Palermo. “Giovanni Gnoffo non tornerà più a casa. E’ morto mentre compiva il proprio lavoro lasciando la moglie e i tre figli. E’ l’ennesima e inaccettabile tragedia sul lavoro, che si è consumata ieri a Palermo”. Lo afferma la segretaria della Uil Sicilia, Luisella Lionti, che aggiunge: “Alla famiglia manifestiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Alla politica, alle istituzioni chiediamo ancora una volta controlli a tappeto e più formazione. Non è possibile morire mentre si compie il proprio dovere, perché lavoro non deve significare morte. La sicurezza è un diritto fondamentale e irrinunciabile per tutti i lavoratori”.
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Emergenza incendi in Sicilia
“E’ vero che, come sostiene lo stesso presidente Renato Schifani, il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti così come l’alto numero di incendi che anche quest’estate ha provocato ingenti danni in Sicilia. E’ altrettanto vero, però, che il tema della prevenzione ma anche del controllo del territorio, è da sempre carente. Questo sindacato lo denuncia da troppo tempo. La politica tutta deve impegnarsi, adesso, a mettere a punto strategie con una vera e propria programmazione che preveda soprattutto bonifiche e manutenzione preventiva. Non possiamo andare avanti solo con interventi in emergenza”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, rivolgendosi al presidente Schifani che stamane ha proposto la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza determinata dal grave rischio di incendi. “La mancanza di programmazione e una riforma del settore – continua la Lionti – rendono difficile proteggere la nostra isola dal fuoco. La situazione è aggravata, inoltre, dalla mancata stabilizzazione dei forestali, oggi sotto organico, e dalla carenza di mezzi. La prevenzione, la cura dei boschi sono un fattore essenziale per mitigare il cambiamento climatico ormai in atto”.
Evasione fiscale in Sicilia, il report della Uil
“I Comuni possono compartecipare al contrasto all’evasione fiscale e venire premiati. È così dal 2010. Dodici anni dopo, stando ai dati 2022 elaborati dalla Uil, soltanto 14 Comuni in Sicilia si sono attivati recuperando 7 mila 181 euro sugli oltre 3 milioni del totale nazionale. Sono numeri impietosi, specie in considerazione delle cifre-record di evasione che da sempre caratterizzano la nostra regione e il nostro Paese”.
Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, commentando il report nazionale sulla “Compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale e contributiva” che è stato diffuso in queste ore dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil guidato dalla segretaria confederale Ivana Veronese. Aggiunge ancora Luisella Lionti: “Lo studio della nostra organizzazione, il Sindacato delle Persone, relega nelle ultime file tra le grandi regioni ma rileva anche un arretramento progressivo su scala nazionale del contributo offerto dai Comuni d’Italia tra il 2014 e lo scorso anno a questa che noi riteniamo una doverosa battaglia di civiltà e giustizia. A nostro avviso, ciò è dovuto anche all’impoverimento di mezzi e soprattutto di risorse umane negli enti. Con chi dobbiamo prendercela se i dipendenti pubblici sono sempre di meno, se i buchi negli organici sono voragini e non bastano a colmarli l’impegno e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori nella Pubblica amministrazione locale?”.
“Per questo – aggiunge la segretaria generale della Uil Sicilia – vogliamo ribadire come sia ormai indifferibile realizzare un significativo piano di assunzioni negli enti locali, a partire dalle stabilizzazioni dei precari. E vogliamo rilanciare proprio dalla nostra regione l’appello di Ivana Veronese e di tutto il Sindacato delle Persone, guidato da Pierpaolo Bombardieri, affinché i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza siano usati anche per compiere un balzo nella digitalizzazione degli uffici comunali e assicurare un serio supporto di formazione e aggiornamento al personale”. Luisella Lionti conclude: “Condividiamo, poi, la richiesta della Uil nazionale per la prossima legge di Bilancio perché sia ripristinato il 100 per cento di premi ai Comuni, ora al 50 per cento su quanto recuperato. C’è bisogno che i Comuni esercitino il dovere-potere di contribuire alla lotta contro l’evasione perché cresce la necessità di più servizi ai cittadini e minore pressione fiscale a livello locale”.
Il rapporto, elaborato dall’organizzazione sindacale su dati del Ministero dell’Interno, contiene una “top ten” degli enti locali in Italia per contributo alla lotta all’evasione che va dagli 863 mila euro recuperati a Genova ai 45 mila di Guastalla in provincia di Reggio Emilia. Nessun Comune siciliano tra le prime dieci. Non va meglio prendendo in considerazione le sole Città Metropolitane: a Messina è stato riconosciuto un premio di 2 mila euro e a Palermo – come Napoli – circa mille, mentre Catania non ha recuperato nulla. Alla pari di Reggio Calabria e Calabria, se questo può consolare. Le altre province della nostra Isola: Agrigento 302 euro, Ragusa 318, Siracusa 171, mentre Caltanissetta, Enna e Trapani (oltre Catania) sono a zero.
Concorsi sbloccati alla Regione
“Finalmente si sbloccano i concorsi. Questo permetterà nuove assunzioni che potenzieranno gli uffici, con vuoti d’organico dovuti alle migliaia di pensionamenti, e che doteranno la Regione di nuove figure professionali necessarie per i progetti previsti per il Pnrr ma anche per la transizione energetica e digitale. Un passo in avanti verso l’ammodernamento della macchina amministrativa”. Lo affermano la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti e Toto Sampino, segretario della Uil Fpl Sicilia, che precisano: “Bene alle nuove assunzioni ma è altrettanto importante il contratto dei regionali, ancora da definire all’Aran, e la riqualificazione e riclassificazione del personale attualmente in servizio. C’è ancora tanto da fare ma questo è un buon segnale, speriamo che con la stessa efficienza ed efficacia si possano tagliare al più presto altri traguardi”.
Consiglio regionale Uilm Sicilia
“La Sicilia, con i suoi 15mila lavoratori metalmeccanici, sta vivendo come gran parte del Sud Italia una profonda crisi industriale e una desertificazione che dura da anni. Mancano investimenti e progetti per rilanciare l’industria del territorio. L’unica realtà più positiva è quella di Catania con ST che sta vivendo un buon momento. Il prossimo rinnovo del contratto dovrà servire a dare un nuovo slancio al nostro settore, a partire proprio dalle regioni più in difficoltà”. Lo ha detto il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, a Termini Imerese per il consiglio regionale della Uilm Sicilia. “Per aiutare il settore a uscire dalla crisi e ad affrontare le sfide future, come transizione ecologica e digitale e intelligenza artificiale – ha continuato il leader Uilm – chiederemo soprattutto più salario e meno orario. L’incremento salariale deve essere una delle nostre priorità per restituire ai lavoratori quello che è stato eroso dall’inflazione, e la riduzione dell’orario di lavoro deve servire a rendere le fabbriche più attrattive per i giovani, oltre che più produttive”. Puntuale l’analisi del segretario Enzo Comella sulle emergenze in cui versa il territorio siciliano: “Il settore dei metalmeccanici, dopo il Covid e la guerra, è stato quello più colpito e che stenta ancora oggi a ripartire. Dobbiamo fare i conti, inoltre, con una politica assente che non trova soluzione alla desertificazione industriale. I siciliani vogliono lavorare, basta assistenzialismo. Chiediamo buona e vera occupazione”. Perentoria anche la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, intervenuta durante il dibattito: “L’aumento del salario può avvenire solo con una riforma fiscale seria che colpisca chi ha e non chi non si può difendere. Per questo sindacato in primo piano c’è la dignità del lavoro che deve essere vero e sicuro. E per essere sicuro non può essere precario e che non guarda all’età delle persone. Ecco perché serve sanzionare chi non rispetta le norme di sicurezza puntando sulla formazione vera. I lavoratori devono conoscere i dispositivi che salvano la vita, solo così possiamo fermare questa lunga catena di morte”.
Violenza sulle donne, la proposta di Cgil, Cisl e Uil: “Subito Osservatorio e cabina di regia”.
Palermo. “Subito il riavvio dell’Osservatorio regionale, istituito nel 2012, e della cabina di regia contro la violenza di genere”. Questo hanno concordato stamane, al tavolo di confronto, le coordinatrici Pari Opportunità di Cgil, Cisl e Uil siciliane insieme ai vertici dell’assessorato alla Famiglia e Politiche sociali. L’obiettivo è mettere a punto una strategia per il contrasto alla violenza di genere, i cui casi nell’Isola si sono moltiplicati. Ma Elvira Morana insieme a Gabriella Messina, segretaria confederale regionale Cgil, Rosanna Laplaca e Vilma Maria Costa hanno chiesto un ulteriore impegno alla politica: “L’istituzione di una task force presso la Presidenza della Regione che metta a fuoco le problematiche che riguardano le donne per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr e la strategia nazionale declinata a livello regionale. Tutto ciò coinvolgendo gli assessorati competenti e le organizzazioni sindacali per le loro soluzioni. Inoltre, abbiamo chiesto, la definizione dell’iter della nomina della consigliera regionale di Parità. Urgono risposte concrete, il solo approccio punitivo non basta più ad affrontare un fenomeno di tale gravità”.
Morte sulla A1 di due autisti di Favara
“Ancora morti sul lavoro nella nostra terra. Questa volta a non tornare più a casa saranno due autisti di Favara che trasportavano i migranti sulla A1. Un’altra tragedia, quindi. Altro dolore e ancora un messaggio di cordoglio a queste famiglie”. La Uil Sicilia, guidata da Luisella Lionti, continua a chiedere un cambio di passo: “Sino ad oggi non ci sono stati interventi efficaci per porre fine a questa strage. Chiediamo, subito, l’apertura di un tavolo di confronto alla Regione. E’ necessario aumentare i controlli, le ispezioni e gli ispettori. E che si inaspriscano le sanzioni per chi viola le norme sulla sicurezza”.
Incidente nel Ragusano, Uil-Uila Sicilia: “Dolore e rabbia per operaia forestale morta di lavoro”.
“È inaccettabile che si continui a morire di lavoro, in Sicilia come altrove. Al dolore per l’incidente nel quale oggi ha perso la vita nella zona di Giarratana un’operaia della Forestale si unisce la rabbia per la condizione di precariato, spesso precariato a vita, che caratterizza un comparto di lavoratrici e lavoratori troppo spesso criminalizzati e mai sufficientemente apprezzati per ciò che fanno, per come lo fanno”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uila Sicilia, Luisella Lionti e Nino Marino, insieme con Maria Concetta Di Gregorio, segretaria Uila Ragusa, esprimendo “cordoglio e solidarietà” alla famiglia della vittima. Gli esponenti sindacali concludono aggiungendo la necessità “di sicurezza e prevenzione, informazione e formazione”.
Femminicidio a Mazara, Lionti: “In Sicilia le donne continuano a morire”.
“Le donne continuano a morire nella nostra Isola. Sono sempre donne vittime di omicidi efferati, strappate alla vita per mano di persone a loro vicine. Un familiare, come anche in questo caso. Ecco perché, davanti a simili tragedie è sempre più indispensabile affrontare concretamente il tema della violenza contro le donne. Donne e uomini insieme, perché è responsabilità di tutti agire per contrastare e sconfiggere quella che è una vera e propria piaga per la nostra società”. Così Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia della giovane Marisa Leo, uccisa dall’ex compagno: “Serve intervenire attraverso la prevenzione con campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole, perché prima di tutto dobbiamo educare i nostri figli, i nostri giovani, al rispetto verso il prossimo. E poi con la formazione nei luoghi di lavoro e il sostegno affinché le donne vittime di violenza possano denunciare trovando l’aiuto necessario e senza rischiare la vita”.
“Buon anno scolastico”.
“Buon anno scolastico. Anzi, buona Scuola! Perché di buona Scuola abbiamo davvero bisogno non solo per contrastare povertà educativa e disagio sociale, che in Sicilia crescono in modo inquietante, ma anche per affermare quella cultura del rispetto la cui mancanza genera mostri: molestie, violenze, bullismo, femminicidi. Di tutto questo, però, è consapevole chi ci governa? Investimenti negati, accorpamenti e tagli ai danni di centinaia di istituti, ricorso selvaggio al precariato, classi-pollaio e plessi a rischio strutturale dimostrano di no!”.
Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, salutando l’ormai imminente “ritorno sui banchi che arriva dopo un’estate segnata da orrori, come lo stupro di Palermo”. L’esponente del “Sindacato delle Persone” sottolinea la necessità di “uscire dall’ipocrisia del giorno dopo che affligge le nostre istituzioni politiche, per programmare invece assieme a noi un piano di rilancio civico fondato su Famiglia e Scuola”. “Non ci sembra, però, che vada in questa direzione – aggiunge Luisella Lionti – il progressivo impoverimento di servizi sociali e sistema assistenziale nei nostri sempre più dissestati e dimenticati enti locali, su cui Stato e Regione hanno scaricato competenze senza assicurare risorse. Né tantomeno convince il sistematico uso di contratti a tempo determinato in Sicilia, ben 13 mila nella più recente tornata, per coprire le cattedre vacanti: così non si risponde certo al bisogno di stabilità, di continuità, didattica che è sempre promesso a parole e troppo spesso ignorato nei fatti. E lo stesso vogliamo dire a proposito della raffica di accorpamenti di istituti scolastici, utile soltanto a creare disservizi esasperando i problemi”.
Conclude Luisella Lionti: “Con le nostre idee e con la nostra disponibilità al dialogo, che però non può essere fatto di mero ascolto degli annunci altrui, siamo in campo dalla parte delle persone. Con la Regione, in particolare, puntiamo ostinatamente al confronto perché finalmente arrivi la stagione delle riforme vere e delle azioni concrete che i siciliani rivendicano, al pari di una autorevole capacità di rappresentanza delle ragioni di questo popolo nell’interlocuzione con lo Stato. Proprio per questo, forti di migliaia di firme alla petizione lanciata da Uil e Cgil, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere al presidente Renato Schifani che ritiri il suo sostegno al disegno di legge Calderoli per la cosiddetta Autonomia differenziata. Famiglie e Scuola in Sicilia avrebbero molto da perdere, nulla da guadagnare, da una proposta che dilanierebbe il Paese e lascerebbe che la nostra Isola vada sempre … più a Sud. Noi non ci stiamo, i siciliani non ci stanno!”