Palermo. “I precari siciliani, se si continua a non fare nulla, a fine anno saranno licenziati. Apprezziamo chi fa proposte nuove, come quella della creazione dell’Agenzia Statale, ma bisogna evitare annunci a cui non seguano i fatti ma soprattutto litigi fra tifoserie. E nell’attesa dello sciopero già proclamato per l’11 dicembre, la Uil Sicilia chiede di essere convocata subito da Governo nazionale e regionale per una linea d’azione chiara e condivisa ”. Lo dice lo stesso segretario generale, Claudio Barone, che aggiunge: “Sino ad ora non si è voluto affrontare il problema e i vari Governi hanno prorogato di anno in anno il contratto dei precari degli Enti locali. Con la legge D’Alia, che tiene poco conto della realtà regionale, ottenere la proroga adesso diventa più difficile e si rischia il licenziamento di 22mila lavoratori oltre che il collasso delle Amministrazioni, rette da anni da questo personale”. E il leader della Uil Sicilia: “I comuni siciliani non hanno proceduto alle stabilizzazioni perché così facendo avrebbero perso i fondi regionali e sarebbero stati costretti a caricare le spese sui propri bilanci, spesso già disastrati. Per risolvere questa emergenza si sarebbe dovuto agire, invece, su un sistema di incentivi e garanzie. La proposta del sottosegretario Faraone indica, quindi, una strada potenzialmente valida. E’ necessario, però, sciogliere i dubbi sulla modalità di finanziamento dell’Agenzia Statale. Governo nazionale e regionale, che sino ad oggi ha provveduto a finanziare i contratti dei precari, devono seguire la stessa strada evitando l’ennesimo annuncio elettorale sulla pelle dei siciliani”.