PALERMO. “I diritti acquisiti dai lavoratori degli ex Ato Rifiuti della Provincia di Palermo sono inviolabili e il livello occupazionale deve essere mantenuto così come previsto dalla legge 9 del 2010. Per questo non porteremo avanti con i presidenti delle tre nuove Società alcuna trattativa e interpretazione della norma per la realizzazione dei piani d’ambito che non vada in questa direzione”. Lo sostiene Gianni Borrelli della Uil Sicilia, a seguito dell’incontro avvenuto oggi all’assessorato regionale al Territorio. E Borrelli continua: “La crisi del settore della gestione rifiuti e il ritardo nell’attuazione della riforma stanno creando l’ennesima emergenza sociale. Sollecitiamo quindi e subito un intervento del Governo regionale e del Parlamento al fine di dare risposte certe ai lavoratori e un servizio ai cittadini”.
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Province, Barone: “Discussione tutta politica da chiudere. Subito la riforma garantendo lavoratori e imprese”.
PALERMO. “E’ importante, prima di tutto, garantire un futuro al personale dipendente delle Province e degli enti ad esse collegate e chiarire subito le funzioni che dovranno svolgere i nuovi Consorzi dei Comuni. Non ci appassiona, ma anzi va chiusa al più presto, una discussione tutta politica su ambiti e meccanismi elettorali”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Adesso è necessario capire come saranno gestiti i servizi svolti oggi dalle Province come ad esempio il servizio idrico o quello della raccolta dei rifiuti, i servizi sociali e la manutenzione delle scuole e strade. Tutti servizi indispensabili per cittadini, imprese e per il benessere della nostra Isola. Per questo è opportuno – conclude il leader della Uil – che si provveda a grandissima velocità a superare le questioni relative ad equilibri politici ed elettorali e mettere finalmente mano alla riforma e alla gestione del territorio”.
Province, Rsu: “Si fermi l´iter della riforma. In pericolo il futuro dei lavoratori”.
Palermo. Un sit-in dei dipendenti della Provincia di Palermo è stato indetto dalla Rsu di Palazzo Comitini per martedì 11 alle ore 11 sotto la sede dell’Ars. I lavoratori della Provincia Regionale di Palermo, seriamente preoccupati del futuro loro e degli enti, hanno proclamato lo stato di agitazione e chiedono di fermare l’iter della riforma delle Province fino alla definizione del quadro nazionale di riordino delle competenze delle autonomie locali, già in fase avanzata. La decisione è maturata in un’assemblea in cui si è fatto il punto sul ddl di riforma delle Province varato dalla commissione Affari Istituzionali dell’Ars e di prossima discussione in aula. Il personale dipendente della Provincia Regionale di Palermo ha preso atto che “tale testo, al pari di tutte le altre proposte avanzate in tal senso, non contiene indicazioni su risorse, competenze e funzioni da affidare ai futuri Enti intermedi da creare, gettando ombre fosche sulle loro reali possibilità di svolgere i compiti di governance dell’area vasta e di assicurare il futuro lavorativo dei dipendenti delle attuali Province Regionali”. “L’unica certezza che emerge, da parte del governo e del Parlamento regionale – si legge in una nota della rappresentanza sindacale unitaria di Cgil, Cisl e Uil della Provincia – è la volontà di proseguire a oltranza e con fretta estrema, senza idee chiare sugli obiettivi da raggiungere e sui percorsi da intraprendere per farlo”. Secondo la Rsu di Palazzo Comitini le imposte che alimentano i bilanci degli enti Provincia sono assegnati da leggi nazionali, non modificabili in alcun modo a livello regionale; inoltre, le norme statali sul rispetto del patto di stabilità interno costituiscono di fatto un ostacolo al ventilato transito del personale delle attuali Province regionali verso gli organici di Regione e Comuni. “Tutto ciò – concludono i lavoratori – determina l’impossibilità, allo stato attuale, di completare qualunque riforma che modifichi in senso sostanziale la natura degli attuali enti intermedi”.
Regione, Barone: “Diciamo basta a strategie inconcludenti e stucchevoli pantomime. La Uil vuole dare risposte certe ai lavoratori”.
PALERMO. “E’ tempo di concretezza ed è necessario che all’incontro con il Governo regionale, chiesto da tempo da questo sindacato, si sappia concretamente come saranno utilizzate le risorse recuperate dai tagli alla Finanziaria, effettuati dal Commissario dello Stato”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: Dobbiamo dare risposte ai forestali, ai lavoratori degli enti culturali e ai dipendenti degli enti finanziati dalla Regione che non possono continuare a vivere in una condizione di incertezza. La Uil ribadisce che questa è la priorità e chiede alle altre organizzazioni sindacali di essere chiare”. E Barone continua: “Non servono strategie inconcludenti, tavoli e patti che sino ad oggi non hanno mai portato a nessun risultato concreto. Vanno evitate queste stucchevoli pantomime che alla fine riescono solo a dare la sensazione che il sindacato sia al servizio della politica. La Uil non è interessata a tirare la volata né al Governo né all’opposizione, occulta o dichiarata che sia. Ci interessa solo tutelare i lavoratori. Per questo riteniamo opportuno che le richiesta di confronto con il Governo regionale siano fatte unitariamente su contenuti condivisi”.
Finanziaria, Barone: “Uno spiraglio da Roma per il Governo Crocetta. Con una norma vanno liberate risorse per lavoratori e imprese”.
PALERMO. “Il Governo nazionale ha appena riconosciuto che se non si liberano le risorse del Fondo per i residui attivi per la Sicilia è inevitabile la tragedia. Il Governo regionale potrà quindi predisporre una norma che consenta gradualità nel recupero dei due miliardi spesi nelle precedenti legislature e che devono essere destinati alla copertura di eventuali buchi di bilancio. Questa è l’unica soluzione possibile per evitare licenziamenti di massa e fallimenti a catena delle imprese. Per questo adesso tutti i livelli istituzionali devono collaborare”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, a seguito dell’incontro tenutosi oggi a Roma tra l’assessore Bianchi e il ministro Delrio. E Barone aggiunge: E’ importante che il Governo nazionale abbia convenuto con il Governo regionale che il recupero deve essere diluito in diversi anni. Promulgando la Finanziaria, così come modificata dal Commissario dello Stato e senza interventi correttivi, migliaia di lavoratori resterebbero senza stipendio e licenziati. Si bloccherebbero le attività di tutela dell’ambiente ed enti culturali prestigiosi della Regione collasserebbero. Le aziende, senza fondi previsti a l loro sostegno, avrebbero enormi difficoltà a resistere. Per evitare questo quadro drammatico – conclude Barone – tutte le Istituzioni, senza che nessuna pensi di potersi ancora sottrarre, devono concordare un modo per risanare i buchi creati dai precedenti governi in modo graduale senza causare il collasso economico e sociale della nostra regione”.
Almaviva, Tumminia: “Basta perdere tempo. Subito risposte concrete per tutelare lavoratori e commesse”.
PALERMO. “Il tempo è scaduto. Il futuro dei lavoratori di Almaviva è a rischio e Governo regionale, Prefettura e Comune di Palermo, nonostante le tante promesse, sino ad oggi non sono riusciti a trovare una sede unica in città dove trasferire i cinquemila operatori attualmente divisi un due stabili e con contratti in scadenza”. Lo dice Giuseppe Tumminia, segretario della Uilcom Sicilia, che oggi è sceso in piazza a protestare insieme ai circa tremila lavoratori dell’Azienda. E aggiunge: “Chiediamo al Crocetta e sindaco Orlando risposte concrete e immediate. E’ necessario garantire un futuro a queste famiglie ma soprattutto sbloccare questa situazione che rischia di fare perdere alla nostra Isola, già in forte crisi economica, importanti commesse. Le condizioni di mercato nel settore delle Telecomunicazioni sono un ulteriore aggravante perché vedono le commesse affidate ad Almaviva registrare una perdita del 25 per cento in termini di fatturato e un ulteriore meno 10 per cento in termini di marginalità. Adesso attendiamo la convocazione di un tavolo di confronto alla Regione per cercare di mettere fine a questa emergenza”.
Finanziaria, Barone: “Bene risposte dal Governo Letta ma e´ presto per abbassare la guardia”.
PALERMO. “Non si deve ancora abbassare la guardia anche se le notizie giunte dal primo incontro, avvenuto oggi a Roma, tra governo nazionale e regionale sembrano essere positive. E´ stata riconosciuta, infatti, la necessita´ di intervenire subito per evitare che l´impugnativa del Commissario dello Stato metta in crisi la Sicilia e provochi migliaia e migliaia di licenziamenti. Il Governo Letta ha preso anche atto che questa stessa impostazione avrebbe mandato in default qualsiasi regione italiana e quindi e´ assolutamente necessario modificare l´impugnativa e prevedere strumenti a livello nazionale che consentano di procedere al risanamento del bilancio in maniera graduale”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Chiediamo, appena si avranno le prime certezze, un confronto con il Governo regionale per mettere in sicurezza gli stipendi e per prorogare i contratti di lavoro agli enti dipendenti dalle finanze regionali”.
Finanziaria, Barone: “Bene impegno di Crocetta ma adesso servono risposte concrete per tutelare i lavoratori”.
PALERMO. “Salvaguardare tutti i posti di lavoro e trovare le risorse per far ripartire la macchina della Regione siciliana bloccata dopo l’impugnativa della Finanziaria dal parte del Commissario dello Stato”. Sono questi gli impegni del presidente Crocetta, a seguito dell’incontro con i sindacati tenutosi oggi a Palazzo D’Orleans. E Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, precisa: “Adesso attendiamo una risposta concreta da Roma e se il Governatore Crocetta tornerà con buone notizie siamo pronti ad aprire subito un tavolo di confronto per cercare soluzioni utili e programmatiche al fine di rendere tranquillo il futuro di questi lavoratori. Altrimenti la condizione di disperazione sarà incontrollabile”.
Finanziaria, Barone e Borrelli: “In Sicilia è emergenza. Subito intervento per pagare stipendi o sarà il caos”.
PALERMO. “L’emergenza in Sicilia è scoppiata e davanti alla notizia che quarantamila lavoratori che dipendono economicamente della Regione non riceveranno lo stipendio, mentre i più fortunati ventimila dipendenti lo riceveranno in ritardo, è assolutamente necessario che Governo regionale e assessori convochino subito le parti sociali per predisporre il pagamento degli stipendi e per prorogare i contratti di lavoro in scadenza”. Lo sostengono Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Gianni Borrelli della Uil Sicilia, che chiedono subito “un intervento del Governo nazionale per sbloccare questa situazione causata dall’impugnativa della Finanziaria da parte del Commissario dello Stato e per sbloccare le spese” e ancora “la convocazione delle organizzazione sindacali da parte dal presidente Crocetta e dell’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, che hanno una responsabilità primaria. Altrimenti lo stato di agitazione dei lavoratori diverrà incontrollabile”.
Finanziaria, Barone: “E´ emergenza. Letta e Crocetta intervengano per evitare il caos”
PALERMO. “Non serve piangere sul latte versato. Adesso occorre rimboccarsi le maniche e trovare nuove soluzioni per evitare che in Sicilia scoppi un dramma. Oggi migliaia di lavoratori vivono in una condizione di disperazione, per questo chiediamo alla Funzione pubblica di convocare subito le organizzazioni sindacali per concordare percorsi che possano consentire di arrivare comunque alle proroghe dei contratti di lavoro. Riteniamo che nonostante l´impugnativa del Commissario dello Stato, le condizione ci siano”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “E´ fondamentale un intervento del Governo nazionale per evitare il dissesto dell´Isola, che nessuno si auspica e le cui cause non sono certo attribuibili a questa ultima Finanziaria. Ricordiamo che in passato sono state fatte passare manovre economiche di certo meno presentabili. Occorre, quindi, creare un clima di solidarietà e un percorso vero e verificabile per seguire il risanamento della Regione”. PALERMO. “La situazione in Sicilia e´ drammatica. Senza un allentamento del Patto di stabilita da parte del Governo nazionale, la nostra Regione non potrà destinare risorse a tutti gli enti che economicamente dipendevano dalla Finanziaria impugnata dal Commissario dello Stato. In queste condizioni, già da martedì prossimo, potrebbero non esserci i fondi per gli stipendi e per le attività di musei, scuole, università, teatri e tanto altro. Sarebbe un danno non solo per i lavoratori, che stanno vivendo un dramma, ma anche per i siciliani costretti a rinunciare a servizi fondamentali. Occorre rimboccarsi le maniche e trovare nuove soluzioni”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “E´ fondamentale un intervento del >governo nazionale per evitare il dissesto dell´Isola, che nessuno si auspica e le cui cause non sono certo attribuibili a questa ultima Finanziaria. In passato sono state fatte passare manovre economiche di certo meno presentabili. Occorre quindi creare un clima di solidarietà e un percorso vero e verificabile per seguire il risanamento della Regione”.