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Regione, Raimondi: “Non possiamo sprecare le risorse per le politiche attive del lavoro”

Palermo. “Non serve lamentarsi delle contraddizioni del reddito di cittadinanza e di emergenza, pur fondamentali per la tenuta sociale della nostra regione, ma occorre rendere disponibili gli strumenti di politiche attive del lavoro, formazione e di incontro domanda-offerta. Solo così è possibile creare buona occupazione e fare ripartire i settori colpiti dalla pandemia”. Lo afferma Giuseppe Raimondi della segreteria della Uil Sicilia, che torna a parlare dello stop al bando per i nuovi posti nei Centri per l’impiego: “Sembrava che la situazione stesse per cambiare, ma sino ad oggi nulla. Questo sindacato già due anni fa aveva presentato quattro istanze al governo regionale: riclassificazione del personale dei Centri per l’Impiego; riconoscimento del servizio prestato degli operatori del sistema formativo che da oltre dieci anni hanno assicurato l’erogazione delle politiche attive; riconoscimento del lavoro svolto dai 489 navigator; creazione di una moderna rete territoriale, con sedi multifunzionali nei Comuni, per coniugare così il legame tra politiche attive del lavoro e quelle d’inclusione sociale. E dire che la Regione – continua Raimondi – ha a disposizione le risorse necessarie per bandire il concorso. Risorse provenienti sia dalla finanziaria nazionale che dalla legge 74/2019 da spendere nel triennio 2019/2021. E c’era anche l’articolo 10 del decreto legge 44/2021 che prevedeva tutele per ex sportellisti e navigator. Anche questa possibilità, però, è sfumata, considerato che il bando non è stato pubblicato prima che entrasse in vigore la normativa nazionale e, proprio questa, depotenzia le tutele già previste e decretate. Viene meno la possibilità di fare una preselezione con il rischio di dovere esaminare migliaia di domande con templi biblici. Le politiche attive potrebbero mettere fine all’assistenzialismo favorendo buona occupazione. Le risorse ci sono, non possiamo sprecare questa occasione. Per questo chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto vero che porti a risultati e no a vuote promesse”.