammortizzatori sociali in scadenza a giugno. Una decisione alla quale si sono opposti già nei giorni scorsi i sindacati di metalmeccanici. “Non è questa la strada giusta da seguire. Siamo di fronte a un nuovo piano di ridimensionamento del personale, già decimato negli ultimi dieci anni, che mette rischio la tenuta stessa dello stabilimento. Tutto ciò – conclude Comella – nonostante i progetti in arrivo dal ministero dello Sviluppo economico che puntano a tutelare la forza lavoro per rafforzare lo sviluppo e la ricerca”.
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Italcementi, Baudo: “Concessione cava prorogata, salvi 300 lavoratori”.
Palermo. “Con il via libera della Regione è stata prorogata la concessione per l’estrazione dalla cava di Pian dell’Aia a Carini, nel Palermitano. Grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali e del dipartimento regionale dell’Energia è stato scongiurato il licenziamento di circa 300 operai, tra azienda e indotto, alcuni dei quali ancora in cassa integrazione”. Lo afferma Ignazio Baudo, segretario della Feneal Uil di Palermo, che aggiunge: “Abbiamo salvaguardato Italcementi, l’unico stabilimento siciliano su cui l’Heidelberg, dopo l’acquisizione del gruppo italiano, ha deciso di investire. C’è, inoltre, la volontà dell’azienda di espandersi partendo dall’apertura di un impianto di calcestruzzi in via Ugo La Malfa a Palermo, che darebbe una boccata d’ossigeno a un settore in forte crisi”.
Raffineria di Gela, Castanìa: “Subito investimenti e cantieri o per i lavoratori dell’indotto sarà massacro”.
PALERMO. “Senza investimenti aggiuntivi e l’avvio di nuovi cantieri, i 1.500 lavoratori dell’indotto della Raffineria di Gela si ritroveranno presto in mezzo alla strada. Serve, inoltre, una riqualificazione del settore attraverso corsi di formazione che la Regione ancora non ha fatto partire. Le numerose aziende dell’indotto si ritrovano oggi con troppi operai e poco lavoro, ecco perché è importante rispettare le previsioni dell’Accordo di programma”. Lo sostiene Maurizio Castanìa, segretario della Uil Gela, in prima linea nella difficile vertenza che ha portato ai blocchi dei cancelli da parte dei lavoratori edili della Turco costruzioni: “Sono tornati tutti in servizio ma i presidi continuano. Gli operai non percepiscono lo stipendio dallo scorso novembre. La tregua è stata possibile solo dopo la promessa dell’anticipo di due mensilità. Ma serve molto di più o sarà un massacro”.
Call center, UilCom Sicilia: “A Palermo è emergenza, subito confronto con Governo regionale e nazionale“.
Dopo la richiesta di un tavolo di confronto per affrontare la crisi nel settore dei Call center in outsourcing a Palermo, da parte del sindaco Orlando al ministro Calenda e alla Regione, la UilCom Sicilia ribadisce “l’esigenza di un percorso istituzionale su una sommatoria di criticità che rischia di coinvolgere migliaia di famiglie”.
Ecco i numeri della crisi:
4U. 86 lavoratori di cui l’82% in cassa integrazione straordinaria a 0 ore, con scadenza i primi di giugno e senza nessuna prospettiva di continuità. Da quando l’Azienda ha perso la commessa Wind, in assenza di clausole sociali e con il decremento dei volumi delle attività sulla commessa Sisal (lavoro su concessione pubblica migrato all’estero), non è più riuscita a stare in equilibrio.
ATLANET. Gestisce il traffico di British Telecom. Dopo una lunga vertenza i 262 dipendenti hanno evitato il licenziamento nel passaggio da Accenture ad Atlanet ma adesso sono nuovamente coinvolti in uno stato di crisi generato dal cambio di attività. Il sindacato ha fatto un accordo che prevede la fuoriuscita volontaria dei lavoratori a fronte di un incentivo all’esodo. Sino ad oggi quasi il 50% ha abbandonato. L’Azienda in questo biennio ha fruito di ingenti risorse pubbliche per la formazione del personale ed è abilitata alla fornitura di servizi secondo le procedure Consip ma non si conosce l’evoluzione di questa opportunità.
ALMAVIVA. Il colosso industriale occupa circa tremila persone, sotto ammortizzatore sociale fino al 12 giugno. Registra una riduzione del costo del lavoro di circa il 10% e dovrà fare i conti con la scadenza delle due maggiori commesse: Alitalia in fase di gara e Wind che scade a giugno 2018.
COMDATA. Azienda con 172 dipendenti ha iniziato a operare da qualche mese a Palermo dopo la cessione di ramo d’azienda di WindTre. I volumi forniti da Wind però si sono ridotti e sono andati un fumo almeno 100 posti, affidati in prima istanza a contratti di somministrazione.
Questo il quadro che spinge la UilCom Sicilia a “sollecitare ancora una volta l’intervento immediato del Governo nazionale e regionale per scongiurare la perdita di centinaia di posti di lavoro”.
Sciopero E-distribuzione, La Spisa: “Adesione massiccia in Sicilia, adesso l’Azienda ci ascolti e prenda subito provvedimenti”.
Palermo. “La massiccia adesione allo sciopero regionale di E-distribuzione di Enel, oltre il 90%, dimostra che i lavoratori sono stanchi e stressati e che non possono più sostenere turni così massacranti. Adesso l’Azienda ci ascolti e prenda subito provvedimenti”. Lo sostiene Salvatore La Spisa della UilTec Sicilia, che aggiunge: “Serve ricoprire subito i posti vacanti, procedendo con le assunzioni, per garantire la qualità del servizio e tutelare i 2.281 dipendenti”.
Adesione totale anche a Palermo (nella foto con il segretario Maurizio Terrani). I circa 300 operai e tecnici delle sedi di Enel distribuzione di Palermo, Bagheria, Partinico, Corleone, Termini Imerese, Petralia e Lercara hanno manifestato stamane davanti alla sede della direzione regionale di via Marchese di Villabianca, 121.
Filctem Cgil, Flaei Cisl e UilTec Uil hanno più volte chiesto una soluzione ma senza ottenere alcuna risposta da parte E-Distribuzione (Gruppo Enel). Anche il tentativo di conciliazione presso la Prefettura di Palermo non ha sortito alcun risultato determinando la rottura delle relazioni industriali. Il prossimo 12 marzo sono previste altre quattro ore di sciopero. Saranno comunque garantiti servizi essenziali.
Elezioni Rsu-Fincantieri, successo per Uilm Palermo
Palermo. Successo della Uilm, che ha ottenuto il maggior numero di consensi, per il rinnovo delle Rsu allo stabilimento Fincantieri di Palermo. Il delegato Giovanni Gerbino (nella foto) ha conquistato più voti: “Chiederemo subito un incontro al presidente della Regione, Musumeci, al Comune di Palermo e all’Autorità portuale per conoscere progetti e tempi di attuazione che riguardano il cantiere navale, considerato l’inserimento di nuove tipologie di costruzione, e la definizione delle aree di interesse produttivo”.
Eletti sei candidati su un totale di 24. Elenco: Giovanni Gerbino Uilm ha ottenuto 65 voti. A seguire Serafino Biondo Fiom Cgil 53; Giuseppe Pirrotta Fiom Cgil, 48; Damiano Gambino Uilm, 47; Antonino Sciarabba Fim Cisl 41; Lorenzo Giordano Ugl 31 Percentuale votanti: 98% Aventi diritto 451, votanti 421.
Tim Spa, Tumminia: “Buoni pasto non più spendibili, situazione insostenibile per circa tremila lavoratori.
Palermo. Sempre più lavoratori di Tim in Sicilia, tremila in tutto, non riescono più a spendere i buoni pasto previsti dalla contrattazione collettiva. Il fenomeno, quattro mesi fa, aveva interessato solo la provincia di Messina ma oggi si è esteso in tutto il territorio, inclusa Palermo. Per questo la segreteria regionale della UilCom, guidata da Giuseppe Tumminia, “denuncia una situazione insostenibile. Non comprendiamo cosa aspetta Tim Spa a sostituire l’azienda a cui ha affidato l’erogazione dei buoni pasto che sta facendo cassa sulle tasche di migliaia di lavoratori da anni sottoposti agli ammortizzatori sociali. L’azienda ha il dovere di informare con trasparenza quali sono le motivazioni che hanno generato tale situazione e risolvere il problema”. Ai lavoratori in servizio spettano 22 buoni pasto da sette euro ogni mese per un totale di 154 euro forniti dalla società Qui Tichet, che secondo i commercianti non effettua però alcun pagamento. “Lo scorso ottobre – conclude il segretario Tumminia – è stata costituita una commissione tecnica nazionale tra aziende e sindacato, al fine di monitorare e risolvere l’emergenza problema, ma non è cambiato nulla”.
Rifiuti, appello dei sindacati al neo assessore Figuccia: “Ci incontri subito per affrontare le emergenze”.
Palermo. “Valutiamo positivamente l’attenzione immediata del nuovo governo regionale sull’emergenza rifiuti: ma sia chiaro che un nuovo percorso virtuoso non può non mettere al centro unitamente alla creazione degli impianti e alla efficienza della macchina burocratica, la tutela dei lavoratori. Abbiamo già chiesto un incontro immediato al neo assessore Figuccia”. Ad affermarlo intervenendo così sull’emergenza rifiuti sono i segretari di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, Alfonso Buscemi, Dionisio Giordano, Pietro Caleca e Giuseppe Badagliacca che elencano poi alcune delle principali vertenze ancora aperte.
“Dai lavoratori ex Coinres nel palermitano, ingiustamente liceziati, nonostante il diritto sancito dalla legge regionale 9 di riprendere servizio, agli addetti di Ennaeuno senza retribuzione da 18 mesi, e come se non bastasse per un centinaio di loro, anche la mortificazione di una disposizione con la quale si invitano a restare a casa per via dello sfratto dei locali aziendali, tutto nel più totale disinteresse delle istituzioni locali tutte”.
“Nel trapanese – aggiungono i sindacati – i 15 lavoratori della raccolta dei rifiuti ingombranti risultano ancora licenziati, nonostante il loro diritto a riprendere servizio sia stato sancito pure da una sentenza del tribunale di Trapani, per non parlare di alcune gare bandite dalla SRR TP Nord andate deserte, che hanno fatto salire la tensione tra i lavoratori preoccupati per il futuro incerto”. “Nella città dello Stretto invece continuano a vivere di incertezze e preoccupazioni i circa 500 lavoratori di Messinambiente, con lo spettro del fallimento della società e la continua indecisione dell’amministrazione comunale sul transito dei lavoratori”.
“E nel resto dell’isola dalla Sicilia occidentale alla Sicilia orientale come mostrano anche le recenti inchieste giudiziarie – continuano -, troppo spesso il tema del malaffare risulta presente in aziende di gestione del servizio rifiuti che si aggiudicano le gare a volte con chiare complicità politico-burocratiche locali. I comuni ricordino che i servizi sono pagati con denaro pubblico: le tasse dei cittadini. I Rup, i Responsabili unici di procedimento e le amministrazioni locali hanno il dovere di verificare l’operato degli imprenditori e di controllare che vi sia il rispetto delle condizioni del bando e del capitolato anche dopo l’avvio del servizio. Troppo spesso – concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel -, ci confrontiamo con aziende spregiudicate che danno l’impressione di imporre le loro condizioni alle stesse amministrazioni locali e che tendono a ridurre i diritti dei lavoratori, ci auguriamo che anche le nostre comunicazioni verso le Procure della Sicilia vengano utilizzate per intervenire efficacemente nel segno della legalità sul settore”. (Angela Di Marzo)
Ferrovie, Filt Cgil Fit Cisl e UilTrasporti: “Ars approva emendamenti, più vicina la firma del contratto di servizio”.
Palermo. “Accogliamo con soddisfazione l’approvazione all’Ars degli emendamenti necessari alla stipula del “Contratto di servizio” del trasporto su ferro in Sicilia. E’ una risposta concreta alla grande mobilitazione del sindacato, lo scorso 6 luglio a Palermo, e alle esigenze di cinque milioni di cittadini”. Lo sostengono le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti che aggiungono: “Sono in arrivo altri 83 milioni di euro (111.5 milioni annui sono già stati stanziati dal ministero dei Trasporti) e a breve ci sarà la firma del contratto decennale con Trenitalia che consentirà il rilancio del trasporto ferroviario, un servizio migliore e il rinnovo progressivo dell’intero parco rotabile, oggi tra i più vetusti d’Italia. In un momento di forte crisi economica – continuano i sindacati – la sottoscrizione del contratto, oltre a dare stabilità occupazionale all’intero comparto, consentirà di rilanciare la mobilità collettiva locale fra le varie province siciliane, calmierare le tariffe e dare slancio allo sviluppo economico. Le ferrovie siciliane hanno oggi l’opportunità di recuperare un gap ventennale – continuano i segretari regionali di Filt-Cgil , Fit-Cisl e Uiltrasporti, Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga – e lo sviluppo economico passa da una rete ferroviaria ammodernata ed efficiente, integrata con porti e aeroporti in sinergia con il Trasporto pubblico su gomma”.
Decreto Sud, Cgil Cisl e Uil Sicilia: “Grande opportunità per la ripresa. Da Governo Crocetta risposte chiare e coerenti“.
Palermo. “Gli interventi previsti dal “Decreto Sud” possono essere una grande opportunità di ripresa per settori dell’economia in crisi. La misura più importante è quella relativa all’istituzione della Zona economica speciale che in Sicilia attiverebbe incentivi, agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative oltre a strumenti di monitoraggio sull’utilizzo delle risorse Ue. Questi interventi possono invertire una fase di declino industriale e consentire la ripresa degli investimenti produttivi e della buona occupazione. Ecco perché oggi chiederemo al Governo Crocetta scelte chiare e coerenti in grado di recuperare i ritardi. In particolare quelli che riguardano il sistema delle autorità portuali e della logistica. La mancata nomina dei Presidenti determina a cascata l’impossibilità di nominare il Comitato di indirizzo per la gestione della Zes. L’obiettivo deve essere portare al confronto con il ministro De Vincenti, una proposta organica che rappresenti anche le istanze delle parti sociali”. Lo dicono Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia e Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiungono: “Nel decreto per il Sud sono previsti anche strumenti formativi per agevolare la riconversione professionale dei lavoratori espulsi dalle realtà produttive in crisi, e per questa misura chiederemo una corsia preferenziale al Governo nazionale. Anche la Regione siciliana deve fare la sua parte. Né è più possibile rinviare ancora il Piano dei rifiuti e quello energetico, dato il peso che questi settori hanno sulle condizioni di civile convivenza e il loro impatto in termini di sviluppo del Pil isolano. Bisogna intervenire – concludono Pagliaro, Milazzo e Barone – affinché non si continui a boicottare gli investimenti produttivi come già avvenuto con l’utilizzo improprio del Piano paesaggistico nel Ragusano”.
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