In sintesi la relazione del segretario generale, Claudio Barone.
“E’ stato un anno orribile per chi è stato colpito dal Coronavirus ma penso anche ai tanti che a causa di altre patologie non hanno avuto la possibilità di curarsi, agli anziani isolati nelle loro case, alle famiglie che hanno dovuto subire disagi. A tutti i lavoratori. Non sappiamo quando supereremo questa emergenza sanitaria. Il vaccino dovrebbe arrivare, ci sono nuovi ceppi, fare previsioni è difficile. Siamo consapevoli, però, che dopo ci sarà un’emergenza sociale. Nel momento in cui, infatti, verrà meno il blocco dei licenziamenti vedremo se il governo sarà in condizione di fare ripartire l’economia evitando un dramma difficilmente superabile da questo punto di vista.
Noi abbiamo chiesto di iniziare a pensare subito a un completo riassetto del sistema sanitario, oggi basato sugli ospedali e che in queste condizioni non sono in grado di garantire risposte. Dobbiamo pensare a stabilizzare il personale già impegnato in prima linea, a creare degli specializzandi in medicina più di quelli che già ci sono e che non sono sufficienti. A ripensare alle strutture sul territorio, coordinare i medici di famiglia, ambulatori. Fondamentale la proposta dei pensionati di una legge per la non autosufficienza per mettere al centro queste tematiche. Ma dobbiamo anche capire come recuperare il ritardo infrastrutturale della nostra terra, sul Recovery Fund bisogna fare proposte serie e cantierabili e non libri dei sogni come ha fatto la Regione siciliana.
Oggi le risorse ci sono, bisogna spenderle bene e non disperderle in mille rivoli. Uno dei temi è la rivoluzione della Pubblica amministrazione che sarà fondamentale anche per la gestione di questi fondi. L’informatica è importante e necessaria così come un grande piano di formazione che serva sia allo smart working ma soprattutto a cambiare le procedure premiando i più meritevoli. Basta accusare i dipendenti di essere fannulloni salvo poi distribuire incentivi a pioggia senza alcun senso, come ha fatto l’Aran. Dobbiamo pensare a come uscire dalla crisi, servono gli ammortizzatori ma anche le Politiche del lavoro. Dipendenti dei centri per l’impiego, sportellisti e navigator sono una risorsa che va valorizzata per creare buona occupazione. Noi oggi dobbiamo confrontarci con una Regione allo sbando, ricordiamo che la legge sui rifiuti è chiusa nel cassetto mentre le discariche stanno scoppiando. I Comuni non hanno ricevuto nemmeno un soldo, si va verso l’esercizio provvisorio mentre teatri e orchestre non possono chiudere i bilanci. Il dramma del turismo e del commercio è sotto gli occhi di tutti, tante promesse e poche risposte serve un cambio di passo.
L’unica buona notizia è la liberazione dei pescatori mazaresi. La Uil Trapani e la Uil Pesca hanno svolto un ruolo fondamentali. Questo dimostra come il sindacato, quando c’è, quando è radicato, quando è riconosciuto, può svolgere un ruolo importante. Abbiamo di fronte sfide difficili ma non dobbiamo tradire la fiducia che le persone ripongono in noi. Andiamo avanti così”.