“Il via libera dell’assessorato all’Ambiente al piano energetico regionale (Pears) è certamente una notizia positiva – dichiarano Claudio Barone e Andrea Bottaro, segretari della Uil Sicilia e della Uil Tec Sicilia -, ma non si può eludere la necessità di aprire una fase di transizione considerando che la raffinazione rappresenta il 60% dell’export della nostra regione e che la Sicilia è il principale produttore in Italia di idrocarburi raffinati. Crediamo che la nostra Isola possa diventare un hub energetico all’interno del Mediterraneo e rifiutiamo categoricamente l’idea che perda il proprio tessuto produttivo trasformandolo in depositi costieri ed elettrodotti”. E Barone e Bottaro aggiungono: “La transizione va gestita attraverso il sostegno alle raffinerie presenti sul territorio che necessitano di investimenti e diversificazione produttiva. E’ necessario, quindi, supportare lo strumento del patto Stato-raffinazione, destinare risorse del Pnrr a questo settore, costruire con il governo regionale una strategia a supporto della produzione di idrocarburi”. Stesso ragionamento per le centrali elettriche. “Non si devono ostacolare i piani di riconversione delle centrali come accaduto alla A2A di San Filippo del Mela – spiegano i leader sindacali -. La transizione si gestisce attraverso l’ammodernamento dell’apparato produttivo esistente, diminuendo le emissioni e l’impatto ambientale, costruendo un percorso che porti all’idrogeno. La Sicilia ha tutte le caratteristiche per essere un hub europeo sia per la propria posizione geografica sia per il proprio patrimonio produttivo e di infrastrutture che possono essere riconvertite. Occorre abbandonare la demagogia e l’utopia quando si affronta il tema dell’idrogeno, occorre avere un approccio scientifico coinvolgendo i soggetti specializzati che hanno le competenze per disegnare un futuro industriale e produttivo”.