Palermo. Due giorni di sciopero, a partire da oggi, alla Selital (ex Italtel) di Carini, azienda produttrice di piastre elettroniche per il mercato dell´auto e delle telecomunicazioni. La decisione è stata presa da Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Ugl dopo l’annuncio di una crisi strutturale da parte dell’azienda che dà il via a un piano di esubero di circa 100 lavoratori su 164. “Le motivazioni addotte non ci soddisfano, in quanto il calo di fatturato è aggravato dalla volontà aziendale di spostare parte delle produzioni di Carini in altri stabilimenti del gruppo nel Nord Italia – dichiarano in una nota le segreterie di Fiom, Fim, Uilm, Ugl e le Rsu aziendali, che hanno giudicato “inaccettabili” le dichiarazioni dell’amministratore delegato Ricchetti e proclamato subito lo stato di agitazione e lo sciopero -. E´ evidente che tale strategia mira alla chiusura dello stabilimento Selital di Carini. I lavoratori hanno deciso e dato mandato al sindacato di intraprendere tutte le azioni possibili al fine di scongiurare tale rischio. La perdita di ulteriori posti di lavoro ad alta specializzazione in Sicilia sarebbe una ulteriore mortificazione per l´intera Regione”. Nel processo di riorganizzazione presentato ai sindacati, la Selital di Carini dovrebbe specializzarsi unicamente nella produzione di componenti elettronici per l’automotive. Il resto della produzione di schede elettriche per le telecomunicazioni o per elettrodomestici sarebbe trasferito altrove. Una riduzione che equivale a un taglio netto di circa il 65 per cento dell’attività di Selital a partire dal primo gennaio 2015. Ai sindacati è stato anche prospettato un progetto futuro che riguarda la Grifa. Il gruppo che punta a rilevare lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese ha visitato nei giorni scorsi la sede di Selital: la Grifa potrebbe assegnare all’azienda la produzione delle componenti elettriche per la nuova auto elettrica che si dovrebbe produrre a Termini a partire da gennaio. E Silvio Vicari, della Uilm Palermo conclude: “Le responsabilità di questa crisi sono attribuili esclusivamente all´attuale management che, rispetto ai volumi di commesse dello scorso anno, ne ha acquisite 35 milioni in meno. A pagare l´inefficienza non possono essere i lavoratori. La Uilm di Palermo si opporrà a questo ulteriore attentato all´industria ed è pronta, accanto ai lavoratori ad intraprendere qualsiasi tipo di lotta per trovare una soluzione”.
Categoria: Industria
Petrolchimico, Barone: “I politici rivoltosi non blocchino gli investimenti. A Gela puntiamo su sviluppo e lavoro”.
PALERMO. “Quello petrolifero è il settore più importante dell’export siciliano. La raffinazione tradizionale si va ridimensionando mentre si punta alla produzione di quella verde, che gode di forti incentivi europei, e alle prospezioni petrolifere, meno inquinanti. La Sicilia, sino ad oggi, ha pagato a caro prezzo l’impatto ambientale di queste raffinerie. Non accettiamo, quindi, la tardiva rivolta di alcuni politici sui progetti di rilancio del petrolchimico di Gela che adesso puntano a passare dal greggio ad una “green economy” e alle trivellazioni, tutelando migliaia di posti di lavoro”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “C’è una parte della politica siciliana che continua ad opporsi ad investimenti produttivi, sempre e comunque. La Uil ha firmato con Eni un difficile accordo sindacale in grado di tutelare l’occupazione e a prevedere investimenti che possano portare ricchezza. E’ giunto il momento dire basta a tutte quelle forme di assistenzialismo e clientelismo. Dobbiamo puntare al consolidamento e allo sviluppo di questa realtà industriale, facendolo nel migliore dei modi e senza fare scappare gli investitori, come purtroppo è in passato è già accaduto”.
Fiat, Comella (Uilm Sicilia): “Ok a mobilità incentivata ma occorrono ancora garanzie sui fondi” .
PALERMO. “Oggi al ministero dello Sviluppo Economico, Fiat ha dichiarato la propria disponibilità a concordare una mobilità volontaria incentivata con cui affiancare ed agevolare il processo di reindustrializzazione del sito di Termini Imerese. Resta da definire, però, il numero dei lavoratori interessati e l’ammontare degli incentivi”. Lo dice Vincenzo Comella, segretario della Uil di Palermo a seguito dell’incontro a Roma, che precisa: “Grifa ha una priorità, quella di chiudere positivamente le operazioni di consolidamento finanziario. Bisogna che il progetto si concretizzi sul serio e dia un futuro certo ai lavoratori. Dobbiamo fare di tutto per non lasciarci sfuggire questa importante occasione che garantirebbe occupazionale e sviluppo produttivo”. Il prossimo incontro è previsto il 24 Novembre. E Gianluca Ficco, segretario della Uilm Nazionale aggiunge: “La risposta sindacale è stata chiara. Occorre prima concludere le operazioni finanziarie di Grifa in modo da fugare qualsiasi tipo di dubbio. Solo dopo si potrà cercare un’intesa sui trattamenti da riconoscere ai lavoratori e rispettare le loro professionalità.
Gela, Ferro (Uiltec Sicilia): “Accordo siglato. Adesso Eni rispetti gli impegni”.
PALERMO. “Siglato l’accordo che impegna Governo nazionale, Eni, Regione siciliana e sindacati ad avviare il progetto di riconversione delle raffinerie di Gela. Un passo importante per la difesa dell’occupazione e il consolidamento di questa realtà industriale”. Lo annuncia Antonio Ferro, segretario Uiltec Sicilia che spiega: “Adesso il compito di questo sindacato sarà quello di vigilare su tappe e tempi affinché siano rispettati gli accordi”. www.uilsicilia.it
Fincantieri, Comella: “La politica non perda più tempo. Necessario siglare subito Accordo di programma”.
PALERMO. “Per il futuro del cantiere navale di Palermo è necessario definire in tempi brevi l´Accordo di programma quadro per il bacino da 80 mila tonnellate. Una grande occasione che la nostra Isola non può farsi sfuggire. Per questo chiediamo alla politica di superare l’inerzia e di bandire al più presto la gara”. Lo dice Vincenzo Comella, segretario regionale della Uilm, dopo l´incontro di oggi Mise, che aggiunge: “Serve un intervento immediato del Governo Renzi e della Regione siciliana, che adesso devono mantenere gli impegni. In ballo c’è il futuro di migliaia di lavoratori, compresi quelli dell´Indotto”.
Gela, Barone: “Da Eni passi avanti per la salvaguardia di industrie e posti di lavoro.
PALERMO. “Il verbale di incontro, siglato questa sera dalle organizzazioni sindacali e da Eni, che riguarda il progetto di riconversione delle raffinerie di Gela rappresenta un passo importante per la difesa dell’occupazione e il consolidamento di questa realtà industriale”. Lo annuncia Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che spiega: “Gli investimenti previsti minimizzeranno le perdite occupazionali e comunque sarà possibile tutelare tutti i lavoratori. Di fondamentale importanza sarà l’incontro previsto il prossimo giovedì, 6 Novembre. Al Mise, infatti, dovranno essere date garanzie, dal Governo Renzi e dal Governo regionale, sulle procedure autorizzative che riguardano la raffinazione verde, la logistica e le prospezioni petrolifere. E’ necessario evitare – conclude Barone – che i ritardi della burocrazia blocchino, ancora una volta, le occasioni di lavoro produttivo in Sicilia. Per questo è fondamentale coinvolgere gli stakeholder istituzionali dando risposte al territorio. Serve creare un clima di massimo consenso e collaborazione. Questa è una scommessa industriale non facile ma è di certo l’unica possibile per rilanciare sviluppo ed economia”.
Grifa, Barone e Comella: “Piano industriale necessario per sviluppo e occupazione. Non facciamocelo scappare”.
PALERMO. “Grifa ha confermato il piano di reindustrializzazione per Termini Imerese ma ha escluso la presenza di investitori cinesi annunciata pochi mesi fa dal presidente Renzi. La Uil Sicilia spera, adesso, che il progetto si concretizzi sul serio e dia un futuro certo ai lavoratori. Dobbiamo fare di tutto per non lasciarci sfuggire questa importante occasione che garantirebbe occupazionale e sviluppo produttivo. Chiediamo, quindi, al Governo regionale e nazionale il massimo impegno affinché vada tutto in porto. Questo sindacato è disponibile ad incentivare tutti gli investimenti nella nostra regione”. Lo dicono Claudio Barone segretario generale della Uil Sicilia e Vincenzo Comella segretario della Uilm, dopo l´incontro tenutosi al ministero dello Sviluppo. E precisa: “Nel piano industriale è prevista l´assunzione di 475 lavoratori, su 775 ex Fiat e Magneti Marelli, entro il 2018. Inoltre dovrebbero partire anche le attività dell´indotto che darebbero così favorire gli ex dipendenti di Lear e Clerprem già in mobilità ma anche quelli dell´ex Fiat, in cassa integrazione”. Il prossimo incontro al Mise è fissato per il prossimo 22 Settembre.
UIL: Bene audizione all´ARS, ora andare al confronto con il Governo nazionale per Gela
PALERMO. Oggi l’audizione della Commissione Attività Produttive, convocata dall’onorevole Bruno Marziano sulla Raffineria di Gela, sentite le OO.SS., ha deciso di chiedere una riunione congiunta tra la Commissione stessa, il governo regionale e il Ministero delle Attività Produttive.
La UIL valuta positivamente la sensibilità, in passato carente, da parte dell’ARS per i problemi di politica industriale nella nostra Regione.
Finalmente si è capito, come la UIL sostiene da tempo, che il mancato investimento da parte dell’ENI di 700 milioni di euro per la riconversione da benzina a diesel e per il miglioramento dell’impatto ambientale, non solo sarebbe una grossa occasione di lavoro perduta, ma segnerebbe un ulteriore abbandono da parte dei grandi gruppi della nostra Isola, che a quel punto sarebbe condannata a un processo di desertificazione industriale.
Ciò sta già da adesso comportando fortissime tensioni sociali e, se non risolto, porterà un danno irreparabile alle prospettive dell’economia isolana.
Il Governo nazionale deve decidere quale sarà l’assetto del settore petrolifero nel nostro Paese e dare di conseguenza ad ENI indicazioni strategiche precise. Prospezioni petrolifere e raffinazione non possono essere trattate separatamente, ma in un quadro complessivo che guardi alla bilancia energetica nazionale. Devono derivare da qui le scelte di politica industriale e le conseguenti ricadute per la nostra Regione, che vede la presenza nel settore degli impianti più significativa del Paese.
Per questo la UIL chiede prima di tutto la riapertura degli impianti di Gela, passo indispensabile per un confronto utile per la soluzione della vertenza e per la difesa del più importante comparto industriale isolano.
Almaviva, Tumminia: “Basta perdere tempo. Subito risposte concrete per tutelare lavoratori e commesse”.
PALERMO. “Il tempo è scaduto. Il futuro dei lavoratori di Almaviva è a rischio e Governo regionale, Prefettura e Comune di Palermo, nonostante le tante promesse, sino ad oggi non sono riusciti a trovare una sede unica in città dove trasferire i cinquemila operatori attualmente divisi un due stabili e con contratti in scadenza”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario della Uilcom Sicilia, che oggi è sceso in piazza a protestare insieme ai circa tremila lavoratori dell’Azienda. E aggiunge: “Chiediamo al Crocetta e sindaco Orlando risposte concrete e immediate. E’ necessario garantire un futuro a queste famiglie ma soprattutto sbloccare questa situazione che rischia di fare perdere alla nostra Isola, già in forte crisi economica, importanti commesse. Le condizioni di mercato nel settore delle Telecomunicazioni sono un ulteriore aggravante perché vedono le commesse affidate ad Almaviva registrare una perdita del 25 per cento in termini di fatturato e un ulteriore meno 10 per cento in termini di marginalità. Adesso attendiamo la convocazione di un tavolo di confronto alla Regione per cercare di mettere fine a questa emergenza”.
Intesa sul rilancio di Fincantieri. Le navi Msc a Palermo
http://livesicilia.it/2014/01/09/intesa-sul-rilancio-di-fincantieri-le-navi-msc-a-palermo_426924
La lavorazione delle navi Msc, a partire dal taglio delle lamiere, inizierà il 20 gennaio, col graduale ritorno degli operai dalla cassa integrazione al lavoro. Da luglio le lavorazioni andranno a pieno regime garantendo l’assorbimento di tutti i 470 lavoratori. Soddisfatti Cgil, Cisl e Uil.