Palermo. “Nel disegno di legge sull’abolizione delle Province, ad oggi non ci sono sufficienti garanzie per i lavoratori. Chiediamo, quindi, una modifica del testo affinché tutti i dipendenti delle Province passino in capo ai Consorzi dei Comuni. Non possono essere previsti albi per i lavoratori in eccedenza”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Luca Crimi della Uil Fpl che aggiungono: “La Regione siciliana è obbligata a portare avanti questa riforma ma non può farla a spese dei lavoratori. Per la Uil vanno subito chiariti gli effetti della scelta di allargare le competenze dei Consorzi. Ad esempio se la Regione cede il servizio di Motorizzazione bisogna capire a quali condizioni transita il personale. Più preoccupante è la previsione di affidare ai Consorzi anche la Formazione professionale. Già ci sono 4mila lavoratori licenziati e c’è il rischio concreto che anche gli altri 4mila seguano lo stesso destino senza sapere se la soluzione la dovrà trovare la Regione o i Consorzi, nella più totale irresponsabilità. Infine resta il problema dei lavoratori delle Partecipate, che vanno tutelati anche loro. Questo sindacato è consapevole che una legge va fatta ma l’attuale testo va modificato per evitare poi di trovarci di fronte a un quadro ingestibile”.